Comm.ne Ambiente (VIII) - Audizione del Ministro dell' ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, sull’ individuazione delle priorità nell’ utilizzo del Recovery Fund, del 10 settembre 2020.

Commissione Ambiente (VIII) - Audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund, del 10 settembre 2020 – Sintesi diretta web.

Il Ministro dell’ambiente Sergio Costa in audizione alla commissione Ambiente della Camera ha fatto presente che il 27 Maggio 2020 la Commissione Europea ha presentato il Piano per la ripresa dell'Europa, finalizzato a rilanciare la ripresa europea, proteggere l'occupazione e bilanciare la perdita di posti di lavoro causati dalla pandemia Covid 19. Per mobilitare gli investimenti necessari la Commissione mette in campo un budget settennale complessivo di circa 1824 miliardi di euro, articolandoli su una duplice proposta:

  • Un bilancio a lungo termine di 1.074 miliardi di euro per gli anni 2021-2027, in cui rimangono invariati i meccanismi delle entrate proprie;
  • il Next generation EU con una dotazione di 750 miliardi di euro e che punta in futuro anche a nuove risorse, come il contributo sul riciclo della plastica, cui potranno accedere i vari paesi presentando un piano nazionale per la ripresa e la resilienza (cosiddetto PNRR).

Quindi si è soffermato su quest’ultimo strumento, ricordando che si tratta di uno strumento temporaneo di finanziamento, le cui risorse complessive verranno convogliate su diversi pilastri il cui più importante è rappresentato dallo strumento per la ripresa e la resilienza, cioè il Recovery Fund, a cui sono destinati 560 miliardi.

Il Ministro ha fatto presente che l’Italia riceverà circa 208 miliardi di euro dal Recovery Fund, la quota maggiore tra i Paesi membri e che risulta il primo beneficiario delle risorse previste a carico dell'intero Fondo Next Generation EU, con una quota pari al 28% del totale. Il nostro paese avrà a disposizione circa 81 miliardi a titolo di sussidi, cui si aggiungono 127 miliardi di euro di prestiti, presentando alla Commissione e al Consiglio un Piano nazionale per la ripresa e la resilienza che consenta di definire un progetto di riforme e investimenti per il periodo 2021-2023.

Le risorse europee potranno essere impegnate fino al 31 dicembre del 2023, il 70% di queste risorse sarà disponibile tra il 2021 e il 2021 e i relativi pagamenti legati allo svolgimento dei singoli progetti indicati nel piano nazionale saranno disponibili fino alla fine del 2026.

I piani per la ripresa presentati dai vari paesi verranno valutati dalla Commissione Europea con un set di criteri tra cui ha ricordato il rafforzamento del potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro, la resilienza sociale ed economica dello Stato membro, soprattutto in termini di sostenibilità, l'effettivo contributo alla transizione verde digitale e la coerenza con i piani nazionali integrati per l'energia e il clima. Quindi ha sottolineato che per impostazione Europea il 37% delle risorse assegnate all’Italia devono andare al green.

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In allegato la sintesi della diretta web.

 

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