Camera dei Deputati – 5-03178 - Interrogazione sul pacchetto di misure recanti il quadro legislativo della Politica agraria comune per il periodo 2021- 2027 presentato dalla Commissione europea. RISPOSTA

Camera dei Deputati – 5-03178 - Interrogazione a risposta immediata in Commissione presentata il 20 Novembre 2019.

 Al Ministro per gli affari europei. — Per sapere – premesso che:

la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure recanti il quadro legislativo della Politica agraria comune (Pac) per il periodo 2021-2027. Per la nuova Pac 2021-2027, la Commissione europea ha proposto una dotazione finanziaria di circa 365 miliardi di euro (a prezzi correnti che tengono conto di un tasso di inflazione annuo del 2 per cento), così ripartiti: 286,1 miliardi di euro per le spese del primo pilastro, che finanzia i pagamenti diretti agli agricoltori (circa 267 miliardi) e le misure di mercato (circa 20 miliardi) attraverso il Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga), 78,8 miliardi di euro per le spese del secondo pilastro, che finanzia i programmi per lo sviluppo rurale attraverso il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) in regime di cofinanziamento;

complessivamente, l'incidenza percentuale della dotazione Pac sul bilancio totale dell'Unione europea passerebbe dal 37,5 per cento dell'attuale programmazione (2014-2020) dell'Unione europea a 28, al 28,6 per cento della dotazione prevista con la nuova programmazione (2021-2027), dell'Unione europea a 27;

la Commissione europea ha presentato il bilancio per la nuova Pac anche a prezzi costanti 2018, per un totale pari a 324,2 miliardi di euro, di cui 254,2 miliardi per il Feaga e 70 miliardi per il Feasr;

l'Italia avrebbe una dotazione complessiva di circa 36,3 miliardi di euro a prezzi correnti (24,9 miliardi per pagamenti diretti, circa 2,5 miliardi per misure di mercato e circa 8,9 miliardi per lo sviluppo rurale) e di circa 32,3 miliardi di euro a prezzi costanti (oltre 22,1 miliardi per pagamenti diretti, circa 2,2 miliardi per misure di mercato e 7,9 miliardi per lo sviluppo rurale);

a prezzi correnti, si tratta di una riduzione rispetto agli oltre 41 miliardi di euro della Pac 2014-2020, di cui 27 miliardi per i pagamenti diretti, 4 miliardi per le misure di mercato e 10,5 miliardi per lo sviluppo rurale;

l'Italia sarebbe il quarto Paese beneficiario dei fondi Pac 2021-2027, dopo Francia (62,3 miliardi di euro a prezzi correnti; 55,3 miliardi a prezzi costanti), Spagna (43,7 miliardi; 38,9 miliardi) e Germania (40,9 miliardi; 36,4 miliardi) –:

se il Ministro interrogato non intenda adottare ogni utile iniziativa di competenza, in sede di predisposizione del bilancio 2021-2027 dell'Unione europea, al fine di ripristinare la dotazione assegnata all'Italia, tutelando pienamente l'economia nazionale ed in particolare il comparto agricolo.

(5-03178)

 

 

Camera dei Deputati

Giovedì 21 novembre 2019

Politiche dell'Unione europea (XIV)

Giovedì 21 novembre 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per gli affari europei, Laura Agea.

 

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  

La seduta comincia alle 13.30.

 

5-03178 Giglio Vigna: Sulla dotazione finanziaria dei fondi per la politica agricola comune (PAC) per il periodo 2021-2027 a favore dell'Italia.

Alessandro GIGLIO VIGNA (LEGA) illustra l'interrogazione in titolo e riepiloga le cifre complessive che la Commissione europea ha proposto di destinare alla Politica agricola comune per il periodo 2021-2027. Ricordando che l'Italia beneficerebbe di fondi ridotti rispetto al periodo precedente 2014-2020 chiede, quindi, se non si intenda intervenire, con ogni strumento disponibile, per ripristinare la dotazione assegnata all'Italia e tutelare il comparto agricolo nazionale.

La sottosegretaria Laura AGEA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Alessandro GIGLIO VIGNA (LEGA), replicando, prende atto che le attività negoziali sono in corso di svolgimento da parte del Governo. Evidenzia quindi come il gruppo Lega continuerà a vigilare sulla tematica in questione e chiede che il Governo tenga costantemente informato il Parlamento sugli sviluppi del negoziato.

 

Interrogazione n. 5-03178 Giglio Vigna: Sulla dotazione finanziaria dei fondi per la politica agricola comune (PAC) per il periodo 2021-2027 a favore dell'Italia.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il negoziato sul futuro Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 prosegue a ritmo sostenuto. Per avviare la programmazione finanziaria nei tempi dovuti sarebbe necessario trovare un'intesa entro il Consiglio europeo di dicembre. Un obiettivo non facile in primo luogo perché la nuova Commissione europea inizierà a lavorare più tardi del previsto ma anche a causa della distanza che permane tra le posizioni degli Stati membri, anche se iniziano ad intravedersi le possibili linee di compromesso sui punti più controversi.
Una convergenza solida sulle cifre ancora non è stata raggiunta. Il negoziato è aperto e segue il principio «nessun accordo senza un accordo su tutto». Il Governo, naturalmente, è costantemente impegnato nel negoziato ed è consapevole di tutte le criticità che si presentano. Peraltro, non sono solo i tetti complessivi di spesa che vanno considerati ma anche i meccanismi di distribuzione tra le varie rubriche e tra gli Stati membri.
L'originaria proposta della Commissione prevedeva un taglio al bilancio della politica di coesione (-7 per cento) e di quella agricola (-5 per cento) e l'incremento dei fondi a favore di ricerca, innovazione, giovani, sicurezza e gestione delle frontiere. Veniva anche proposta l'istituzione di alcune voci fuori bilancio per un totale di 29,4 miliardi di euro, a copertura di spese per emergenze umanitarie/impreviste; e di un European Peace Facility, con una dotazione di 10,5 miliardi da utilizzare per interventi di pacificazione e stabilizzazione in Paesi terzi. Per quanto riguarda il finanziamento del bilancio dell'Unione, la proposta della Commissione prevede nuove risorse proprie pari al 12 per cento delle entrate.
Di converso l'Italia concorda con la posizione espressa dal Parlamento Europeo favorevole ad un aumento ambizioso del nuovo bilancio UE (almeno l'1,3 per cento del RNL europeo, finanziato anche da nuove risorse proprie. La proposta della Commissione è 1.279,4 miliardi di euro – pari all'1,11 per cento del RNL), mentre vi sono Stati membri che chiedono un ridimensionamento del bilancio UE da contenere entro l'1 per cento del RNL europeo.
In questo contesto da parte italiana abbiamo ripetutamente ribadito le nostre linee rosse:
evitare ulteriori tagli al budget, in particolare per quanto riguarda PAC e Coesione;
opposizione al principio di convergenza esterna delle allocazioni per la PAC;
revisione dell'indice di prosperità relativa proposto nella Coesione;
mantenimento delle risorse IVA;
sostegno alla proposta di integrare il nuovo QFP con nuove risorse proprie;
contrarietà alla prosecuzione delle correzioni legate al «sconto» britannico.

Pertanto vi confermo che le trattative sulla PAC, così come quelle sulla politica di coesione, sono attentamente presidiate dal Governo italiano e che, come detto, non vi è convergenza sulla proposta attualmente sostenuta dalla presidenza finlandese, che non si soddisfa e che pertanto questo Governo si impegna a non siglare così come attualmente sul tavolo. In particolare non riteniamo soddisfacenti alcuni parametri allocativi che possono fare la differenza, ricordo: il cosiddetto processo di convergenza esterna dei pagamenti per ettaro nella politica agricola; ed il parametro di prosperità relativa con il quale si rimodulano le allocazioni per le regioni meno sviluppate nell'ambito della politica di coesione.
Su questo tema e più in generale sul QFP il Governo continuerà a tenere costantemente informato e a coinvolgere il Parlamento e le Commissioni competenti. Siamo pienamente consapevoli che si tratta di questioni estremamente rilevanti e che pertanto in questi temi è assolutamente imprescindibile agire congiuntamente e a tutti i livelli per salvaguardare il nostro interesse nazionale.

 

La seduta termina alle 13.55.

 

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