Camera dei deputati – 2-00717 - Interpellanza sui mezzi e strumenti per fronteggiare un probabile aumento dei contagi nella Regione Sicilia. RISPOSTA

Camera dei deputati – 2-00717 - Interpellanza urgente presentata il 7 aprile 2020.

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, il Ministro dell'interno - Per sapere - premesso che:

la regione Sicilia, come tutte le regioni del Sud, ha una situazione sanitaria deficitaria cronica, e il coronavirus fa ancora più paura quando non si hanno mezzi e strumenti per fronteggiare un probabile aumento dei contagi: sono pochi i posti in terapia intensiva e i respiratori a disposizione. Il tema è anche quello, più generale, della sostenibilità stessa del comparto sanitario, alle prese con il flagello del Covid-19;

tra le province siciliane, Messina è quella potenzialmente più esposta all'emergenza, essendo provincia di frontiera; il territorio messinese è stato infatti interessato da un vero e proprio esodo (dovuto anche agli annunci notturni di nuovi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri con annesse restrizioni) e da migliaia di sbarchi di autoveicoli provenienti da altre regioni d'Italia dove il contagio era più diffuso. Solo grazie alla maturità dei cittadini, che hanno osservato con rigore le norme restrittive, e all'abnegazione del sindaco Cateno De Luca, che ha posto in essere numerose determine per rendere ancora più stringenti queste norme, i casi di contagio sembrano ancora sotto controllo;

in considerazione delle restrizioni adottate a livello nazionale e regionale, si registra una notevole riduzione dei collegamenti anche via mare da e per la Sicilia e, di conseguenza, una concentrazione maggiore di viaggiatori nelle corse a disposizione;

nello specifico, ogni giorno oltre 150 mezzi (nessuno dei quali trasporta merci) attraversano lo Stretto di Messina e secondo i dati riportati da Caronte&Tourist si registrano quotidianamente almeno 300 viaggiatori non pendolari che raggiungono la Sicilia dichiarando sulle autocertificazioni di aver perso il lavoro e di non avere più dimora in altre parti d'Italia;

tra il 13 e il 22 marzo 2020 si sono registrati circa 12.265 rientri su 3.689 auto, quindi oltre 1.700 passeggeri entrati in Sicilia ogni giorno (quasi il doppio rispetto al numero massimo di pendolari autorizzati per motivi di lavoro);

da ultimo, da uno dei due traghetti arrivati la sera del 4 aprile 2020 alla rada San Francesco sono sbarcate 82 auto e due camper, uno dei quali arrivato dal Belgio, con 113 passeggeri e altri 46 pedoni, questi ultimi lavoratori pendolari del settore della sanità e delle forze dell'ordine che operano da una parte all'altra dello Stretto di Messina;

a ciò si aggiunga che, ad avviso degli interpellanti, risultano insufficienti le dotazioni di posti letto, soprattutto di terapia intensiva, nella provincia di Messina, così come preoccupante è la carenza di attrezzature mediche e di dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari;

la città di Messina ha inoltre insediamenti profondamente degradati ed assolutamente peculiari. Si tratta delle baraccopoli, nelle quali è praticamente impossibile (proprio per ragioni strutturali degli insediamenti) dare seguito alle misure restrittive di distanziamento. In tali agglomerati, a causa della documentata numerosità di patologie respiratorie conseguenti all'esposizione all'eternit, gli eventuali casi di contagio da Covid-19 avrebbero effetti disastrosi;

nella città di Messina insiste il dipartimento militare di medicina Legale: si tratta di un ospedale militare che dispone di plessi non utilizzati, che potrebbe essere rapidamente ed utilmente convertito per reparti Covid-19;

Forza Italia ha proposto, infatti, la temporanea riconfigurazione di tre locali non utilizzati del dipartimento militare di medicina legale di Messina in struttura di quarantena, isolamento e trattamento di casi lievi e moderati –:

quali iniziative il Governo intenda adottare per rafforzare il livello di sicurezza dei controlli, sia in ordine alle condizioni di salute dei passeggeri che alla regolarità delle autocertificazioni, contemperando tali misure con il diritto alla mobilità;

se, in considerazione dell'emergenza sanitaria in corso, non si intenda prevedere, oltre alla misurazione della temperatura corporea, test ematici per il personale sanitario, le forze dell'ordine e tutti coloro che giungono in Sicilia;

se non si intenda chiarire quanti siano effettivamente i nuovi posti letto — soprattutto di terapia intensiva — attivati nelle scorse settimane;

se le aziende sanitarie della provincia di Messina o l'assessorato regionale alla sanità abbiano richiesto nuove attrezzature e dispositivi di protezione individuali, e quanti di questi siano stati già conferiti alle strutture sanitarie della provincia di Messina;

quale sia l'intendimento del Governo in ordine alla possibile riconversione dell'ospedale militare di Messina e quali siano i tempi necessari;

quali iniziative speciali si ritengano necessarie per aumentare gli standard di sicurezza nelle zone delle baraccopoli.

(2-00717)

Camera dei Deputati

Giovedì 9 aprile 2020

La seduta è iniziata alle 14:00.

Iniziative volte a garantire efficaci misure di ordine sanitario e controlli di sicurezza in Sicilia in relazione all'emergenza COVID-19, con particolare riferimento al territorio di Messina 

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Siracusano e Gelmini n. 2-00717 (Vedi l'allegato A). Chiedo alla collega Siracusano se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

MATILDE SIRACUSANO (FI). Presidente Rosato, sottosegretario Zampa, onorevoli colleghi, noi sappiamo, perché lo ripetiamo ogni giorno, ed è consapevolezza diffusa che vi è una parte del Paese, il Mezzogiorno d'Italia, nella quale se l'emergenza Coronavirus - se il virus - si diffondesse ulteriormente, provocherebbe una vera e propria ecatombe. Lo sappiamo, lo ripetiamo ogni giorno e siamo tutti consapevoli che stiamo scontando i numerosi tagli che sono stati effettuati in riferimento alla sanità; lo scontiamo in termini di mancanza di posti letto, di attrezzature sanitarie, di terapie intensive, di personale medico, che oggi sarebbe indispensabile.

Lo sappiamo e lo scopo di questa interpellanza, sottosegretario, non è soltanto quello di ripeterlo, ma è quello di stimolare il Governo ad intervenire con maggiore efficacia affinché prevenga il peggio. Una cosa l'abbiamo imparata da questa drammatica emergenza che stiamo vivendo, probabilmente dagli errori che sono stati commessi: abbiamo imparato che il tempo è determinante in questa vicenda, che la mancanza di tempestività ha causato grossi errori. La mia regione, la Sicilia, è stata investita da veri e propri esodi, da flussi incontrollati di cittadini che si sono spostati dalle regioni del Nord a seguito - ahimè - della comunicazione sciagurata del Governo. Sottosegretario, l'abbiamo detto e occorre riconoscerlo: la sciagurata comunicazione del Governo ha anticipato misure di chiusura di regioni, prima della Lombardia e poi di tutto il territorio nazionale, senza creare le condizioni per impedire questi flussi e per mettere in condizione i presidenti di regione di controllare i confini. Sì: i presidenti di regione sono stati lasciati da soli. Sappiamo che i presidenti di regione non possono avvalersi delle forze di polizia e dell'Esercito per il controllo sul territorio. Bene ha fatto il presidente Musumeci a richiedere l'applicazione dell'articolo 31 dello statuto speciale della Regione siciliana. Approfitto di questa sede per condannare apertamente gli attacchi strumentali che sono stati posti in essere da membri di partiti di maggioranza nei confronti del presidente Musumeci, associando questa richiesta alla richiesta fatta dal Presidente Orbán: non c'entra assolutamente nulla e non si trattava certamente di pieni poteri, ma di una prerogativa prevista dallo statuto della Regione siciliana, quindi costituzionalmente garantita. Quale momento più opportuno per far sì che il presidente della regione possa avvalersi dell'Esercito, delle forze di polizia per presidiare i confini della regione? Questo è quello più opportuno!

Parlo, poi, della mia città, una delle città più esposte della regione Sicilia, che è Messina, una città più esposta e più vulnerabile perché è una città di frontiera; a Messina passano tutti coloro che giungono in Sicilia, che si spostano dal continente all'isola attraverso l'automobile. Questo ha preoccupato moltissimo i cittadini messinesi, nonostante i casi siano, grazie a Dio, ancora contenuti. Di questo devo ringraziare la maturità dei cittadini messinesi, che hanno rispettato con grande rigore le regole di contenimento, e l'abnegazione del sindaco De Luca, che ha predisposto ordinanze talvolta più restrittive di quelle del Governo, anticipando anche le mosse del Presidente del Consiglio, generando anche qualche scontro che si sta verificando nelle ultime ore. Sottosegretario, approfitto per chiedere che il Governo si adoperi per avere atteggiamenti distensivi, in questo caso, nei confronti dei sindaci e degli amministratori locali che stanno in trincea in questo momento e che sono esasperati dalla preoccupazione dei cittadini. Mi creda, i cittadini non capiscono in questo momento come un sindaco possa essere denunciato per eccesso di operosità: eventualmente comprenderebbero che un sindaco fosse denunciato, in questo momento così drammatico, per difetto di operosità. Quindi, la prego, sottosegretario, di intercedere con il Governo affinché magari faccia qualche telefonata in più e qualche denuncia in meno, per far sentire ai cittadini la vicinanza dello Stato, per far sentire ai cittadini che in questo momento così drammatico per la loro vita lo Stato è amico e non avversario. Anche perché, guardi, i numeri che hanno interessato gli sbarchi sono stati addirittura migliaia, sono preoccupanti: dal 13 al 22 marzo si sono registrati circa 12.265 rientri su 3.689 auto, quindi oltre 1.700 passeggeri entrati in Sicilia ogni giorno. Alcuni di questi sono pendolari, ma moltissimi altri non lo sono; ad esempio, la sera del 4 aprile sono arrivati due camper e persino uno dal Belgio, quindi molti cittadini che attraversano lo Stretto non sono pendolari; sono numeri che spaventano giustamente i cittadini di Messina. Mi preme ringraziare comunque gli agenti della Polizia, che stanno svolgendo un lavoro straordinario in questo momento per effettuare i controlli sulle autocertificazioni. Mi chiedo se possono bastare le autocertificazioni o se magari non si potesse fare molto di più per rendere più accurati questi controlli. Ad esempio, con riguardo al controllo sulla temperatura corporea, sottosegretario, io di recente ho attraversato lo Stretto e la temperatura corporea mi è stata controllata allo sbarco; magari sarebbe opportuno che si controllasse all'imbarco, così i sintomatici eventualmente eviterebbero di contagiare i cittadini che passano sulla nave. Inoltre, perché non prevedere anche magari i test rapidi per chi arriva sull'isola? I tempi di attesa al momento sono molto lunghi anche per attraversare lo Stretto, quindi si potrebbero utilizzare anche per effettuare questi test rapidi; ciò sarebbe certamente opportuno e consigliabile. E - perché no? - si potrebbero anche censire questi passeggeri in un'apposita banca dati, a disposizione del presidente della regione e dei sindaci, affinché siano effettivamente nelle condizioni di accertare che i passeggeri arrivati sull'isola si pongano in quarantena.

E poi, sottosegretario, mi preme sottolineare un aspetto molto problematico che riguarda la città di Messina, e di cui ho parlato molto spesso in quest'Aula e attraverso atti parlamentari: la presenza di insediamenti degradati che sono le baraccopoli di Messina, dove è di fatto impossibile mantenere il distanziamento sociale e in cui vi è una situazione veramente, veramente drammatica, sottosegretario. Se ci fosse un solo caso, lì sarebbe una tragedia perché è accertato dall'azienda sanitaria che i cittadini in quelle zone hanno già patologie respiratorie e polmonari diffuse a causa dell'esposizione all'Eternit, all'aria malsana, all'umidità. Quindi, vi prego di vigilare su questa realtà e di intervenire affinché si possano rispettare le regole che il Governo chiede, perché se il Governo chiede ai cittadini di mantenere il distanziamento sociale e questi cittadini nella baraccopoli, per struttura di queste baracche, non possono mantenerla, allora magari il Governo deve intervenire per spostare questa gente, magari farlo spostando queste persone negli alberghi attualmente, finché non finirà l'emergenza.

Inoltre, abbiamo proposto anche una soluzione in riferimento alla mancanza di posti letto nella città di Messina che è una soluzione praticabile, molto utile e sarebbe anche rapida, che è la conversione dell'ospedale militare di Messina che ha spazi enormi, non utilizzati. Quindi, abbiamo individuato tre plessi che potrebbero essere convertiti rapidamente in reparti COVID per l'isolamento, per trattare anche casi lievi di Coronavirus e si tratta di una soluzione veramente efficace e anche rapida che si potrebbe realizzare in breve tempo, perché ripeto, sottosegretario, il tempo è importante, molto importante, è determinante in questa vicenda. Quindi, vi prego di darmi delle risposte, però non risposte di circostanza ma risposte autentiche, vere e concrete e soprattutto di garantire che le risposte che mi dirà si realizzino in tempi brevi. Chiediamo il tempismo, sottosegretario (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per la Salute, Sandra Zampa, ha facoltà di rispondere. Prego.

SANDRA ZAMPA, Sottosegretaria di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Onorevole Siracusano, grazie per l'interpellanza che ha voluto rivolgere al Governo. A fronte dell'emergenza dichiarata il 31 gennaio 2020, il Governo ha adottato, come noto, numerosi provvedimenti che sono finalizzati anche a garantire il distanziamento sociale come misura fondamentale per limitare la diffusione del COVID-19. Il Ministero dell'Interno, che è stato interpellato ovviamente dal Ministero che ho l'onore di rappresentare, ha fornito i dati relativi alle attività di controllo espletate dalle Forze di polizia e dalla capitaneria di porto finalizzate al rispetto delle misure di prevenzione. Dall'11 marzo 2020 al 7 aprile 2020 sono state controllate 45.113 persone con specifico riferimento all'emergenza sanitaria. In dettaglio, sono state denunciate per inosservanza di provvedimenti dell'autorità amministrativa 562 persone; 498 sono state sanzionate; 23 sono state denunciate per false dichiarazioni. Sono state denunciate inoltre per inosservanza del divieto assoluto di allontanamento dalla propria abitazione 3 persone. Sono state infine controllati per le medesime finalità 2.225 esercizi commerciali. Dai dati richiamati emerge mi pare con chiarezza il massimo impegno organizzativo che le Forze dell'ordine hanno posto per assicurare il pieno rispetto delle misure di prevenzione che sono state messe in campo dalle istituzioni.

La prefettura di Messina, in ordine alle questioni che lei ha rappresentato e illustrato proprio in questo momento, ha precisato quanto segue: a seguito del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020 sono stati pianificati controlli nei punti sensibili della città. Con ordinanza del questore sono stati disposti specifici controlli sia presso lo scalo ferroviario che presso quello portuale e in quest'ultimo caso sia nei confronti dei passeggeri a piedi che nei confronti di quelli a bordo dei veicoli. Altri controlli sono stati condotti presso i terminal degli autobus, ai caselli autostradali, sulla A18, a Villafranca Tirrena nonché presso il porto di Milazzo. A questo fine è stato anche incrementato il contingente di personale dedicato ai controlli. Dal 18 marzo 2020 la regione Sicilia ha allestito presidi dedicati ai passeggeri in arrivo o in transito presso la rada San Francesco nel porto di Messina e presso la stazione ferroviaria. Dal 23 marzo 2020 sono state, inoltre, previste iniziative speciali per incrementare gli standard di sicurezza e garantire un controllo capillare sul territorio, tra cui il pattugliamento dinamico e posti di controllo in alcuni nodi viari di particolare importanza.

Per quanto riguarda la gestione medico-sanitaria si evidenzia che, presso il Policlinico universitario di Messina, un intero padiglione – si tratta del padiglione H – è stato destinato ai pazienti COVID-19, per un totale di 70 posti letti e si sta procedendo alla riconversione di un altro reparto al fine di incrementare l'offerta di ulteriori 90 posti letto. Presso la terapia intensiva sono già attivi 22 posti letto che a breve saranno ulteriormente incrementati. L'Azienda ospedaliera universitaria ha altresì dedicato un padiglione ad attività chirurgiche non COVID, mantenendo il proprio pronto soccorso, sia generale che pediatrico.

Venendo alle altre aziende ospedaliere della città di Messina, l'Azienda ospedaliera Papardo ha dedicato un intero reparto alla gestione COVID con 24 posti letto, mentre l'Ospedale Piemonte sta attivando posti letto per COVID, per ulteriori 90 posti.

Per quanto concerne l'ipotesi di conversione del dipartimento militare di medicina legale, ovviamente di Messina, in reparto funzionale all'emergenza COVID-19, si segnala che la stessa è già stata presa in considerazione dal Ministero della Difesa che ha disposto una ricognizione sulla struttura da parte del genio militare effettuata di concerto con il direttore del dipartimento. All'esito delle attività di verifica sono stati stimati interventi per circa 1,2 milioni di euro, IVA inclusa, su tre plessi caratterizzati da un evidente stato di vetustà, nella prospettiva di potervi realizzare 46 posti letto per la quarantena, l'isolamento o il trattamento di sintomatologie lievi o moderate. In sintesi, questa ipotesi comporta oneri infrastrutturali per circa 1,2 milioni di euro e tempi di realizzazione stimabili in ventun mesi, con variabili al momento non ponderabili in quanto correlate, per esempio, agli esiti delle verifiche sismiche, ad eventuali contenziosi in esito all'affidamento della progettazione e dell'esecuzione dei lavori e ad eventuali ritardi dei cantieri.

Passando alla provincia di Messina, a Barcellona Pozzo di Gotto il COVID Hospital comprende 70 posti letti. Inoltre, presso il medesimo presidio, è in programma l'attivazione di altri 10 posti letto. Sant'Agata di Militello ne ha, invece, 37.

Quanto alle iniziative assunte in materia di dispositivi di protezione individuale e alle cautele assunte a protezione del personale sanitario delle Forze dell'Ordine, il Ministero della Salute, in linea con le raccomandazioni OMS e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), ha diramato immediatamente indicazioni sull'utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, i cosiddetti DPI, in ambito sanitario con la circolare, citata poc'anzi, 22 gennaio 2020 n. 1997 e durante i controlli in porti e aeroporti con la circolare 12 febbraio 2020 n. 4373. Le indicazioni sono state aggiornate con la circolare 22 febbraio 2020 n. 5443 che individua i DPI di cui deve essere dotato il personale sanitario non solo in ambito ospedaliero, ma anche sul territorio. In queste circolari si è preso atto in modo specifico di quanto indicato dall'OMS, che ha equiparato le mascherine chirurgiche a dispositivi di protezione individuale.

Sulla base di questa indicazione il Ministero della Salute ha avviato le conseguenti iniziative dando priorità alla tutela di tutto il personale sanitario a cui prioritariamente dovrà essere distribuito il materiale reperito dalla Protezione civile e dal commissario straordinario per l'emergenza.

È di tutta evidenza che l'indicazione dell'OMS debba essere adeguata ai casi concreti e ai differenti rischi a cui il personale sanitario e non si trova a essere esposto. In tale ottica, sono state emanate due circolari di seguito indicate: circolare 11257 del 31 marzo 2020, circolare 9335 del 18 marzo 2020 e 11392 del 1° aprile 2020. Peraltro, il 25 marzo è stato firmato il Protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della sanità pubblica e privata tra il Governo e le maggiori sigle sindacali, ove viene disciplinata la fornitura di dispositivi di protezione individuali e test diagnostici. Ancora in questa direzione va anche la circolare del 3 aprile 2020, n. 11715, di aggiornamento delle indicazioni, e fra i soggetti cui effettuare con priorità i test diagnostici sono stati individuati operatori sanitari esposti a maggior rischio e operatori dei servizi pubblici essenziali.

Inoltre, alla data di oggi, come evidenziato anche nel sito istituzionale del Dipartimento della protezione civile, il numero dei materiali distribuiti è di 88.664.245 sull'intero territorio nazionale tra dispositivi di protezione individuale e macchinari, ovvero strumenti necessari alle strutture sanitarie.

Per quanto riguarda in particolare la regione Sicilia, il numero totale di materiale sanitario distribuito alle strutture è di 3.308.347.

In merito alla questione degli approvvigionamenti, dobbiamo ovviamente rappresentare che il commissario straordinario, nell'esercizio dei poteri di requisizione di cui all'articolo 122 del decreto-legge del 17 marzo 2020, n. 18, ha emanato l'ordinanza commissariale n. 6 del 28 marzo 2020, che autorizza una procedura di sdoganamento in favore di regioni, province, pubbliche amministrazioni, strutture ospedaliere pubbliche ovvero private accreditate ed esercenti dei pubblici servizi essenziali.

Sulla base di questa ordinanza, l'Agenzia delle dogane ha pubblicato un modello di autocertificazione per accelerare lo sdoganamento delle importazioni di dispositivi medici. Poiché la carenza di dispositivi di protezione individuale e altri materiali è un problema mondiale ed europeo, l'Italia ha partecipato all'iniziativa della Comunità europea per l'acquisto congiunto, il cosiddetto joint procurement, di DPI, materiali di laboratorio e attrezzature mediche.

PRESIDENTE. La deputata Siracusano ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta o meno per la risposta alla sua interpellanza.

MATILDE SIRACUSANO (FI). Grazie, Presidente. Sottosegretario, non sono affatto soddisfatta, perché comunque l'approccio non era quello che chiedevamo, cioè l'approccio non è quello giusto. Siamo nell'approccio dell'urgenza assoluta, non è tempo di leggere circolari, di allungare i tempi per la realizzazione di cose necessarie.

Apprezzo lo sforzo, e infatti riconosco il grande sforzo che è stato fatto dagli ospedali messinesi per riservare alcuni reparti ai reparti di Coronavirus, ma sono comunque pochi, ne servirebbero altri. Sull'ospedale militare, 21 mesi per realizzarlo è un po' troppo, non è tempo. Invece, si potrebbe fare rapidamente sul modello del ponte Morandi. Dobbiamo operare in questo senso in questo momento, non possiamo allungarci in procedure complesse, vedere che è tutto a posto. È un momento drammatico in cui servono posti letto per ricoverare le persone che sono affette da Coronavirus, e quelli che abbiamo sono troppo pochi; quindi, ci vuole uno stimolo in più da parte del Governo per superare tutti questi ostacoli, altrimenti sarà un disastro. Sarà un disastro, sottosegretario.

Non mi ha detto assolutamente nulla sull'emergenza della baraccopoli e, ribadisco, quella è una situazione drammatica, dove la gente sta attaccata, perché sta in capanne, con i tetti in eternit, i topi, le fogne a cielo aperto, i bambini che giocano in mezzo ai topi. E lì ci sono tantissime patologie polmonari, per cui, se arrivasse lì un caso di Coronavirus, sarebbe un disastro, sarebbe un disastro.

Quindi accertamenti clinici devono essere fatti, accertamenti sanitari sulle persone sintomatiche, quelle devono essere spostate; e le persone che non possono rispettare il distanziamento sociale che è chiesto dal Governo devono essere spostate da lì. Quindi, sottosegretario, non sono assolutamente soddisfatta.

Invece, apprezzo quanto mi ha detto in riferimento all'operato dell'assessorato alla sanità regionale. Sono cosciente e apprezzo il grande sforzo che è stato fatto dal presidente Musumeci e dall'assessore Razza, però le chiedo anche qui di garantire un maggior supporto da parte del Governo, di stare più vicino alla regione, di fare di più, perché quello che ci risulta oggi deve essere fatto doveva essere fatto ieri e i problemi li stiamo scontando.

Le chiedo anche di invitare il commissario straordinario Arcuri, visto che ci giunge notizia che è pervenuta una fornitura Consip per i ventilatori polmonari, affinché il commissario Arcuri si adoperi per distribuirle equamente su tutto il territorio nazionale, anche qui in tempi brevi, perché non possiamo permetterci di ascoltare informazioni che ci annunciano che si pensa che molti ventilatori arriveranno alla fine dell'emergenza. Non è possibile, non è il momento di agire in questo modo. Guardi, non è polemica, non è voler fare polemica, perché noi polemiche non ne abbiamo fatte.

Un conto è la speculazione politica, un conto è rappresentare le problematiche, e il nostro lavoro è quello di stimolare il Governo a fare meglio e a fare di più, perché questo non è un momento come gli altri, non è un momento ordinario, e noi dobbiamo agire sulla stessa direzione, ma dire le cose come stanno e incalzare il Governo quando sbaglia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

La seduta è terminata alle 19:45.

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