Comm.ni riunite Affari costituzionali (I) e Bilancio (V) - Esame, del disegno di legge C. 2325, di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica – Del 16 gennaio 2020.

Commissioni riunite Affari costituzionali (I) e Bilancio (V) - Esame, del disegno di legge C. 2325, di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica – Audizioni del 16 gennaio 2020.

 

 

  • Audizioni del professore di Economia politica e finanza pubblica presso l'Università di Milano Bicocca, e il professore di Scienza delle Finanze presso l'Università di Siena del 16 gennaio 2020.

 

Il Professore di Scienza delle Finanze presso l'Università di Siena, ha parlato delle concessioni autostradali in Italia, ripercorrendone velocemente la storia.

In particolare, ha sottolineato la necessità di regolare il settore delle concessioni autostradali. Tale esigenza deriva dal fatto che il settore autostradale è un monopolio naturale, essendo un mercato con caratteristiche tali che non rendono efficiente la duplicazione dei costi, cioè la presenza di più imprese in contemporanea. Quindi la presenza di un unico operatore fa si che non possa operare il meccanismo disciplinante della concorrenza, pertanto per evitare che l’impresa possa applicare tariffe troppo elevate a discapito degli utenti si rende necessario uno schema regolatorio che stabilisca regole certe.

Ha chiarito anche che in via generica è possibile privatizzare un monopolio, però bisogna ricordarsi che una buona delega dipende dalla qualità del contratto che regola il rapporto tra il soggetto pubblico delegante e il privato delegato.

In questa ottica privatizzare può avere delle ragioni, come quella che il privato è più orientato al profitto, ma è ovvio, ha detto, che questo profitto torna a vantaggio della collettività solo se il contratto regolatorio è in grado di trasferire i risparmi di costo sui prezzi. Quindi il successo di un’azione di privatizzazione dipende dalla regolamentazione.

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