Camera dei Deputati – 3-01097- Interrogazione sulla piattaforma ITAtech, fondo di investimento di 200 milioni di euro destinato ad investire in fondi di venture capital.

Camera dei Deputati – 3-01097- Interrogazione a risposta orale presentata dall’On. Palmieri (FI) il 7 Novembre 2019.

Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

lo sviluppo del sistema Paese necessita della costruzione di un ecosistema italiano più favorevole ad accogliere ricerca, innovazione e investimenti. Centrale nel dibattito industriale e competitivo italiano è la questione del trasferimento tecnologico, ovvero il trasferimento al mondo produttivo della ricerca scientifica prodotta da università, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e centri di ricerca;

a fine 2016 si è accolto con favore il lancio della piattaforma ITAtech, fondo di investimento di 200 milioni di euro destinato ad investire in fondi di venture capital, di cui 100 milioni apportati dalla Cassa depositi e prestiti e altri 100 milioni dal fondo europeo degli investimenti;

in Italia sono scarse le competenze imprenditoriali, manageriali e finanziarie necessarie al decollo del trasferimento tecnologico. Ad esempio, in Francia nel 2016 la raccolta di capitali sul mercato del venture capital è stata pari a 1.200 milioni di euro contro i 93 milioni dell'Italia;

è necessario che si creino uno o più investitori nazionali, che possano dialogare con tutta l'eccellenza scientifica del Paese, sostenendo il tessuto di competenze locali;

parte dei fondi ITAtech sono stati assegnati a un fondo di venture capital francese, Sofinnova Partners. Già nel 2012 il Fondo italiano di investimento, controllato da Cassa depositi e prestiti, ha affidato a Sofinnova Partners 15 milioni di euro, per poi replicare l'investimento nel 2015 con altri 20 milioni;

dei primi 15 milioni di euro risulta che nessun euro sia andato a start-up italiane;

mentre dei secondi 20 milioni, soltanto parte sono rientrati in Italia ma investiti, di fatto, su un altro intermediario e non su start-up italiane;

da fonti di stampa si è appreso che Sofinnova Partners in Italia aveva investito nel 2008 in una start-up denominata Creabilisis da questa aveva disinvestito nel 2016 generando un controvalore complessivo di 150 milioni di euro. Questa operazione è stata citata nei comunicati stampa sia da Cassa depositi e prestiti che dal Fondo italiano investimento come un esempio delle capacità di Sofinnova di investire con successo in Italia. E quindi è stato giudicato come uno dei motivi per cui si preferiva affidare ad un gestore francese anziché italiano il capitale di ITAtech. Ebbene, sia da fonti di stampa che dai documenti della Sec, l'equivalente della «Consob» americana, si è di recente appreso che a quella operazione è corrisposto un incasso di appena 200 mila dollari –:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti;

quali iniziative di competenza intenda adottare affinché i fondi ITAtech per la parte in gestione francese siano riassegnati ad un gestore italiano. (3-01097)

 

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