Camera dei Deputati – 7-00509 - Risoluzione sul ruolo determinante e strategico ai fini dell'efficiente funzionamento dell'istituto del reddito di cittadinanza, del presidente di Anpal il professor Domenico Parisi.

Camera dei Deputati – 7-00509 - Risoluzione in Commissione presentata il 6 luglio 2020.

La Commissione XI,

premesso che:

l'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo n. 150 del 2015 prescrive che il presidente di Anpal sia scelto tra personalità di comprovata esperienza e professionalità nel campo delle politiche e delle istituzioni del mercato del lavoro;

sempre ai sensi del medesimo comma, con decreto del Presidente della Repubblica 4 febbraio 2019, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, è stato nominato presidente di Anpal il professor Domenico Parisi che, al momento della sua nomina, risiedeva stabilmente da molti anni e svolgeva la sua attività professionale nella città di Starkville in Pennsylvania, a circa 8.147 chilometri dalla città di Roma;

negli intenti dell'allora Ministro del lavoro e delle politiche sociali le competenze del professor Domenico Parisi avrebbero dovuto svolgere un ruolo determinante e strategico ai fini dell'efficiente funzionamento dell'istituto del reddito di cittadinanza, nell'ambito del quale ad Anpal è stata assegnata la funzione di riavviamento al lavoro di coloro che in virtù di specifici requisiti sono ammessi al beneficio;

ad oggi il reddito di cittadinanza, ad avviso dei firmatari del presente atto, si può giudicare un fallimento, come emerge anche dall'analisi della Corte dei conti in sede di espressione del giudizio sul rendiconto generale dello Stato, nel corso del quale il procuratore generale, Fausta Di Grazia, ha dichiarato che solo il 2 per cento dei beneficiari del reddito di cittadinanza ha trovato un impiego di lavoro tramite i centri per l'impiego;

nonostante gli ormai evidenti insuccessi del reddito di cittadinanza, il professor Parisi è stato sovente al centro delle cronache mediatiche per vicende relative: alla piattaforma per l'incontro tra domanda e offerta di lavoro «Mississippi works» ed ai 25 milioni di euro correlati, all'emolumento percepito in qualità di presidente di Anpal, ai rimborsi spese richiesti in particolare per i viaggi da e per gli Stati Uniti effettuati in business class, e alla sua assenza dall'Italia per tutto il periodo di lockdown imposto dall'epidemia da Covid-19;

non sono mancate gravi polemiche pubbliche tra il presidente Parisi e la dirigenza di Anpal. Il direttore generale dell'Agenzia, come riportato in un articolo di stampa del 12 giugno 2020 ha smentito le dichiarazioni rilasciate da Parisi il 4 giugno, in merito ad una sua regolare rendicontazione delle spese sostenute per l'anno 2019 pari a circa 160 mila euro. Dal canto suo il presidente Parisi ha più volte fornito delle opinabili spiegazioni su talune vicende, quali ad esempio l'utilizzo di un'applicazione digitale di sua proprietà o la conoscenza degli effettivi dati sul ricollocamento al lavoro dei beneficiari di reddito di cittadinanza, arrivando perfino a dichiarare di essere osteggiato nel suo lavoro dalla struttura che presiede;

altro fronte di polemica, non meno importante, ha riguardato la mancata adozione del piano industriale di Anpal servizi spa, sul quale e per diverse motivazioni, i consiglieri espressione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e della Conferenza delle regioni non hanno dato la loro disponibilità all'accoglimento;

a fronte di questa lunga serie di criticità prodotte dall'attività del presidente di Anpal il Ministro del lavoro e delle politiche sociali non può essere considerato esente da responsabilità, alla luce del fatto che, dal momento dell'assunzione del suo incarico, non sono stati adottati né atti ufficiali nei confronti del professor Parisi, né si registrano dichiarazioni pubbliche volte a criticare o censurare la sua condotta;

inevitabilmente le vicende sopra menzionate sono state alla base della presentazione di un gran numero di atti di sindacato ispettivo relativi all'attività del professor Parisi. Quasi quaranta sono gli atti al momento presentati complessivamente alla Camera e al Senato, di cui pressoché una ventina risultano di iniziativa di gruppi parlamentari che sostengono l'attuale Governo, come i gruppi Partito democratico e Italia Viva;

esponenti di queste forze politiche hanno da ultimo inviato una lettera ufficiale al Governo in cui si critica fortemente l'operato del professor Parisi quale presidente di Anpal e si chiede al Governo di adottare idonei provvedimenti per garantire l'efficienza e la funzionalità di Anpal;

alla luce di quanto sopra riportato, l'operato dell'attuale presidente di Anpal è stato fortemente deficitario e tale da inficiare l'efficienza dell'azione dell'Agenzia stessa,

impegna il Governo:

a porre in essere tutte le iniziative idonee, per quanto di competenza, a garantire la piena efficienza e funzionalità di Anpal;

ad adottare iniziative per far luce sugli eventuali conflitti di competenza del professor Parisi in qualità di presidente di Anpal con l'attività professionale da questi svolta negli Stati Uniti;

a vigilare attentamente sulle spese di Anpal, evitando, per quanto di competenza, ulteriori distrazioni di risorse pubbliche non strettamente collegate all'attività istituzionale dell'agenzia;

a fornire in tempi brevi un chiarimento esaustivo e definitivo in merito alla inaccettabile polemica verificatasi tra il direttore generale di Anpal e il suo presidente circa l'assenza di una regolare rendicontazione da parte di quest'ultimo a fronte dei 160 mila euro erogati a titolo di rimborso spese.

(7-00509)

Contenuto pubblico