Camera dei Deputati- 4-04279 – Interrogazione sulla designazione e la nomina dei vertici amministrativi delle società partecipate da Cassa depositi e prestiti.

Camera dei Deputati- 4-04279 – Interrogazione a risposta scritta presentata il 6 dicembre 2019.

Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

in data 26 novembre 2019, la Cassa depositi e prestiti (Cdp) ha comunicato che il consiglio di amministrazione riunitosi in quella data, ha designato i candidati ai consigli di amministrazione di alcune società partecipate, compresi i ruoli di presidente, vice presidente ove previsto, amministratore delegato e componenti;

nella scelta di tali designazioni, avrebbero dovuto essere rispettati i criteri di comprovata professionalità ed esperienza dei soggetti selezionati, secondo quanto disposto dall'articolo 11 del decreto-legge 19 agosto 2016, n. 175 (Testo unico sulle società partecipate), in termini di requisiti e compensi dei componenti degli organi di amministrazione;

parimenti, la vigilanza sull'operato della Cassa depositi e prestiti viene compiuta dalla Corte dei conti per le funzioni di propria competenza, e dal Parlamento tramite una apposita Commissione di vigilanza;

per le suddette designazioni, stante la rilevante importanza strategica e finanziaria delle società in questione, e i capitali pubblici in gioco, viene richiesta e dovrebbe essere applicata la massima trasparenza nelle procedure di selezione;

rispetto ai nomi dei soggetti designati apparsi comunicati da Cassa depositi e prestiti, potrebbe profilarsi un condizionamento nelle azioni dei soggetti in questione;

a titolo esemplificativo, risultano, infatti:

componente del consiglio di amministrazione di SACE: Mario Giro, vice Ministro degli affari esteri dei Governi Renzi e Gentiloni;

componente del consiglio di amministrazione di SACE: Roberto Cociancich, senatore Pd dal 2013 al 2018;

componente del consiglio di amministrazione di CDP Immobiliare: Paolo Fontanelli, già sindaco di Pisa per due mandati, ex deputato PD e successivamente candidato al Senato nel 2018 nelle liste di LeU;

componente del consiglio di amministrazione di CDP Immobiliare: Silvia Viviani, urbanista, già assessore nella giunta di centro sinistra della città di Livorno guidata dal sindaco Salvetti;

componente del consiglio di amministrazione di CDP Immobiliare: Lucia De Cesaris, già vice sindaco di Milano nella giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Pisapia;

presidente di Cdp Investimenti SGR: Raffaele Ranucci, senatore PD nella XVII legislatura ed ex componente della giunta di centrosinistra della regione Lazio guidata da Piero Marrazzo;

componente del consiglio di amministrazione di Invitalia Ventures SGR: Marco Bellezza, già consigliere giuridico del vicepresidente del Consiglio pro tempore Luigi Di Maio;

presidente di SIA: Federico Lovadina, socio dello studio legale del senatore Francesco Bonifazi tesoriere del Pd durante la segreteria del senatore Matteo Renzi;

componente del consiglio di amministrazione di Salini Impregilo: Francesca Balzani, già vice sindaco di Milano nella giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Pisapia e già europarlamentare del Partito democratico;

la eventuale nomina di soggetti non in possesso dei requisiti minimi per accedere al rinnovo delle cariche in questione, potrebbe configurare una precisa responsabilità dei vertici di Cdp, anche sotto il profilo di un possibile danno erariale –:

quali criteri di trasparenza siano stati adottati per la designazione e la nomina dei vertici amministrativi delle società partecipate da Cassa depositi e prestiti;

se tali nomine rispondano ai criteri di competenza e professionalità previsti dalla legge, e se le procedure di selezione siano state improntate al rigoroso confronto dei curricula dei candidati con valutazioni esclusivamente meritocratiche;

se comunque, e fermo quanto sopra, non appaia inopportuna la presenza di politici nella governance di società partecipate con capitale pubblico;

quali iniziative si intendano adottare con urgenza, per impedire che tali designazioni siano ratificate, ovvero per revocare le stesse, fino ad una valutazione ulteriore ed approfondita sul rispetto dei criteri di legge previsti per le selezioni e sulla opportunità di non condizionare politicamente il rinnovo dei ruoli di vertice nelle società a controllo pubblico.

(4-04279)

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