Senato della Repubblica - 4-03200 - Interrogazione sulla situazione del consorzio Manital. RISPOSTA

Senato della Repubblica - 4-03200 - Interrogazione a risposta scritta presentata il 21 aprile 2020
 Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

nel procedimento istruttorio da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato del 17 aprile 2019 si legge testualmente "Manital detiene il 96,85 per cento delle quote di Manital consorzio", una rete di imprese operanti nell'ambito del facility management, rivestendovi il ruolo di socio direttore;

Manital consorzio è il soggetto che partecipa alle gare pubbliche distribuendo poi il lavoro, in caso di aggiudicazione, alle consorziate indicate tra le quali la stessa Manital;

in data 4 febbraio 2020 il tribunale di Torino ha dichiarato lo stato di insolvenza di Manitalidea, l'azienda di Ivrea che occupa circa 10.000 lavoratori in tutta Italia. I commissari indicati dai giudici sono Antonio Zecca, Antonio Casilli e Francesco Schiavone Panni;

la relazione dell'AGCM costituisce una fotografia dinamica di una situazione le cui responsabilità appaiono evidenti, su cui i commissari straordinari nominati dal Ministero dello sviluppo economico farebbero bene a fare piena luce;

la sensazione dell'interrogante è che vi sia la precisa volontà di non far funzionare il consiglio di amministrazione e quindi di affossare il consorzio Manital, facendo naufragare dall'inizio il suo rilancio,

si chiede di sapere:

se il Ministro dello sviluppo economico intenda, tramite i commissari straordinari, monitorare l'evoluzione della questione riguardante il consorzio Manital, al fine di adoperarsi per evitare qualsiasi atteggiamento che favorisca quanti stanno puntando ad affossare volutamente il consorzio, attraverso azioni sistematiche volte a non farlo funzionare o peggio di renderlo inoperativo dal punto di vista economico-finanziario e attraverso il licenziamento dei suoi dipendenti;

se, tramite i commissari straordinari, intenda proporre azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e dei sindaci della passata gestione amministrativa di Manitalidea, al fine di ottenere il risarcimento dei danni da questi causati al consorzio Manital;

se intenda sollecitare le autorità competenti ad effettuare un sopralluogo presso il consorzio Manital al fine di verificare gli accordi sottoscritti dalla passata gestione manageriale tra lo stesso e la Bff banking group, anche per chiarire taluni aspetti riguardanti il past management, unico e il solo responsabile della grave situazione economico-finanziaria del consorzio e, in caso affermativo, se i commissari ministeriali intendano avviare azione di rogatoria internazionale per il recupero dei soldi appartenenti allo stesso;

se risulti che alcune aziende consortili con lo status di socio del consorzio Manital non posseggano più i requisiti per la loro permanenza al suo interno, in considerazione delle gravi situazioni di insolvenza economiche e se tra queste vi sia proprio Manitalidea;

se risultino ai Ministri in indirizzo denunce dei dipendenti del consorzio Manital che lo indichino inadempiente nella consegna delle buste paga, nella corresponsione delle stesse o nella richiesta della cassa integrazione guadagni e come intendano sanzionare tale comportamento che cozza palesemente con le direttive del Presidente del Consiglio dei ministri proprio in un momento di grave difficoltà come quello dell'emergenza COVID-19.

Senato della Repubblica

Mercoledì 30 settembre 2020

Sulla situazione del consorzio Manital – Interrogazione a risposta scritta n. 4-03200

(Testo della risposta)

Risposta. - Come noto, con sentenza del 4 febbraio 2020 il Tribunale di Torino ha dichiarato lo stato di insolvenza della Manitalidea SpA ed ha proceduto alla nomina dei commissari giudiziali. In particolare, si rappresenta che sono stati nominati quali commissari giudiziali i signori avvocato Antonio Casilli, dottor Francesco Schiavone Panni e dottor Antonio Zecca. Preme precisare che l'avvio della procedura ha riguardato solo Manitalidea SpA e non anche il consorzio Manital, dalla prima controllato nella misura del 93 per cento.

Si specifica altresì che i commissari hanno rappresentato la situazione della controllante Manitalidea SpA, che, al momento della loro nomina, evidenziava le seguenti negative circostanze: 1) la contabilità generale ferma al 30 settembre 2019 con conseguente impossibilità di monitorare l'andamento economico-finanziario della società, del consorzio e delle controllate; 2) le significative carenze di organico dovuto a numerose dimissioni che hanno portato gli uffici amministrativi a 2 unità: il direttore amministrativo e finanziario e la responsabile della contabilità generale; 3) le emissioni delle fatture ai clienti risultava ferma a fine settembre 2019, con conseguente interruzione dei flussi finanziari in entrata; 4) l'elaborazione dei cedolini stipendi e conseguente erogazione dei medesimi risalivano al 30 settembre 2019, con giustificate proteste da parte dei numerosi dipendenti a causa dell'interruzione del rapporto con la società in outsourcing che vanta, peraltro, un credito di oltre 700.000 euro; 5) la completa indisponibilità di tutti i conti correnti bancari oggetto di pignoramento da parte di oltre 100 creditori; 6) le numerose segnalazioni di disservizi e avvisaglie di rescissioni contrattuali da parte dei clienti.

A fronte di tale situazione i commissari giudiziali hanno: a) incaricato una primaria società di servizi contabili per integrare gli uffici amministrativi, per aggiornare la contabilità generale della società, del consorzio e delle controllate ed emettere le fatture verso i clienti; b) proceduto a riacquisire il rapporto con il precedente outsourcer, memoria storica e in possesso dell'anagrafica dei dipendenti; c) ottenuto l'autorizzazione dal giudice delegato per liberare i conti correnti dai pignoramenti, attività risultata particolarmente difficoltosa; d) inviato comunicazioni e organizzato incontri con i clienti per migliorare la qualità dei servizi ed evitare, soprattutto, le rescissioni contrattuali.

Relativamente al consorzio, esso non è allo stato oggetto di nessuna procedura concorsuale, dunque i commissari non dispongono di un potere di gestione del consorzio medesimo, il quale subisce uno stato di tensione finanziaria che discende evidentemente dall'insolvenza della controllante Manitalidea e che ha provocato sensibili ritardi nei pagamenti in favore dei consorziati e nel pagamento dei salari alle maestranze, nonché i pignoramenti dei crediti vantati dai consorziati stessi. Al riguardo gli stessi commissari hanno specificato che su loro impulso hanno provveduto al pagamento delle competenze correnti ai consorziati, dando evidenza che la propria gestione è stata sin da subito orientata a garantire la sopravvivenza del consorzio ed il ripristino di un regolare flusso di pagamenti verso i consorziati.

Oltre a ciò si devono aggiungere, inter alia, le seguenti attività ed in particolare: a) la convocazione dell'assemblea del consorzio al fine di rimuovere il consiglio di amministrazione allora in carica, espressione della precedente proprietà, e nominare quale amministratore unico il dottor Massimo Ferrero direttore amministrativo di Manitalidea e memoria storica delle vicende di quest'ultima e del consorzio; b) a seguito delle dimissioni del dottor Ferrero intervenute in data 1° aprile 2020, è stata nuovamente convocata l'assemblea in data 14 aprile (poi continuata in data 17 aprile); ed è stato nominato, con il gradimento espresso dalla quasi generalità dei consorziati, il nuovo amministratore unico del consorzio che già ne conosce peculiarità e dinamiche, essendo stato nel passato nel consiglio di amministrazione del consorzio; c) è stato riattivato il rapporto di collaborazione con i consulenti che per conto del consorzio si dedicavano ai rapporti sindacali ed alla gestione delle commesse del consorzio stesso; d) è stato riattivato un costante dialogo con tutti i consorziati e con i loro legali allo scopo di assicurare un regolare livello di servizio alle committenze stremate da mesi di disservizi ed agitazioni sindacali; e) è stato riattivato un dialogo con importanti committenze quali quelle con le scuole della Campania per assicurare il riavvio delle attività ad oggi sospese ma che rappresentano per la loro significatività una fondamentale fonte di reddito per il consorzio ed i consorziati; f) è stata prontamente effettuata, ottenendo provvedimento di sospensiva, l'impugnativa inerente al procedimento di esclusione da importanti gare Consip ("caserme", "beni culturali", "sanità") in relazione alle quali il consorzio risulta primo in graduatoria su una serie di lotti; g) è stata messa in atto, con il supporto della già decimata funzione di amministrazione e controllo di Manitalidea e di consulenti esterni, una specifica task force per recuperare il rilevante arretrato esistente nell'area amministrazione, che era stata del tutto abbandonata dalle precedenti gestioni, con la conseguente impossibilità di procedere alla regolare fatturazione alla clientela, alla predisposizione delle buste paga ed in generale ad una corretta ricognizione delle partite di credito e debito verso Manitalidea o verso banca Farma Factoring; h) è stata effettuata una radicale razionalizzazione dell'organigramma aziendale del consorzio che per effetto di talune di assunzioni effettuate in pochissimi giorni dalla gestione precedente contava 8 dipendenti di cui una dirigente, ubicati tuttavia in un ufficio alla periferia di Roma completamente disarticolate dalla struttura centrale di Ivrea.

Sotto la gestione commissariale è, pertanto, seppure tra notevoli difficoltà, ripresa una regolare operatività del consorzio e sono state effettuate dall'organo amministrativo del consorzio tutti i correnti atti di gestione per preservare il valore dell'ente stesso; le affermazioni contenute nell'atto circa "la precisa volontà di non far funzionare il consiglio di amministrazione e quindi di affossare il consorzio facendo naufragare il suo rilancio" appaiono, quindi, prive di fondamento.

Venendo poi alle ulteriori considerazioni riportate nell'atto, i commissari giudiziari hanno infine dichiarato che: a) quanto al primo petitum, che non è in atto alcuna attività volta ad impedire il funzionamento del consorzio e che, al contrario come sopra specificato, lo stesso stia recuperando una normale operatività, cercando di riattivare le commesse ad oggi sospese; b) quanto al secondo petitum relativo anche ai presunti profili di responsabilità dei precedenti organi amministrativi, sono in corso i necessari approfondimenti per valutarne la sussistenza e che le azioni necessarie per la tutela dell'interesse di Manitalidea e del consorzio verranno attivate dopo l'apertura della amministrazione straordinaria; c) quanto al terzo petitum i commissari hanno evidenziato di aver preso contatto con banca Farma Factoring anche per la ricostruzione delle diverse partite di credito e debito esistenti ed in generale dei rapporti contrattuali instaurati con la controparte che, sulla scorta delle informazioni assunte, si occupava dello smobilizzo dei crediti vantati dal consorzio e da Manitalidea verso le diverse amministrazioni pubbliche; allo stato è stato comunicato alla banca, il cui contratto di cessione dei crediti (stipulato nell'anno 2015) non è soggetto a revocatoria fallimentare, come non possa pretendere dalle stazioni appaltanti il pagamento dei crediti non pagati a Manitalidea; d) quanto al quarto petitum, la gestione commissariale evidenzia che lo statuto del consorzio e la legge non prevedono alcuna specifica causa di decadenza automatica del socio a causa della situazione di insolvenza; e) quanto al quinto petitum relativo anche a presunte denunce dei dipendenti del consorzio inadempiente nella consegna delle buste paga, i commissari precisano che il consorzio non abbia mai avuto personale dipendente (affidandosi in outsourcing a Manitalidea per tutte le sue attività operative e gestionali), salvo, come detto per la repentina assunzione di 8 persone intervenuta a fine gennaio 2020, pochi giorni prima dell'insediamento dei commissari giudiziali. Ad oggi il consorzio ha un solo dipendente attualmente in cassa integrazione per COVID-19. Gli altri dipendenti hanno cessato la loro attività per le seguenti ragioni: due dimissioni, l'una del l° giugno 2020 e l'altra nel mese di luglio, 5 dipendenti per scadenza del termine (22 aprile 2020) del contratto a tempo determinato.

I commissari hanno sottolineato infine che tutti gli stipendi dei dipendenti sono stati regolarmente corrisposti.

Appare evidente ad oggi, dunque, che si sta mettendo il massimo impegno nella gestione della Manitalidea e di riflesso dell'intero consorzio. Sarà compito dei commissari valutare per il futuro tutte le possibili soluzioni per risolvere le criticità, fermo restando che il Ministero, nell'ambito dei propri poteri di vigilanza, porrà in essere ogni iniziativa di competenza.

Il Sottosegretario di Stato per lo dello sviluppo economico TODDE

(30 settembre 2020)

 

Contenuto pubblico