Camera dei Deputati - 3-01433 - Interrogazione sulle iniziative per un rilancio economico che privilegi soluzioni e strumenti ecosostenibili, anche in considerazione dell'emergenza sanitaria in atto. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 3-01433 - Interrogazione a risposta immediata in Assemblea presentata l'8 aprile 2020.

 – Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . – Per sapere – premesso che:
l'emergenza Coronavirus è una tragedia umana; è diventata in pochissimo tempo la più grave crisi socio-economica che il Paese abbia mai vissuto dal dopoguerra. La priorità è salvare quante più vite possibili, riuscire a contenere il contagio. Si deve, però, anche pensare a come si vuole uscire dall'emergenza e a come si vuole riprogettare il futuro per rendere l'economia e la società più sostenibile;
sarebbe un errore se ancora oggi si pensasse di rilanciare lo sviluppo a spese dell'ambiente, come è successo ad avviso degli interroganti con la cosiddetta «legge obiettivo» e con altri provvedimenti del passato. Nessuno pensi che la fase della ripresa possa contenere le vecchie ricette di un industrialismo obsoleto;
invece arrivano richieste di soppressione della plastic e della sugar tax oppure ipotesi di rilancio degli inceneritori. Sarebbe sbagliato anche soltanto immaginare di venir meno all'impegno sul green deal. È invece il momento di essere ambiziosi. Non certo di tornare indietro;
si parla di rilanciare l'economia al ritmo di nuovi cantieri e opere pubbliche, di semplificazioni e grandi investimenti. Una strada che può funzionare a patto che siano fissati alcuni paletti, snellite le procedure senza abbassare le tutele, orientati gli investimenti con criteri trasparenti. È necessario specificare che le opere pubbliche non significano affatto nuovo cemento, ma devono declinarsi in ammodernamento della rete ferroviaria, lotta al dissesto idrogeologico, cura del territorio, messa in sicurezza dei cittadini;
gli investimenti devono puntare su interventi generativi, capaci di creare buona occupazione, di migliorare la qualità della vita: per esempio, riqualificazione degli edifici, creazione di una rete di produzione di energia rinnovabile e per la ricarica dei veicoli elettrici, realizzazione delle bonifiche dei siti di interesse nazionale, la diffusione degli impianti necessari per chiudere in modo corretto il ciclo di gestione dei rifiuti; riuscire a realizzare l'economia circolare. Il sistema dei rifiuti, proprio in questi giorni di emergenza sanitaria, sta mostrando la sua fragilità; sta cercando di tamponare con delle deroghe, consentite dalla legge (decreto legislativo n. 152 del 2006, il cosiddetto «Codice ambiente», come indicato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con una circolare del 30 marzo 2020), ma sempre deroghe a siti di stoccaggio, discariche, termovalorizzatori –:
quali iniziative di competenza intenda assumere in relazione alla ripresa delle attività per evitare che questa avvenga attraverso deroghe alla disciplina a tutela dell'ambiente (che presenta evidenti connessioni con la tutela dei beni culturali e paesaggistici e della salute pubblica), temi che, oggi più che mai, devono rimanere l'approccio fondamentale per l'avvio del nostro green deal. (3-01433)

Camera dei Deputati

Mercoledì 8 aprile 2020

La seduta è cominciata alle 15:00.

Iniziative per un rilancio economico che privilegi soluzioni e strumenti ecosostenibili, anche in considerazione dell'emergenza sanitaria in atto 

PRESIDENTE. La deputata Rossella Muroni ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01433 (Vedi l'allegato A).

ROSSELLA MURONI (LEU). Grazie, Presidente. Signor Ministro, l'emergenza del Coronavirus è una tragedia umana, naturalmente, ed è davvero in pochissimo tempo la più grave crisi socioeconomica che ci troviamo di fronte in questo Paese nel secondo dopoguerra. Ecco, accanto, però, a salvare le vite umane e a fermare il contagio, noi da oggi dobbiamo decidere come si vuole uscire dall'emergenza e come si vuole riprogettare il futuro per rendere l'economia e la società più sostenibili. Sarebbe un errore, a nostro parere, se ancora oggi si pensasse di rilanciare lo sviluppo a spese dell'ambiente, anche per quello che lei diceva poc'anzi. Quindi, a fronte anche di alcune considerazioni che sono state fatte in questi giorni, penso a chi, come Matteo Salvini, ha chiesto un nuovo condono edilizio, o al presidente Toti, che ha chiesto di togliere di mezzo sostanzialmente tutte le regole di salvaguardia ambientale, mi chiedo e le chiedo di raccontare a tutti gli italiani, invece, come il Ministero dell'ambiente intenda tenere la barra dritta sul Green New Deal.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, ha facoltà di rispondere.

SERGIO COSTA, Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Grazie, Presidente. Grazie, onorevole Muroni, grazie anche all'onorevole Fornaro. Effettivamente l'interrogazione pone una questione significativa, cioè la preoccupazione di tanti italiani: “ma come ricostruite, come fate ripartire il Paese? Il dopo sarà un vecchio sistema che ci ha portato a grandi danni ambientali o no?”.

A me arrivano mail e messaggi continuamente sull'argomento. Io ho già rappresentato e ne abbiamo già parlato in sede governativa con i Ministri competenti, perché ovviamente la competenza non è solo del Ministero dell'Ambiente. Penso al MiSE, al Ministro Patuanelli, piuttosto che alla Ministra De Micheli e al Premier stesso, perché non accada questo, perché accade invece che, vivaddio, si parta con non i vecchi sistemi e, quindi, non si parli di restaurazione economica, ma di una nuova normalità spinta verso il green.

Che intendo dire? Noi abbiamo adesso un flusso economico che sostanzialmente è di 750 miliardi e stiamo parlando dei due primi provvedimenti legislativi, altri ancora ne verranno. Devono ovviamente avere la condizionalità green. Perché in che cosa ci inseriamo perfettamente? Nella prospettiva dell'Unione europea, che è quello del Green Deal europeo, che sono mille miliardi, 100 miliardi all'anno. Ma anche nel nuovo PNIEC, nel nuovo piano energia e clima, che ci sposterà con la nuova legge europea, che è stata depositata il 4 marzo, poco prima che scoppiasse tutto, probabilmente al 55 per cento. Dovremo rivedere il concetto di efficientamento energetico, di rigenerazione edilizia, di consumo del suolo, di sburocratizzazione, di velocizzazione e rendere fruibile per i cittadini e per le imprese che cosa significa green, che è un'opportunità. È un'opportunità vera da questo punto di vista, dalla semplice colonnina per la ricarica delle auto elettriche, per esempio, che oggi ha bisogno tra 11 e 18 autorizzazioni amministrative (noi immaginiamo di renderla una virgola più veloce e più semplice, per essere chiari), all'efficientamento energetico dei condomini, che rappresentano nel cambiamento climatico e nel green anche una grande occasione di rigenerazione urbana e di posti di lavoro. Ecco, questa è la linea. Noi stiamo spingendo verso la semplificazione e sburocratizzazione, ma non vuol dire togliere le tutele. È esattamente il contrario, ovvero rendere appetibile per il cittadino e per le imprese fare green. Ecco perché in questi giorni io ho firmato i Criteri ambientali minimi, per esempio, per le mense (3,4 miliardi abbiamo sbloccato, tra l'altro tutto Italy, tutto a filiera corta) oppure, per esempio, l'End of waste sui PFU, i pneumatici fuori uso. Perché? Perché è un mondo che si muove in quella direzione e questa è un'occasione che noi non possiamo perdere.

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare la deputata Rossella Muroni.

ROSSELLA MURONI (LEU). Grazie, Ministro, le sue parole mi confortano, ma a dire il vero non avevo dubbi. Vorrei citare Papa Francesco in quest'Aula: ci siamo illusi di essere sani in un mondo malato. Le emergenze, quella sanitaria, quella economica e quella ambientale, vanno risolte insieme. È questa la sfida epocale che noi ci troviamo di fronte. Stamattina, su Il Sole 24 ore, Mariana Mazzucato parla di uno Stato imprenditore, che investa in innovazione, dall'intelligenza artificiale alla salute pubblica, fino alle energie rinnovabili.

PRESIDENTE. Colleghi…

ROSSELLA MURONI (LEU). È ora che lo Stato, che è tornato ad avere un ruolo guida, debba fare la parte dell'eroe, non del burattino, il che significa fornire soluzioni immediate, certo, ma anche concepite per servire l'interesse pubblico a lungo termine, Ministro. Ripartiamo dall'ambiente. Lo hanno scritto anche ieri le associazioni ambientaliste, in un appello accorato. Questo vuol dire semplificare - sono assolutamente d'accordo con lei -, regole certe, chiare, controlli, che ad esempio favoriscono finalmente le rinnovabili, le bonifiche nel nostro Paese e l'efficienza energetica. Sblocchiamo il Fondo Kyoto per riqualificare le nostre scuole. Scegliere. Scegliere quali industrie sostenere, quelle che inquinano di meno. Penso all'industria del settore del recupero e del riciclo delle materie dei rifiuti, perché anch'essi hanno fatto un appello accorato a questo Governo. E difendere la salute, a partire dall'ecosistema, continuare con l'abbattimento delle emissioni, Ministro, investire in innovazione. Che questa occasione, fatta anche di fondi, da parte dello Stato diventi davvero il nostro Green New Deal, un orizzonte fatto di ambiente, di salute e di un futuro meno a rischio (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali e di deputati del gruppo Partito Democratico).

La seduta è terminata alle 16:00.

Contenuto pubblico