Camera dei Deputati - 5-02365 - Interrogazione sui criteri di ripartizione tra le Regioni dei fondi comunitari per il contrasto della disoccupazione giovanile. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 5-02365 - Interrogazione a risposta in commissione presentata il 20 gennaio 2021, seduta n. 454

. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

«Garanzia Giovani» è il piano europeo volto a contrastare la disoccupazione giovanile attraverso la definizione di percorsi finalizzati all'inserimento lavorativo, esperienze di tirocinio, servizio civile, formazione professionalizzante e accompagnamento all'avvio di iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo;

per raggiungere tali obiettivi sono stati previsti dei finanziamenti per le aree dei Paesi membri dell'Unione europea con tassi di disoccupazione superiori al 25 per cento, da investire in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo;

secondo quanto riportato recentemente da articoli di stampa, nella ripartizione dei sopraddetti fondi, per il periodo 2014-2020, regioni d'Italia economicamente più avanzate e con tassi di disoccupazione giovanile inferiore rispetto alla soglia del 25 per cento si sono viste assegnare egualmente tali risorse;

l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile è amministrata secondo il principio della gestione concorrente, secondo il quale gli orientamenti generali vengono elaborati a livello dell'Unione europea, ma l'attuazione sul campo spetta alle competenti autorità nazionali –:

quali iniziative di competenza intenda intraprendere per verificare se la ripartizione dei fondi comunitari per il sostegno alle politiche di contrasto alla disoccupazione giovanile per il periodo 2014-2020 abbia penalizzato regioni economicamente più svantaggiate, come la Calabria, che invece possedevano pienamente i requisiti d'accesso alla misura previsti dal piano europeo denominato «Garanzia Giovani».
(5-02365)

CAMERA DEI DEPUTATI

Mercoledì 20 gennaio 2021

Lavoro pubblico e privato (XI)

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 20 gennaio 2021. — Presidenza della presidente Debora SERRACCHIANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Stanislao Di Piazza.

  La seduta comincia alle 14.

5-02365 Tucci: Criteri di ripartizione tra le Regioni dei fondi comunitari per il contrasto della disoccupazione giovanile.

Il sottosegretario Stanislao DI PIAZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Riccardo TUCCI (M5S), ringraziando il sottosegretario, si dichiara pienamente soddisfatto della risposta e auspica che il Governo perseveri nell'impegno sul contrasto della disoccupazione giovanile.

La seduta termina alle 15.25.

5-02365 Tucci: Criteri di ripartizione tra le Regioni dei fondi comunitari per il contrasto della disoccupazione giovanile.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione sui criteri di ripartizione tra le Regioni dei fondi comunitari per il contrasto della disoccupazione giovanile.
Al riguardo, voglio evidenziare che i criteri di riparto dei fondi comunitari prevedono che lo Stato Membro può attribuire fino ad un massimo del 10 per cento delle risorse (cosiddetta «clausola di flessibilità») alle regioni che, pur non essendo ammissibili al Programma Iniziativa Occupazione Giovani (tasso di disoccupazione giovanile inferiore al 25 per cento), abbiano comunque valori del tasso di disoccupazione giovanile elevati.
L'Italia si è sempre avvalsa della clausola del 10 per cento fin dall'avvio del Programma, escludendo la sola Provincia autonoma di Bolzano per la quale il tasso di disoccupazione giovanile è sempre stato particolarmente basso. In un primo momento, erano esclusi anche il Veneto e la Provincia autonoma di Trento e la quota di flessibilità non arrivava mai fino al 10 per cento.
Negli ultimi riparti altre regioni sono uscite dalla condizione di ammissibilità (tasso di disoccupazione inferiore al 25 per cento) e la quota di flessibilità ha raggiunto sempre il 10 per cento.
Si è, pertanto, provveduto alla ripartizione delle risorse nel pieno rispetto della normativa europea.
Ciò detto, sottolineo che la tematica dell'occupazione giovanile è di particolare rilievo per il Ministero che rappresento ed acquisisce ancora più importanza alla luce dei risvolti della pandemia.
Il sostegno all'occupazione giovanile è una priorità e si inserisce in un più ampio progetto di realizzazione di un mercato del lavoro più inclusivo.
L'introduzione di misure volte a incentivare l'occupazione dei giovani diventa ancora più urgente in questo momento storico. Occorre poi considerare che essi sono principalmente impiegati mediante forme di lavoro atipico e perciò sprovvisti, il più delle volte, di un adeguato sistema di protezione sociale.
Attraverso il progetto sul «Rilancio delle politiche attive a sostegno delle transizioni occupazionali» il Ministero del lavoro intende sostenere le transizioni occupazionali con una azione integrata che punti allo sviluppo di diverse abilità, anche dei giovani, indirizzandole soprattutto verso i settori del verde e del digitale, riducendo così anche il cosiddetto skill mismatch.
A tal fine è stata prevista l'istituzione di un Piano nazionale per le nuove competenze, che punta ad avvicinare alla media europea il numero di lavoratori, occupati e disoccupati, coinvolti in percorsi di formazione con l'obiettivo di ridurre il disallineamento tra le competenze possedute e quelle richieste dal mercato. Parte di questo Piano è stato anticipato dal cosiddetto Fondo Nuove Competenze.
Concludo segnalando le importanti misure previste nella legge di bilancio per il 2021 per le aree del Sud Italia. In particolare, al fine di contenere il perdurare degli effetti straordinari sull'occupazione, determinati dall'epidemia di COVID-19 in aree caratterizzate da grave situazione di disagio socio-economico, e di garantire la tutela dei livelli occupazionali, l'esonero contributivo per le aree del Sud è stato esteso fino al 2029.
E da ultimo, al fine di promuovere l'occupazione giovanile stabile, per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato
effettuate nel biennio 2021-2022, è riconosciuto un esonero contributivo nella misura del 100 per cento, per un periodo massimo di 36 mesi, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui, con riferimento ai soggetti che alla data della prima assunzione incentivata non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età. Per assunzioni in sedi produttive ubicate in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, l'esonero è esteso ad un periodo massimo di 48 mesi.

 

 
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