Camera dei Deputati – 4-06233 - Interrogazione sulle disposizioni riguardanti gli obblighi di pubblicità e trasparenza da parte delle pubbliche amministrazioni.

Camera dei Deputati – 4-06233 - Interrogazione a risposta scritta presentata il 6 luglio 2020.

Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

com'è noto, le disposizioni riguardanti gli obblighi di pubblicità e trasparenza da parte delle pubbliche amministrazioni sono state riordinate con decreto legislativo n. 33 del 2013 (il cosiddetto codice della trasparenza), emanato in attuazione della legge n. 190 del 2012;

il codice, in particolare, ha elencato una serie di documenti la cui pubblicazione costituisce un dovere da parte delle pubbliche amministrazioni; inoltre, esso ha introdotto la nozione di accesso civico che, a differenza del diritto di accesso di cui alla legge n. 241 del 1990, non è sottoposto a limitazioni quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente e non è soggetto all'obbligo di motivazione;

l'inadempimento degli obblighi di pubblicazione costituisce elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all'immagine dell'amministrazione ed è valutato ai fini della retribuzione di risultato e del trattamento economico accessorio collegato alle performance dei dirigenti;

con riguardo ai numerosi tavoli tecnici sulla salute (oltre 30) istituiti presso il Ministero della salute si riscontra, ad avviso degli interroganti, una mancanza di piena trasparenza sulle decisioni prese, nonché la difficoltà delle associazioni dei cittadini ad accedere agli atti così come previsto dal codice sulla trasparenza;

anche il percorso sul sito internet del Ministero della salute non è sufficientemente chiaro e non consente agli utenti e ai portatori di interesse di comprendere effettivamente le attività poste in essere dal Ministero stesso;

a dimostrazione di quanto precede, risulta che, da qualche giorno a questa parte, un gruppo ristretto di associazioni e federazioni di pazienti stia scrivendo ad altre associazioni e al Ministro della salute per favorire la nomina, presso la Commissione per la revisione dei livelli essenziali di assistenza (Commissione Lea), di un rappresentante unico, già prescelto per le associazioni dei pazienti; tutto ciò senza che sia stato spiegato alle associazioni alle quali viene richiesto un avallo in base a quali procedure e motivazioni si sia pervenuti a questa decisione;

la discussione sui Lea è estremamente importante poiché ha un impatto determinante sulla salute dei cittadini e sui diritti alla presa in carico e alla cura dei pazienti; chiunque sieda in questa Commissione, dunque, dovrebbe dichiarare preventivamente e in modo trasparente eventuali conflitti di interesse rispetto alle materie che vengono discusse e le proprie collaborazioni in corso su temi specifici, anche a titolo incondizionato;

l'attuale e confusa configurazione dei tavoli di lavoro attivi presso il Ministero della salute è indice – ad avviso degli interroganti – di una «tecnocrazia» con regole farraginose che non tiene conto di quanto la semplicità e la facilità dell'accesso alle informazioni sia importante per il diritto alla salute dei cittadini e dei pazienti;

tali criticità rendono necessario un riordino dei diversi tavoli, con un aggiornamento chiaro e trasparente sui compiti assegnati e sul loro impatto all'interno dei percorsi decisionali del Ministero della salute e una puntuale comunicazione ai cittadini dei contenuti emersi dai lavori portati avanti in questi contesti –:

quali iniziative di competenza intenda porre in essere per rendere trasparenti e condividere con i cittadini e i pazienti senza distinzioni di sorta i criteri delle nomine e gli esiti dei tavoli di lavoro – in particolare quello sui Lea – esistenti presso il Ministero della salute, nonché per escludere eventuali conflitti di interessi in atto o potenziali di coloro che partecipano ai medesimi tavoli.
(4-06233)

 

 

 

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