Senato della Repubblica – 4-00528 – Interrogazione sul pericolo della strada statale 129 Trasversale sarda.

Senato della Repubblica – 4-00528 – Interrogazione a risposta scritta presentata dal Sen. Evangelista (M5S) l’11 Settembre 2018.

EVANGELISTA, FENU, LICHERI, MARILOTTI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

in Sardegna la strada statale 129 Trasversale sarda, che partendo dalla costa orientale taglia in due la regione e attraversa il suo interno, registra un anomalo numero di incidenti gravissimi, molti dei quali con conseguenze mortali, in particolare lungo il tratto che unisce il capoluogo Nuoro a Macomer;

l'ultimo incidente mortale in ordine di tempo è quello occorso in corrispondenza della curva alla progressiva chilometrica 63+900 in direzione Nuoro-Macomer nel territorio del comune di Orotelli (Nuoro) il 25 dicembre 2017 in cui hanno perso la vita i fratelli Francesco e Matteo Pintor di 23 e 16 anni, dilaniati dal guardrail mentre si stavano dirigendo a Pattada per il pranzo natalizio dai nonni insieme a un terzo fratello e un cugino, entrambi sopravvissuti. Questi ultimi nel gennaio 2018 si sono fatti promotori di un comitato denominato "#Sos 129. Adesso basta", il quale ha promosso una petizione che ha raccolto già 10.000 firme e il consenso di diversi sindaci del territorio affinché quel tratto di strada sia messo nella massima sicurezza;

il tratto di strada è teatro di un elevato numero di incidenti gravi o mortali, per perdita di controllo del veicolo sempre secondo le stesse modalità; si ricorda, per citare solo i più recenti, anche quello del 22 febbraio 2017 costato la vita alla ventiquattrenne Gianfranca Deiana;

la criticità del tracciato, ormai inadeguato alle condizioni di traffico intenso, sono legate, oltre alla carenza di manutenzione e pulizia del manto stradale in corrispondenza dei punti di maggiore pericolosità, alla conformazione del guardrail (il più delle volte causa prima dell'esito mortale dei sinistri), alla presenza di numerose intersezioni con strade poderali che si affacciano direttamente sulla strada statale nei punti più critici, arrecandovi sporco e detriti che limitano l'aderenza, senza l'interposizione di un'adeguata banchina asfaltata che consenta di riprendere il controllo del veicolo in caso di sbandata, e ancora all'inadeguatezza della segnaletica;

considerato che:

in particolare, il luogo teatro dei sinistri consiste in una curva di raggio ridotto, preceduta da un tratto lungo 6 chilometri con andamento pressoché rettilineo che crea una "condizione di abitudine" e rende del tutto inatteso che alla fine possa trovarsi una curva stretta, per lo più con pendenza sfavorevole poiché in discesa, la cui severità risulta non percepibile;

di contro, la curva precedente presenta un raggio di curvatura molto più ampio: la differenza di velocità di percorrenza rispetto alla curva del sinistro è, quindi, rilevantissima;

considerato inoltre che, a giudizio degli interroganti:

la pericolosità di una transizione così brusca dovrebbe essere assolutamente evitata al fine di impedire il verificarsi di altri eventi luttuosi, di garantire una circolazione stradale sicura e di salvaguardare il bene della vita umana;

lo stato dei luoghi appare del tutto difforme da quanto imposto dall'attuale normativa riguardo all'andamento planimetrico dell'asse, dove la definizione degli elementi del tracciato e la loro combinazione sono connessi soprattutto a esigenze di sicurezza che avrebbero richiesto che il raggio di curvatura della chilometrica 63+900 della strada statale 129 fosse anch'esso pari a 400 metri;

l'ANAS, per limitare la velocità all'approssimarsi della curva, ha apposto una segnaletica inadeguata, sicuramente insufficiente e scarsamente efficace, come del resto dimostrato dal rilievo statistico sui gravissimi incidenti avvenuti, che avrebbe invece dovuto indurre l'ente gestore ad analizzare e affrontare il problema per garantire la sicurezza del traffico;

la ricorrenza dei sinistri occorsi nel percorrere la curva risulta statisticamente del tutto eccezionale, e lungo il tracciato si segnalano anche altri punti particolarmente pericolosi;

la progettazione delle strade e dei suoi elementi costitutivi si riconduce in primo luogo a valutazioni di carattere statistico, a partire da volume e tipologia di traffico: è pertanto imprescindibile considerare i dati statistici relativi ai sinistri e alla loro gravità per stabilire gli interventi necessari e urgenti;

i dati statistici relativi agli incidenti, seppure puntualmente raccolti dalla polizia giudiziaria nel corso degli anni durante l'intervento sui luoghi, risultano non catalogati: non è infatti disponibile un database che consenta la catalogazione dei dati e che conseguentemente permetta un'aggiornata analisi di rischio, in modo da individuare le zone di intervento e le priorità per una corretta allocazione delle risorse, nonché per verificare l'efficacia delle misure adottate;

una rilevante criticità del tratto di strada riguarda la conformazione del guardrail e quella dei terminali "a manina" collocati nel punto più pericoloso dell'intero tracciato, addirittura sfalsati all'estremità delle due lame doppia onda; per evitare che i terminali possano penetrare nell'abitacolo sarebbe necessario e ampiamente giustificato l'utilizzo di un terminale con attenuatore d'urto, previsto dall'art. 6 del decreto 21 giugno 2004 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, oppure l'installazione di una barriera di forma curva;

dal punto di vista della segnaletica verticale, non vi è alcuna segnalazione che distingua la criticità del luogo del sinistro rispetto al tratto che precede. Anche negli altri punti del tracciato dove si è verificata un'elevata incidentalità non sono state adottate adeguate misure atte ad incentivare efficacemente l'attenzione e a far percepire correttamente la gravità del pericolo,

si chiede di sapere:

quali provvedimenti, vista l'inderogabile urgenza di garantire una circolazione che rispetti i parametri di sicurezza, il Ministro in indirizzo intenda adottare;

quali iniziative di competenza intenda intraprendere affinché sia disposta l'adozione di interventi di immediata realizzazione, ed in particolare la messa in sicurezza dell'intersezione con le strade poderali nei punti di maggiore pericolosità, anche con l'eventuale realizzazione di una banchina asfaltata di adeguata larghezza, la verifica della correttezza e congruenza della segnaletica installata, la verifica del piano di manutenzione e della sua corretta messa in opera, nonché, nei punti di maggiore criticità del tracciato, non solo della strada statale 129, siano prese le misure più opportune per la segnalazione della particolare gravità del pericolo;

se intenda assumere le opportune iniziative per l'istituzione all'interno della banca dati dei sinistri, di cui all'art. 135 del codice delle assicurazioni private (di cui al decreto legislativo n. 209 del 2005), di un database nazionale per la catalogazione dei sinistri che abbiano richiesto l'intervento della polizia giudiziaria, in modo da consentire l'individuazione dei tratti stradali di maggiore pericolosità, mantenere l'informazione costantemente aggiornata, stabilire le priorità di intervento e valutarne l'efficacia. (4-00528)

SENATO DELLA REPUBBLICA

16 GENNAIO 2019

Sul pericolo della strada statale 129 Trasversale sarda. Interrogazione n. 4-00528 (Testo della risposta)

Risposta. - La strada statale 129 "Trasversale sarda" è una strada a carreggiata unica a due corsie per ogni senso di marcia, che attraversa la Sardegna da est a ovest, da Orosei a Macomer, in provincia di Nuoro, dove si innesta sulla strada statale 131; ha una lunghezza complessiva di circa 92 chilometri e, per la sua scorrevolezza, anche grazie ad alcune varianti che in diversi tratti evitano l'attraversamento dei centri abitati, si presta ad essere percorsa velocemente.

A causa dell'elevata incidentalità del tratto, soprattutto tra Nuoro e Macomer tra i chilometri 55 e 92, il compartimento ANAS di Cagliari ha effettuato già nel 2012 un riordino della segnaletica riguardante i limiti di velocità e ha emesso un'apposita ordinanza di riduzione dei limiti a 50 e a 70 chilometri orari in diversi tratti.

A seguito del grave incidente del 25 dicembre 2017, che ha colpito in maniera particolare la popolazione, la Regione si è fatta parte attiva convocando ANAS e i sindaci interessati per individuare eventuali iniziative finalizzate ad aumentare il livello di sicurezza dell'arteria stradale.

Nel giugno 2018 ANAS ha definito alcuni possibili interventi da eseguire nel tratto maggiormente interessato dagli incidenti, dandone specifica comunicazione alla Regione Sardegna. Di questi, alcuni interventi sono stati immediatamente eseguiti. Si tratta dell'integrazione della segnaletica stradale al chilometro 64, realizzata con due cartelli luminosi indicanti la doppia curva, deve peraltro vi era già abbondanza di segnalazioni, quali delineatori modulari di curva, bande rumorose, limiti di velocità e divieti di sorpasso.

Quanto al progetto per la realizzazione della rotatoria di accesso all'abitato di Bortigali, di cui si era fatto carico il Comune, è stato consegnato il 29 ottobre 2018 alla società ANAS e al momento è in corso di approvazione. ANAS informa che prevede di concludere la procedura entro la fine dell'anno 2018, con l'avvio del cantiere nel mese di gennaio 2019, in quanto l'impresa esecutrice è già stata selezionata poiché aggiudicataria di un accordo quadro per interventi di manutenzione lungo la rete stradale della Sardegna gestita da ANAS.

Inoltre, tra gli interventi eseguibili nel medio periodo, economicamente meno onerosi, rientrano: alcune nuove rotatorie, una rettifica plano-altimetrica nella tratta dal chilometro 63+700 al chilometro 64+700 e alcune modifiche agli innesti in ingresso all'abitato di Birori. La medesima ANAS comunica che per questi interventi ha già individuato là società con la quale a breve stipulerà il contratto per la progettazione delle opere, attività che partirà nel mese di gennaio.

Altri interventi, invece, più consistenti e impegnativi anche dal punto di vista finanziario, includono il possibile adeguamento in sede della statale 129 alla categoria C1, con inserimento anche di alcuni tratti in variante all'attuale tracciato e la modifica di altre intersezioni.

In merito alla banca dati dei sinistri, di cui all'articolo 135 del codice delle assicurazioni private (decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209), il Ministero dello sviluppo economico ha comunicato che la banca dati dei sinistri ha lo scopo di rendere più efficace la prevenzione e il contrasto di comportamenti fraudolenti nel settore delle assicurazioni obbligatorie per i veicoli a motore. Tale finalità ne circoscrive gli ambiti di utilizzabilità e condiziona la tipologia di dati e informazioni che la banca dati stessa raccoglie e elabora. Tra i dati che attualmente raccoglie, figura l'informazione circa l'eventuale intervento, come il luogo di accadimento, l'autorità intervenuta (Polizia locale, Polizia stradale, Carabinieri), ma non anche l'eventuale intervento della polizia giudiziaria nell'ambito delle successive e eventuali indagini disposte dalla pubblica autorità.

Tuttavia, alla luce delle rappresentate esigenze di garanzia e messa in sicurezza delle sedi stradali, in particolare nei punti di maggior pericolosità, il Ministero dello sviluppo economico ha manifestato la piena disponibilità ad approfondire, unitamente a questo Ministero, la fattibilità degli ulteriori utilizzi dei dati acquisiti alla banca dati dei sinistri.

Per completezza d'informazione il Ministero dello sviluppo economico ha segnalato che l'ISTAT elabora periodicamente i dati sugli incidenti e sulla pericolosità delle strade, dati reperibili sul sito dello stesso istituto.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

TONINELLI

(16 gennaio 2019)

 

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