Camera dei Deputati – 3-01765 – Interrogazione sull’utilizzo dei fondi del Recovery fund e le raccomandazioni del Consiglio europeo di rafforzare la resilienza e la capacità del sistema sanitario per quanto riguarda gli operatori sanitari, i prodotti medici essenziali e le infrastrutture. RISPOSTA

Camera dei Deputati – 3-01765 – Interrogazione a risposta immediata presentata il 22 settembre 2020.

Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

la pandemia COVID-19 ha evidenziato la necessità di utilizzare al meglio la tecnologia in ambito sanitario per migliorare l'assistenza soprattutto della popolazione più fragile;

la telemedicina, ossia l'insieme di tecniche mediche e informatiche che permettono la gestione di un paziente a distanza o in generale l'erogazione di servizi sanitari a distanza, potrebbe semplificare la gestione dei pazienti cronici e delle persone con disabilità, proprio per agevolare le persone disabili e le loro famiglie. La telemedicina inoltre è importante per superare le future emergenze sanitarie e supportare la medicina sanitaria ordinaria;

 è necessario delineare, nell'ambito di tutti i percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali, anche ai fini del monitoraggio degli esiti e della rimborsabilità, quali prestazioni possano essere erogate in regime di telemedicina;

nel comparto delle apparecchiature di diagnostica per immagini da molti anni si rileva una riduzione di investimenti in tecnologia e innovazione: un gran numero di apparecchiature ha superato i limiti dell'obsolescenza tecnologica e non è più in grado di soddisfare gli standard di utilizzo;

erogare sanità con tecnologia obsoleta è limitante nel risultato clinico, è a volte rischioso per il paziente e per gli stessi operatori sanitari ed è più oneroso in termini di manutenzione e costi di gestione: le nuove tecnologie consentono il dimezzamento di tempi e dosi, capacità diagnostiche superiori, notevole riduzione del numero di esami da ripetere, costi di manutenzione e di archiviazione ridotti;

tra le raccomandazioni del Consiglio europeo al Paese, in vista dell'utilizzo dei fondi del cosiddetto Recovery fund, c'è quella di rafforzare la resilienza e la capacità del sistema sanitario per quanto riguarda gli operatori sanitari, i prodotti medici essenziali e le infrastrutture –:

quali strategie il Governo intenda promuovere, su tutto il territorio nazionale e nell'ambito del Recovery plan, sul tema dell'innovazione tecnologica sanitaria per superare l'obsolescenza del parco tecnologico sanitario al fine di migliorarne l'efficienza, valutando anche tipologie innovative di investimento e finanziamento, insieme a un'accelerazione della cultura digitale attraverso l'adozione di una piattaforma e di un protocollo uniforme per la telemedicina, per la presa in carico e per la gestione dei pazienti, in un'ottica di fornitura di beni e servizi più che di prodotti, monitorando puntualmente esiti, rimborsabilità e prestazioni erogate.
(3-01765)

 

CAMERA DEI DEPUTATI

Mercoledì 23 settembre 2020

Iniziative volte a promuovere l'innovazione tecnologica in ambito sanitario, anche attraverso l'utilizzo delle risorse del Recovery fund 

PRESIDENTE. La deputata a Bologna ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01765 (Vedi l'allegato A).

FABIOLA BOLOGNA (MISTO-PP-AP). Grazie Presidente. Gentile Ministro, la pandemia COVID-19 ha evidenziato la necessità di utilizzare al meglio la tecnologia in ambito sanitario per migliorare l'assistenza. La telemedicina potrebbe semplificare la gestione dei pazienti cronici e delle persone con disabilità, per affrontare future emergenze sanitarie e supportare il Servizio sanitario ordinario. Nel comparto delle apparecchiature di diagnostica per immagini, da molti anni si rileva una riduzione di investimenti e un gran numero di apparecchiature ha superato i limiti dell'obsolescenza e non sono più in grado di soddisfare gli standard di utilizzo sia per i risultati che per i costi elevati di manutenzione, per cui le chiediamo quali strategie il Governo intenda promuovere su tutto il territorio nazionale e nell'ambito del Recovery Plan sul tema della innovazione tecnologica sanitaria, per superare l'obsolescenza del parco tecnologico sanitario, al fine di migliorarne l'efficienza, valutando anche tipologie innovative di investimento e finanziamento, insieme a un'accelerazione della cultura digitale, attraverso l'adozione di una piattaforma e un protocollo uniformi per la telemedicina, per la presa in carico e per la gestione dei pazienti, in un'ottica di fornitura di beni e servizi più che di prodotti, monitorando puntualmente esiti, rimborsabilità e prestazioni erogate, grazie.

PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha facoltà di rispondere.

ROBERTO SPERANZA, Ministro della Salute. Sì, grazie Presidente, voglio in primis ringraziare l'onorevole Bologna per questa occasione di ulteriore confronto, dopo quelle già avute anche in Commissione. Credo che il tema che sia stato sollevato sia veramente decisivo e incroci uno degli assi fondamentali per la costruzione del nuovo Servizio sanitario nazionale. Come è noto, avremo una grande opportunità, perché per la prima volta nella storia almeno recente del nostro Paese potremo fare una riforma non in un tempo in cui ci sono meno risorse, ma in un tempo in cui ci sono più risorse e questa è una straordinaria opportunità per tutti noi e per il Servizio sanitario nazionale. Condivido molto l'idea che il COVID-19 ci abbia consegnato ancora di più questa emergenza. Noi dobbiamo recuperare necessariamente il terreno perduto sulla sanità digitale e valorizzare questo come uno dei temi fondamentali della riforma. Per me la parola chiave sarà prossimità e prossimità significa due cose che sembrano diverse, ma che in realtà devono camminare assieme: prossimità significa avere un medico e un infermiere che viene a casa tua, che quindi fisicamente è lì con te, ma prossimità deve anche poter significare un Servizio sanitario nazionale che si fa carico del paziente, che interloquisce con la persona, con l'individuo, attraverso le nuove tecnologie. Se il Servizio sanitario nazionale riesce a entrare nel cellulare di una persona, ha un grado di prossimità che è molto, molto significativo e quindi useremo tutte le risorse disponibili per investire sul digitale, per investire sulla teleassistenza, per investire sulla telemedicina.

Questo lo faremo anche investendo risorse per un nuovo piano, per sostituire tutte le apparecchiature obsolete che ci sono nel nostro Paese. Io penso che questo sia particolarmente importante, perché ci consentirà anche un intervento uniforme e omogeneo sul piano nazionale. C'è oggi, ahimè, una grande differenza tra territori: ci sono territori che sono stati in grado negli anni di investire di più e, quindi, anche di avere tecnologie più moderne, che mettono a disposizione dei propri cittadini, e territori che hanno investito di meno. Quindi, io, nel ringraziarla ancora, voglio confermare il massimo impegno del nostro Governo su questo orizzonte, che riteniamo essere veramente strategico per la costruzione di un nuovo Servizio sanitario nazionale.

PRESIDENTE. La deputata Bologna ha facoltà di replicare.

FABIOLA BOLOGNA (MISTO-PP-AP). Ringrazio il signor Ministro e sono davvero soddisfatta della risposta. Le innovazioni tecnologiche sono un investimento per il presente e il futuro della nostra sanità. Questo importante impegno economico che ci attende con una visione a lungo termine deve andare di pari passo con l'investimento e la valorizzazione del personale sanitario, come lei ha sottolineato. Infatti, queste innovazioni, compresa la telemedicina, richiedono formazione, competenza, specializzazione ed esperienza da parte di medici e di sanitari. Il rinnovamento tecnologico ha bisogno di coloro che con questi strumenti sappiano fare diagnosi, scegliere una terapia, garantire un'assistenza adeguata e il COVID-19 ha mostrato chiaramente quanto sia importante la competenza e l'esperienza di fronte a strumenti diagnostici che ci restituiscono dati e immagini, da poter valutare e interpretare alla luce delle conoscenze scientifiche. Non possiamo perdere questa occasione per una riforma complessiva del sistema sanitario, analizzandone tutte le buone pratiche e le criticità e risolvendone anche le contraddizioni. Come lei ci ha detto in una recente audizione in Commissione, abbiamo la possibilità oggi di cambiare paradigma. Siamo di fronte ad una svolta culturale, dove la sanità pubblica non sarà vista più come un costo, ma come un investimento per il bene dell'individuo e il futuro della comunità. E io condivido molto questa visione.

 

 

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