Comm.ne Sanità (12a) - Audizioni informali sul tema dei vaccini anti Covid-19 del direttore Unità di virologia molecolare, Policlinico Universitario Tor Vergata e del direttore scientifico delle attività di ricerca e sviluppo di GlaxoSmithKline (GSK) Vaccines di Siena.

Commissione Sanità (12a) - Audizioni informali, in videoconferenza, sul tema dei vaccini anti Covid-19 del direttore Unità di virologia molecolare, Policlinico Universitario Tor Vergata e del direttore scientifico delle attività di ricerca e sviluppo di GlaxoSmithKline (GSK) Vaccines di Siena – Sintesi diretta web.

Il direttore Unità di virologia molecolare, Policlinico Universitario Tor Vergata, ha esordito ricordando che tutti i vaccini possono agire a diverse fasi, l’effetto che ci si aspetta attualmente è quello della prevenzione dell’infezione o quantomeno del progredire della malattia, il che consente almeno di renderla asintomatica. Così operano tutti i vaccini che vengono utilizzati oggi nella pratica clinica. Esistono molti tipi di vaccini, quelli disponibili attualmente sono: vaccini basati su proteine del virus, vaccini basati sul virus attenuato, e vaccini basati sul virus inattivato.

Il 5 gennaio il New York Times ha riassunto la situazione dei vaccini anti Covid, con 3 vaccini approvati in Usa, 2 in Europa e 1 nel Regno Unito, vi sono poi i vaccini in fase avanzata di sviluppo. Ci sono vaccini attualmente in fase di sperimentazione 1, come il vaccino italiano Reitera; vi sono altri vaccini in fase 2, in cui si trattano persone a rischio con dosi diverse, al fine di valutare se il vaccino produca una risposta immunitaria. La fase 3 è lo studio nell’uomo per valutare se il vaccino abbia o non abbia effetti.

Il Pfizer è già disponibile, il Moderna è stato approvato due giorni fa, lo Sputink è in sviluppo in Russia, l’AstraZeneca è approvato in Inghilterra e India, sono in studio i vaccini cinesi; vi sono i vaccini a base RNA contro cui l’organismo sviluppa una risposta immunitaria, due vaccini a vettore virale con dentro la proteina del Covid, uno che contiene direttamente la proteina del Covid. L’Italia ha opzionato o acquisito questi vaccini di diverso tipo per 220 milioni di dosi, assumendo che tutti e sei saranno resi disponibili nei tempi stabiliti; al momento il Pfizer è attivo e in somministrazione, il Moderna è stato appena approvato e non moltissime dosi dovrebbero partire presto. AstraZeneca è stato rallentato dall’Ema e gli altri tre vaccini che sono a stato più arretrato di sperimentazione e comunque sono stati opzionati.

Gli studi hanno dimostrato che fra i vaccinati 8 su 18mila hanno avuto il virus, fra quelli che hanno avuto il placebo i contagi stati in 162. Una differenza estremamente marcata dunque. Il Moderna è simile allo Pfizer ma non deve essere conservato a meno 70 gradi, invece va conservato per sei mesi a meno 20 gradi, gli studi sono molto avanzati e Moderna ha un’efficacia del 94/95 percento con grafici simili a Pfizer. I vaccini a vettore come AstraZeneca vanno conservati a meno 4 gradi, ma l’efficacia pare essere del 70%; dunque se vacciniamo con Pfizer prenderà il Covid uno su 20, se vacciniamo con AstraZeneca prenderanno il Covid 3 su 10.

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In allegato la sintesi della diretta web.

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