Camera dei Deputati – 3-01834 – Interrogazione sul calcolo della «retroazione fiscale» ossia di maggiori entrate stimate preventivamente, in funzione degli effetti di stimolo sull'economia, a loro volta stimati.

Camera dei Deputati – 3-01834Interrogazione a risposta orale presentata il 22 ottobre 2020.

 — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

tra le coperture del documento programmatico di bilancio (Dpb) per il 2021 figurano 12,9 miliardi di euro sul 2022 e 7,1 miliardi di euro sul 2023 di cosiddetta «retroazione fiscale», ossia di maggiori entrate stimate preventivamente, in funzione degli effetti di stimolo sull'economia, a loro volta stimati, che dovrebbero essere indotti dalle misure che verranno approvate con la manovra per il 2021;   

secondo il Dpb sarebbe possibile utilizzare queste «stime di gettito sulle stime di crescita» come copertura della manovra economica per gli anni 2022 e 2023, in quanto la crescita attesa deriva da aiuti europei;   

sul Sole 240re del 21 ottobre 2020 il Ministro dell'economia e delle finanze ha affermato che: «La stima degli effetti di retroazione è già avvenuta nel passato ed è resa possibile dall'ultima riforma della legge di contabilità. In questo caso si giustifica con la mole senza precedenti di investimenti aggiuntivi finanziati dal Recovery Plan. Siamo anzi stati prudenti a non calcolarla per il 2021»;   

nella legge di bilancio per il 2017, fu ammessa la valorizzazione degli «effetti di retroazione» nella misura di 350 milioni di euro sul 2017, 1,05 miliardi nel 2018 e 2,2 miliardi nel 2019, a fronte della stima di una maggiore crescita del prodotto interno lordo nominale, indotta dalla manovra stessa, pari allo 0,15 per cento sul 2017, allo 0,25 per cento sul 2018 è allo 0,1 per cento sul 2019;   

le risorse del Recovery fund con tutta probabilità arriveranno nella seconda parte del 2021 e peraltro, in considerazione dei possibili ritardi, l'accordo del luglio 2020 ha previsto la possibilità di un anticipo del 10 per cento delle risorse a fronte della presentazione del Piano Paese;   

secondo le stime del Governo, le risorse che confluirebbero nel nostro Paese grazie al programma Next generation EU ammonterebbero a 208,6 miliardi di euro, di cui 127,6 miliardi a titolo di prestiti e 81 miliardi sotto forma di sovvenzioni. Quanto al Recovery fund, l'Italia conterà su 65.456 milioni di euro di sovvenzioni a fondo perduto: il 70 per cento delle allocazioni delle risorse, cioè 44.724 milioni, è riferito agli impegni per progetti 2021-2022, il resto, cioè 20.732 milioni, e riferito agli impegni relativi al 2023;   

l'Ufficio Parlamentare del bilancio in sede di esame Nadef ha dichiarato: «poiché il reperimento delle risorse di copertura 2022 e 2023 è in larga parte sul gettito dovuto agli effetti di retroazione fiscale — per loro natura incerti – risulta rischioso affidare a tali introiti il finanziamento di misure con effetti permanenti di aumento delle spese o di riduzione delle entrate, che esigono coperture strutturali a regime». L'Ufficio ha validato le previsioni programmatiche 2020-2021, sottolineando la presenza di fattori di rischio per le previsioni programmatiche del biennio 2022-2023, che peraltro non sono oggetto di validazione;   

l'utilizzo come copertura della «retroazione fiscale» è sempre stato giudicato non conforme ai principi di contabilità pubblica da parte delle autorità tecniche, quali la Ragioneria dello Stato;   

è del tutto irrilevante che la «retroazione fiscale» si calcoli su crescita economica indotta da misure finanziate con deficit italiano o da misure finanziate con sovvenzioni o prestiti europei –:   

se non ritenga opportuno fornire ogni utile informazione sulle modalità con cui è stata calcolata la retroazione fiscale utilizzata dal Documento programmatico di bilancio per il 2021 a copertura della manovra per gli anni 2022 e 2023, secondo criteri rigorosamente analitici, soprattutto nelle stime di aumento del Pil nominale programmatico rispetto al tendenziale che è la stima su cui poi si stimano gli effetti di retroazione e se non ritenga necessario che questa informazione sia fornita prima che il disegno di legge di bilancio per l'anno 2021 sia presentato.

(3-01834)

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