Camera dei Deputati - 2-00976 - Interpellanza sul Programma Garanzia Giovani e la nota mensile di Anpal, che, a maggio 2020 ha registrato una lieve ripresa delle prese in carico di giovani. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 2-00976 - Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento) presentata  il 26 ottobre 2020.

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro per gli affari europei, per sapere – premesso che:

in Italia il Programma Garanzia Giovani è stato avviato il 1° maggio 2014 e si rivolge ai 15-29enni disoccupati o inattivi al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (Neet – Not in education employment or training);

per la sua attuazione è stato previsto uno specifico programma operativo (Pon Iog: Programma operativo nazionale – Iniziativa Occupazione Giovani) di cui l'autorità di gestione (AdG) è stata dapprima presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e successivamente presso l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal). Le regioni, in qualità di organismi intermedi, sono responsabili della programmazione e dell'attuazione degli interventi sul territorio regionale;

la prima fase del programma si è conclusa a fine aprile 2016, con l'esaurimento della dotazione economica disponibile;

successivamente, sono stati stanziati 1,3 miliardi di euro, di cui 343 milioni di euro destinati all'Italia, per portare avanti il piano fino al 2020;

l'emergenza da COVID-19 ha avuto un impatto anche sul Programma: secondo quanto riportato nel primo rapporto quadrimestrale del 2020 pubblicato da Anpal il 25 settembre 2020, nel mese di marzo si assiste ad una diminuzione delle registrazioni, stimata intorno al 66 per cento rispetto al valore atteso e del 75 per cento nel mese di aprile. Gli stessi effetti si riscontrano in maniera più marcata nella presa in carico: nei mesi di marzo e aprile si stima una perdita rispettivamente del 73 per cento e del 94 per cento di prese in carico, rispetto a quelle che ci sarebbero state in assenza di restrizioni. La situazione di maggiore criticità riguarda il mese di aprile in cui sono stati avviati solo 407 interventi con un gap del 95 per cento rispetto al valore atteso;

alla luce della nota mensile n. 4, di Anpal, pubblicata il 19 ottobre 2020, a maggio 2020 si registra una lieve ripresa delle prese in carico di giovani, pari a circa 4.000 unità in più rispetto al mese di aprile 2020, anche a livelli inferiori alle medie abituali;

il predetto rapporto registra quindi una situazione di sostanziale blocco del programma quanto alle misure erogate: nel mese di marzo 2020 sono stati avviati circa 2.800 interventi con un gap del 65 per cento rispetto al valore atteso. Ma la situazione di maggiore criticità riguarda il mese di aprile in cui sono stati avviati solo 407 interventi a fronte di un valore atteso del 95 per cento più alto;

il predetto rapporto non restituisce alcun dato sull'avanzamento fisico, procedurale e finanziario del Programma, registrando solo il numero di registrazioni al programma da parte dei giovani e il numero di quanti hanno ricevuto una misura di politica attiva per il lavoro;

a quanto risulta agli interpellanti, gli audit degli organi comunitari hanno riscontrato diverse criticità soprattutto con riferimento alla misura «Accompagnamento al lavoro», con cui viene riconosciuto all'operatore che realizza l'inserimento lavorativo del giovane un contributo proporzionale a seconda dell'indice di profiling, che misura la distanza del Neet dal mercato del lavoro;

a livello comunitario si sta discutendo di un rafforzamento del programma «Garanzia Giovani», attraverso l'iniziativa «Bridge to jobs» –:

quale sia l'andamento finanziario del Programma operativo nazionale – Iniziativa occupazione giovani (Pon Iog);

se corrisponda al vero che gli audit comunitari, in particolare sulla Misura 3 «Accompagnamento al lavoro», stanno rallentando l'andamento del programma;

quali iniziative intendano intraprendere, anche a livello comunitario, per evitare l'applicazione di eventuali decurtazioni di risorse;

quali iniziative intendano intraprendere con riferimento al nuovo programma «Bridge to jobs» e se siano in corso iniziative di coordinamento tra i diversi programmi, anche con riferimento alle risorse e agli obiettivi del Recovery Fund.

(2-00976)

Camera dei Deputati

Venerdì 6 novembre 2020

 

Svolgimento di interpellanze urgenti

Chiarimenti ed iniziative in merito al rallentamento del Pon – Iniziativa occupazione giovani, anche al fine di evitare eventuali decurtazioni di risorse in sede europea 

(Discussione)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Gelmini e Polverini n.2-00976 (Vedi l'allegato A).

Chiedo alla deputata Polverini se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica: si riserva.

Il sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali, Stanislao Di Piazza, ha facoltà di rispondere.

STANISLAO DI PIAZZA, Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali. Grazie, Presidente, buongiorno. Chiedo scusa, ma ci sono stati tutta una serie di intoppi dovuti anche allo sciopero dei taxi. Con il presente atto parlamentare gli onorevoli interpellanti richiamano l'attenzione sull'occupazione giovanile e in particolare sul programma Garanzia giovani. Al riguardo voglio ricordare che la misura di Garanzia giovani, dopo sette anni dal suo avvio, è uno strumento che si è rivelato determinante per abbattere il tasso di disoccupazione giovanile all'interno del territorio dell'Unione europea, agevolando l'ingresso nel mondo del lavoro di oltre 24 milioni di giovani. Anche in Italia il programma ha registrato risultati apprezzabili: i giovani che alla data del 30 giugno 2020 hanno avviato e concluso almeno un percorso di politica attiva sono complessivamente 694.619 e il loro tasso di occupazione è pari al 58,1 per cento. L'85,2 per cento dei giovani che hanno concluso l'intervento ha avuto almeno un'occasione di lavoro durante e dopo la conclusione del percorso in Garanzia giovani.

Inoltre, per quanto riguarda le tipologie contrattuali utilizzate il 78,6 per cento ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato o di apprendistato, il 18,1 per cento un rapporto a tempo determinato e il restante 3,3 per cento ha altre tipologie di rapporto di lavoro. Il programma Garanzia giovani però rischia di essere compromesso nel nostro Paese come nel resto dell'Europa a causa del dilagare della pandemia da COVID-19. In questo contesto si inserisce l'impegno del Ministero del Lavoro che intende dare un nuovo impulso all'apprendistato e individuare ulteriori misure volte a favorire l'inserimento nel mercato del lavoro da parte delle nuove generazioni.

Nella medesima direzione di quanto segnalato dagli onorevoli interpellanti il Ministero che rappresento a sostegno dell'occupazione giovanile intende rafforzare ed ampliare gli interventi di formazione, di apprendistato e di inserimento occupazionale, e monitorare i tirocini al fine di intervenire sulla qualità degli stessi ed eventualmente evitarne un utilizzo improprio. Accanto a ciò il Ministero ha presentato specifici progetti nell'ambito del cosiddetto Recovery Plan. Entrando nel dettaglio, voglio iniziare con il progetto sul rilancio delle politiche attive a sostegno delle transizioni occupazionali, che si propone di sostenere le transizioni occupazionali con un'azione integrata che punti allo sviluppo di diversa abilità, anche dei giovani, indirizzandoli soprattutto verso i settori del verde e del digitale, riducendo così anche il cosiddetto skill mismatch.

A tal fine è stata prevista l'istituzione di un piano nazionale per le nuove competenze che punta ad avvicinare alla media europea il numero dei lavoratori occupati e disoccupati coinvolti in percorsi di formazione con l'obiettivo di ridurre il disallineamento tra le competenze possedute e quelle richieste dal mercato. Parte di questo piano è stato anticipato dal cosiddetto Fondo nuove competenze, istituito dal “decreto Rilancio” e rafforzato, sia in termini di risorse economiche sia di utilizzabilità, in quanto esteso al 2021 e ai lavoratori in transizione occupazionale nel “decreto Agosto”. Il Fondo consente di introdurre regimi di riduzione dell'orario di lavoro giustificati da mutate esigenze organizzative e produttive, destinando le ore non lavorate allo svolgimento di percorsi formativi finanziati dal Fondo stesso per lo sviluppo delle competenze.

All'interno del progetto di rilancio delle politiche attive appena descritto abbiamo inoltre previsto un ulteriore potenziamento dei centri per l'impiego, già oggetto di un consistente piano di rafforzamento nel 2019. Più precisamente, con il DL n. 4 del 2019, abbiamo realizzato una storica operazione di incremento della dotazione infrastrutturale e di assunzione di nuovi operatori. Abbiamo, in particolare, previsto l'inserimento stabile, entro il 2021, di 11.609 operatori, più che raddoppiando il personale che ammontava, all'inizio del 2019, a circa 8 mila unità.

Per proseguire il percorso avviato lo scorso anno, abbiamo stanziato 100 milioni di euro destinati alla formazione degli operatori dei CPI: avremo così un personale dotato di adeguate competenze, che sarà in grado di fornire la necessaria assistenza nelle fasi di profilazione, consulenza e tutoraggio.

La certificazione delle competenze, anche di quelle tecnologiche e digitali, avverrà inoltre attraverso la definizione del fascicolo elettronico unico del lavoratore, progetto presentato nell'ambito del Recovery Plan, che integrerà in modo interoperabile i dati presenti nelle banche dati in tutti i soggetti coinvolti nella fase di ingresso al mondo del lavoro, permettendo così a imprese e operatori di fruire di informazioni certificate sui vari aspetti che riguardano i singoli cittadini e, tra esse, anche percorsi formativi ed educativi. Questo ci permetterà di incidere anche sul preoccupante fenomeno della dispersione scolastica. Migliorando le fasi di mappatura e monitoraggio dei NEET possiamo più agevolmente identificare chi è fuori dal sistema educativo e inserirlo in programmi di istruzione e formazione.

Inoltre, insieme al Ministero per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, stiamo sviluppando un progetto che mira a ottimizzare l'incontro domanda-offerta di lavoro attraverso l'utilizzo dell'App “IO”, che consente al cittadino, attraverso Spid, di avere un unico punto di accesso a tutta la pubblica amministrazione. Tramite questo sistema si potrà anche effettuare l'incrocio di domanda e offerta di lavoro.

Un obiettivo importante, inoltre, è contrastare la dispersione scolastica, anche puntando su una più intensa integrazione tra servizi sociali e territoriali e servizi per l'impiego, con lo scopo di garantire una presa in carico pienamente integrata e multidimensionale dei soggetti vulnerabili, tra i quali rientrano anche i giovani in condizioni di povertà educativa. Questi interventi sono diretti a migliorare il raccordo sul territorio tra i diversi attori e tra i diversi servizi, creando una rete per il lavoro. Al raggiungimento di tale obiettivo, abbiamo destinato oltre 200 milioni di euro da finanziare con il Recovery Fund.

In conclusione, voglio sottolineare che l'impegno del Ministero del lavoro attraverso un rafforzamento del programma “Garanzia Giovani” e attraverso un potenziamento delle politiche attive è quotidiano e costante, perché i giovani possano riappropriarsi del loro futuro e, tramite essi, garantire il benessere della collettività.

PRESIDENTE. La deputata Polverini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

RENATA POLVERINI (FI). Grazie, Presidente. Grazie, sottosegretario, non so se sono sfortunata io o cosa, ma ogni volta che interrogo il Governo, sia in Commissione che in Aula, mi trovo delle risposte che, quantomeno, vanno fuori tema, nel senso che non c'è mai una risposta puntuale a quelle che sono le domande che sottopongo e oggi, purtroppo, si conferma che è così. Diciamo che nel Ministero del lavoro, probabilmente, non so se i funzionari non riescono a comprendere, forse dovremmo cambiare linguaggio, ma, ogni qualvolta sottoponiamo problemi concreti, ci viene sempre raccontata una telenovela, una telenovela che sta durando ormai da due anni e mezzo, cioè dall'inizio di questa legislatura. Nulla è cambiato anche dopo il cambio del Governo e del Ministro, anzi, se fosse possibile, sarebbe addirittura peggiorata.

Ho ascoltato con grande attenzione da parte del sottosegretario questo racconto sui centri per l'impiego. Siccome mi occupo di lavoro ormai da qualche anno, siccome sono in Commissione lavoro dalla scorsa legislatura, devo dire che quello che ascolto quasi quotidianamente non corrisponde mai al vero. Avevamo sollecitato il Governo, già dall'inizio della legislatura, ad occuparsi seriamente dei centri per l'impiego, anche prima che il Governo mettesse in campo il reddito di cittadinanza e, probabilmente, andando un po' fuori tema, i risultati assolutamente negativi del reddito di cittadinanza sono anche dovuti al fatto che sui centri per l'impiego, come sappiamo bene, poco è stato fatto. Ancora oggi ci viene ricordato quanti operatori dobbiamo assumere per raggiungere un determinato numero di persone impegnate in un'attività così centrale per quanto riguarda l'occupazione e, in particolare, per l'occupazione giovanile. Io però non ho visto le risposte alle mie domande: qual era l'andamento del Programma operativo nazionale, al di là di alcune questioni molto romanzate che ho ascoltato; se corrisponde al vero che gli audit comunitari, in particolare sulla misura 3 “Accompagnamento al lavoro”, stanno rallentando l'andamento del programma; e quali erano le iniziative che il Governo intendeva intraprendere, anche a livello comunitario, per evitare l'applicazione di eventuali decurtazione di risorse. Ecco io su questo, sottosegretario, non ho ascoltato risposte. So esattamente, perché se interroghiamo è perché abbiamo, comunque, dei dati concreti sui quali stiamo evidentemente elaborando un pensiero, che abbiamo un problema rispetto agli audit comunitari. Ecco, su questo io non ho ascoltato risposta da parte sua. Lei sa perfettamente che il rallentamento molto spesso, poi, è l'inizio della decurtazione delle risorse, nel senso che ti vengono eccepite tutte le questioni che non vanno e, di conseguenza, molto spesso, le risorse tornano indietro. Io su questo da lei non ho ascoltato risposta, quindi sono molto, molto delusa da quanto le è stato consegnato da leggere in Aula.

Io insisto sul fatto che chi viene a rispondere in Aula o in Commissione, sicuramente, deve essere supportato dai funzionari del Ministero, ma deve avere anche contezza di quello che viene a leggere. Molto spesso io ho l'impressione, invece, che non ci sia, da parte dei rappresentanti del Governo ed in particolare del Ministero al quale oggi ho rivolto l'interpellanza, la consapevolezza di quello che, sostanzialmente, ci si viene a raccontare. Le do un consiglio: magari faccia leggere le risposte a qualcuno di cui lei si fida prima di venire, per l'ennesima volta, a raccontare qualcosa che, oggettivamente, nulla ha a che fare con le domande che le vengono rivolte. L'ho detto a lei, l'ho detto alla Ministra Catalfo ogni volta che è arrivata con un tema che, anche nel caso della Ministra, appunto, era andato fuori tema.

Quindi, mi dispiace, anche oggi, dover, in qualche modo, rimarcare la negatività di quello che è il rapporto tra il Parlamento e il Governo e non mi riferisco al fatto, che ha già stigmatizzato il presidente, del suo ritardo, ma mi riferisco, appunto, al fatto che non si vuole minimamente dare risposte serie e concrete a quelle che sono le nostre domande.

 

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