Agricoltura sociale, nasce progetto transcontinentale.

6.2.2019 Ansa Roma - Le opportunità dell'agricoltura sociale quale modello di sviluppo etico-sostenibile nell'area Euro-Mediterranea. Questo il tema affrontato dalla conferenza internazionale di ASeS-Cia e Forum Nazionale Agricoltura Sociale, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, con la partecipazione della senatrice Anna Cinzia Bonfrisco. L'incontro ha messo a confronto esperienze e relazioni, necessarie a definire le opportunità, in termini di crescita socio-economica, offerte dall'agricoltura sociale nei Paesi dell'Area mediterranea. Filo conduttore, la necessità di costruire e dare forza ad una rete che sostenga progetti di sviluppo solidale e inclusivo nei territori in questione, partendo da un rinnovato concetto di economia. Unanime la convinzione che il settore primario abbia ancora valori e spazi per contribuire alla formazione di comunità, fedeli a principi come il rispetto dell'individuo, la solidarietà e l'equità, attingendo a modelli esemplari di giustizia e pari opportunità. E', infatti, dall'anima inclusiva e aggregante dell'agricoltura sociale, che possono arrivare interessanti alternative alle disuguaglianze, allo sfruttamento e alla povertà. Con questa premessa e facendo seguito alla costituzione del Gruppo Promotore Italiano del progetto "EURO+MED Agri Social Forum" del 2016 e del Comitato Economico Sociale Europeo (CESE) avvenuta a Bruxelles nel 2017; nel corso della conferenza a Roma, è stata formalizzata la nascita del progetto trans-continentale "International Platform on Social Farming" cui possono aderire soggetti, reti e associazioni che sostengono, come da statuto, temi condivisi e fondanti l'iniziativa di promozione dell'agricoltura sociale. "In questi ultimi anni, attraverso le nostre attività in Italia, ma anche nei Paesi dove ASeS ha una sua sede - è intervenuta Cinzia Pagni, presidente ASeS (Agricoltori Solidarietà e Sviluppo) -, l'agricoltura sociale ha saputo rappresentare e offrire concrete opportunità: dalla cura della terra a quella della persona, dal rispetto del pianeta a quello per le comunità. Il lavoro svolto ha offerto a fasce e popoli disagiati ed emarginati possibilità di integrazione e partecipazione collettiva. Questo si è tradotto in maggiore equità e responsabilità, oltre che in un nuovo welfare e benessere sociale". Nell'incontro promosso dalla Cia è stata illustrata la Carta internazionale sull'agricoltura sociale. "Bisogna accrescere la diffusione dell'agricoltura sociale in tutti i Paesi europei, a partire da quelli dell'Area mediterranea, oggi luogo di cambiamenti epocali, contribuendo a ridefinire politiche di inclusione e di cooperazione tra gli Stati, anche sul fronte immigrazione - ha sottolineato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino -. Senza contare che è una delle pratiche che maggiormente può contribuire a conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell'Agenda 2030, come la lotta alla povertà, alle disuguaglianze, il contrasto alla fame nel mondo e ai cambiamenti climatici". "Allo scopo di costruire un'economia sociale, solidale e responsabile - ha concluso Scanavino -, l'agricoltura sociale può davvero rappresentare un'esperienza concreta, anche simbolica, capace di rilanciare il progetto di un'Europa Unita".

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