Comm.ne Lavoro (XI) - Audizione del Ministro per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, sull' individuazione delle priorità nell' utilizzo del Recovery Fund del 22 settembre 2020.

Commissione Lavoro (XI) - Audizione del Ministro per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund del 22 settembre 2020 - Sintesi diretta web.

Il Ministro per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, ha evidenziato come l’epidemia da Covid ci abbia messo di fronte ad un nemico silenzioso che ha cambiato in maniera irreversibile il nostro mondo. Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione occorre ripartire dal capitale umano, investendo per vincere le sfide future.

Sono numerosi gli interventi di rilancio e di resilienza che sono supportati dal Recovery Fund. Tra gli assi portanti è presente un focus specifico sulle riforme della pubblica amministrazione italiana. Infatti, lo sviluppo e la competitività del sistema paese necessitano di interventi sistemici e coordinati, che rafforzino la capacità amministrativa in termini di modernizzazione, di efficacia e di trasparenza.

Il Ministro, quindi, ha affermato che un paese per essere competitivo deve poggiare su una amministrazione pubblica di qualità, in termini di servizi erogati, di infrastrutture e di personale qualificato.

In particolare, occorre investire sul capitale umano della pubblica amministrazione. “È necessario aprire le porte dei Palazzi alle nuove leve, ai giovani che rappresenteranno i bisogni delle nuove generazioni. È il momento di sradicare l’immagine obsoleta della pubblica amministrazione: oggi abbiamo poco più del 2% di dipendenti al di sotto dei 34 anni.” Quindi ha affermato che il primo tassello del percorso di riforma deve passare per il rilancio del sistema di reclutamento, innalzandone il livello, cambiandone sistemi e modalità. Altresì ha sottolineato che la PA deve diventare attraente per i giovani, smuovendo passioni, ponendosi come un’ambizione di successo personale, appagante e creativa. Sarebbe miope, però, ragionare solo in termini di nuove generazioni. Troppo spesso, ha detto ancora il ministro, la politica e i governi si sono dimenticati di quanti sono già impiegati nella PA. Per questo motivo, una direttrice dell’azione di questo Governo sarà quella di motivare e valorizzare chi in questi anni ha lavorato nella PA: una risorsa da supportare con la formazione continua che possa colmare il gap di competenza e ridurre il senso di inadeguatezza, che possa riaccendere l’entusiasmo e la voglia di fare sempre meglio. Che possa supportare quell’innovazione organizzativa ed amministrativa, declinata anche in senso digitale e tecnologico che sarà una delle direttrici fondamentali del Piano.

 

Altresì la Dadone ha affermato che occorre riorganizzare le modalità di svolgimento del lavoro pubblico. L'esperienza degli ultimi sei mesi, ha spiegato, ci ha dimostrato che il sistema può essere snello, produttivo e performante anche fuori dai modelli tradizionali di lavoro nella P.A. Si deve provare a investire su dei modelli di lavoro flessibile, che non si reggano necessariamente sulla presenza fisica per un quantitativo determinato di ore del dipendente all'interno dell'ufficio.

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