Camera dei Deputati - 5-05295 – Interrogazione sulla diminuzione delle corse ad alta velocità della direttrice ferroviaria Torino- Milano- Venezia.

Camera dei Deputati - 5-05295 – Interrogazione a risposta in Commissione presentata il 20 gennaio 2021.

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

a seguito dei diversi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri e ordinanze riguardanti le misure d'emergenza poste in essere per fronteggiare la pandemia da coronavirus, il numero delle corse ad alta velocità sulla direttrice ferroviaria Torino-Milano-Venezia è stato progressivamente e notevolmente diminuito;

la tratta in questione interessa anche la città di Brescia; proprio dalla città di Brescia si muovono quotidianamente diverse migliaia di pendolari, che si spostano per ragioni di lavoro o di studio in direzione della città di Milano;

pur con una sensibile diminuzione, anche durante i lockdown e nelle successive fasi che hanno interessato la regione Lombardia, il numero di pendolari diretto verso Milano da Brescia si è mantenuto elevato;

una parte consistente di questi viaggiatori utilizza il servizio ad alta velocità, usufruendo di treni di tipologia Frecciarossa 1000 e Frecciarossa 500 come principale mezzo di spostamento;

il suddetto servizio è garantito ai pendolari con apposito abbonamento, che ha un costo che varia dai 160 ai 210 euro mensili, a seconda della tipologia di viaggio e dell'eventuale integrazione con biglietto della metropolitana milanese;

la suddetta divisione del traffico tra pendolari che utilizzano i treni regionali e pendolari ad alta velocità è fondamentale per decongestionare il traffico ferroviario su una delle direttrici più utilizzate della Lombardia e del Paese;

alla data odierna Trenitalia ha deciso di ridurre drasticamente l'offerta di viaggio, mantenendo attive soltanto 4 corse giornaliere, di cui 2 in andata alla mattina (Frecciarossa delle 8,09 in direzione Milano da Brescia e Frecciarossa delle 9,09 in direzione Milano da Brescia) e due dedicate al ritorno in orario pomeridiano e serale (Frecciarossa della 16,.13 da Milano Porta Garibaldi e Frecciarossa delle 17,45 da Milano centrale);

in data 17 gennaio 2021 è stata segnalata, a partire dal mese di febbraio, la cancellazione del treno Frecciarossa delle 17,45, attualmente utilizzato da centinaia di pendolari;

il suddetto treno rappresenta l'unico mezzo idoneo per il viaggio di ritorno, tenuto conto di come il treno delle 16,13 da Porta Garibaldi risulti del tutto inutile per la stragrande maggioranza di coloro che viaggiano a fini lavorativi;

la cancellazione del treno Frecciarossa delle 17,45 rende, di fatto, dimezzata l'efficacia dell'abbonamento ad alta Velocità per i pendolari bresciani;

la cancellazione del suddetto treno provocherà un sensibile aumento di viaggiatori sui treni regionali, rendendo impossibile il necessario distanziamento sociale sui mezzi e causando gravi rischi per la salute pubblica in un momento delicato per il Paese;

la cancellazione del suddetto treno, sommata alla drastica riduzione dell'offerta complessiva di Trenitalia, rappresenta un danno notevole per un centro economico della portata di Brescia, che necessita, anche in questo momento, di connessioni infrastrutturali adeguate con Milano;

alle considerazioni di natura economica su una scelta ad avviso degli interroganti, assolutamente irresponsabile, anche dal punto di vista della salute pubblica, si sommano considerazioni di natura etica, tenuto conto di come Trenitalia sia di proprietà al 100 per cento del gruppo Ferrovie dello Stato italiane controllato a sua volta al 100 per cento dallo Stato per mezzo del Ministero dell'economia e delle finanze –:

se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare con riguardo alle criticità esposte nelle premessa e si intenda assumere direttamente iniziative nei confronti di Trenitalia, attraverso il gruppo Ferrovie dello Stato italiane, al fine di sanare questa situazione, tenuto conto di come le scelte operate da Trenitalia siano potenzialmente lesive, oltre che degli interessi economici dei pendolari, anche e soprattutto della loro salute.
(5-05295)

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