Newsletter Finco n. 03/2020.

Normativa Appalti – Regolamento Unico. Pregiatissimo Ministro, dal momento che i lavori di stesura del Regolamento attuativo del Codice degli Appalti si avviano a conclusione, non conoscendo quale sia stato l’orientamento della Commissione presieduta dal Consigliere Greco ed avendo a disposizione solo i testi che ci sono stati inviati ufficialmente dalla Commissione di supporto giuridico alla revisione della bozza di Regolamento tra dicembre e gennaio di quest’anno, non possiamo, in questa occasione, che ribadire l’importanza di quanto già in precedenza scritto ed inviato sia al Ministero che alla Commissione suddetta, portandolo alla Sua conoscenza diretta in allegato a questa email. Obiettivo di FINCO, che rappresenta solo imprese specialistiche e superspecialistiche, è quello di innalzare la qualità del sistema degli appalti a cominciare dai livelli di qualificazione degli operatori economici (oltre che delle stazioni appaltanti): qualunque proposta che porti ad “alleggerire” i requisiti di qualificazione o a consentire una qualificazione dell’appaltatore con i lavori svolti dal subappaltatore sarebbe, come già detto nel corso del nostro incontro del 16 gennaio scorso, irricevibile. Non è la iper regolamentazione (che poi tale non sarebbe, visto che si tratta di garantire una qualificazione a monte che non incide sui tempi o sulla fattibilità dell’appalto) che blocca i cantieri pubblici, ma carenze organizzative, di cassa ed amministrative. Ed anzi, in mancanza della decisiva selezione e qualificazione delle stazioni appaltanti, un quadro di istruzioni precise risulta vieppiù utile. In questa stessa ottica, si pone anche la nostra critica verso la possibilità che i consorzi continuino a fare eseguire lavori ad imprese non qualificate. Non condivisibile – e per certi versi inspiegabile – risulterebbe anche, il richiamo alla Contrattazione Collettiva all’interno delle regole degli appalti: il CCNL è applicato sulla base dell’attività prevalente dell’impresa e non tutte quelle che si svolgono in cantiere sono edili (ma anche metalmeccaniche, impiantistiche, dei beni culturali ecc.). Impropri riferimenti alla contrattazione che inducano le stazioni appaltanti a richiedere fondamentalmente l’applicazione del contratto dell’edilizia sarebbero molto gravi e lederebbero l’autonomia contrattuale delle parti. Infine, previsioni che riguardino i limiti del subappalto già inserite nel contesto regolamentare sarebbero assolutamente improprie. A quest’ultimo proposito, Le anticipiamo che riceverà a breve una nota contenente delle proposte specifiche sulla futura regolamentazione dell’istituto. Nel restare a disposizione per gli approfondimenti del caso e confidando di potere avere al più presto una bozza aggiornata del Regolamento su cui poter, eventualmente, fare osservazioni più puntuali, Le inviamo i nostri migliori saluti………..

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