Camera dei Deputati - 5-05299 - Interrogazione sulla sede nazionale dell’ Art che conferisce a Torino ed al Piemonte grande autorevolezza anche politica sul tema dei trasporti, e le dichiarazioni del Presidente Zaccheo il quale ha garantito che la sede piemontese non subirà alcun depotenziamento rispetto alla filiale laziale.

Camera dei Deputati - 5-05299 - Interrogazioni a risposta in Commissione presentata il 20 gennaio 2021.

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

l'Art (Autorità di regolazione dei trasporti) è un ente di livello nazionale istituito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214;

l'Art è competente nel settore dei trasporti e dell'accesso alle relative infrastrutture. Tra i suoi compiti rientrano anche la definizione delle condizioni minime di qualità dei servizi di trasporto e dei contenuti minimi dei diritti degli utenti nei confronti dei gestori dei servizi e delle infrastrutture di trasporto;

l'Art è composto dal presidente e da due componenti nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro competente e con il parere favorevole di almeno due terzi dei componenti delle competenti Commissioni parlamentari;

l'Art è l'unico ente di controllo ad avere la propria sede nazionale a Torino (per espressa disposizione di legge) anche se, da tempo, si avvale di un ufficio di rappresentanza a Roma, composto da poche unità e con esclusive funzioni di supporto all'attività del presidente;

la sede nazionale di Art conferisce a Torino ed al Piemonte grande autorevolezza anche politica sul tema dei trasporti e rappresenta un'importante opportunità di lavoro ad alta professionalità per il territorio;

nel mese di dicembre 2020 a domanda diretta, il presidente di Art, Nicola Zaccheo, in audizione presso la commissione trasporti della Camera, ha garantito che la sede piemontese non subirà alcun depotenziamento rispetto alla filiale laziale;

nonostante ciò Art, con delibera n. 222 del 17 dicembre 2020 ha sancito che l'ufficio romano verrà elevato a rango di sede secondaria cui sarà destinata una specifica pianta organica (ben 24, tra i quali un dirigente e molti funzionari, dei 130 dipendenti dell'ente saranno destinati alla nuova sede romana);

la citata delibera n. 222 rafforza notevolmente la sede romana, citandolo testualmente: «considerata l'opportunità di rafforzare la presenza dell'Autorità nella città di Roma, atteso che, per ragioni di carattere organizzativo, risulta più efficiente lo svolgimento di talune funzioni e compiti dell'Autorità nella medesima città»;

appare quindi evidente la volontà di implementare quello che, all'origine, avrebbe dovuto essere un mero presidio esecutivo di supporto all'attività del presidente e che, al contrario, si trasformerà in una vera e propria sede con conseguente evidente depotenziamento della sede nazionale di Torino –:

se non si intenda valutare la sussistenza dei presupposti per l'esercizio di poteri di cui all'articolo 22 del decreto-legge n. 90 del 2014, alla luce dei criteri ivi previsti di razionalizzazione dell'organizzazione della spesa delle autorità indipendenti.
(5-05299)

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