Stati membri, lavoratori e datori di lavoro d'accordo sulla necessità di riconoscere la COVID-19 come malattia professionale.

Stati membri, lavoratori e datori di lavoro d'accordo sulla necessità di riconoscere la COVID-19 come malattia professionale

19.05.2022 Commissione europea - Ieri gli Stati membri, i lavoratori e i datori di lavoro, in sede di comitato consultivo dell'UE per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro (CCSS), hanno raggiunto un accordo sulla necessità di riconoscere la COVID-19 come malattia professionale nei settori dell'assistenza socio-sanitaria e dell'assistenza a domicilio nonché, in un contesto pandemico, nei settori in cui sono maggiori le attività con un rischio accertato di infezione, e hanno inoltre appoggiato un aggiornamento dell'elenco dell'UE delle malattie professionali.

Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: "L'accordo raggiunto è un segnale politico forte per quanto riguarda il riconoscimento dell'impatto della COVID-19 sui lavoratori nonché del contributo fondamentale del personale socio-sanitario e degli altri lavoratori esposti ad un rischio maggiore di contrarre la malattia. Sulla base di tale accordo, la Commissione aggiornerà la sua raccomandazione sulle malattie professionali al fine di promuovere il riconoscimento della COVID-19 come malattia professionale da parte di tutti gli Stati membri."

L'accordo di ieri costituisce un passo importante per l'attuazione del quadro strategico dell'UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027Cerca le traduzioni disponibili del link precedenteIT•••, adottato dalla Commissione nel giugno 2021, nel quale la Commissione ha annunciato che aggiornerà entro la fine dell'anno la sua raccomandazione sulle malattie professionaliCerca le traduzioni disponibili del link precedenteIT••• al fine di includere la COVID-19. Il quadro definisce le azioni chiave a livello dell'UE necessarie per migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori nei prossimi anni. Uno dei suoi obiettivi fondamentali trasversali è migliorare la preparazione a potenziali crisi sanitarie future. Tale obiettivo implica anche un rafforzamento del sostegno ai lavoratori durante eventuali future ondate di COVID-19.

Prossime tappe

A seguito del parere del CCSS, la Commissione aggiornerà la raccomandazioneCerca le traduzioni disponibili del link precedenteIT••• in cui sono elencate tutte le malattie professionali che la Commissione raccomanda agli Stati membri di riconoscere e gli agenti che possono provocarle. L'obiettivo è che gli Stati membri adeguino le rispettive legislazioni nazionali conformemente alla raccomandazione aggiornata. Se la COVID-19 è riconosciuta come malattia professionale in uno Stato membro, ai lavoratori dei settori pertinenti che hanno contratto la malattia sul luogo di lavoro possono essere riconosciuti diritti specifici in base alle normative nazionali, come il diritto all'indennizzo.

Contesto

Sebbene in Europa la crisi sanitaria connessa alla pandemia di COVID-19 sia migliorata e gli Stati membri stiano progressivamente revocando le misure restrittive, la situazione epidemiologica rimane grave. Il 12 maggio 2022 il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha classificato alcune sottovarianti di Omicron come "varianti che destano preoccupazione"Cerca le traduzioni disponibili del link precedenteEN•••, il che giustifica un rafforzamento della protezione dei lavoratori in vista di eventuali future ondate di COVID-19.

Alcuni lavoratori, in particolare quelli a contatto con persone infette, ad esempio nei settori dell'assistenza socio-sanitaria, sono esposti ad un rischio maggiore di contrarre la COVID-19. In tempo di pandemia possono esservi anche altri settori in cui i lavoratori potrebbero correre un rischio maggiore di contrarre la COVID-19 a causa della natura delle attività svolte.

Il riconoscimento e l'indennizzo delle malattie professionali sono di competenza nazionale. La maggior parte degli Stati membri ha comunicato alla Commissione di riconoscere già la COVID-19 come malattia professionale o infortunio sul lavoro, conformemente alle rispettive normative nazionali. L'aggiornamento della raccomandazione della Commissione sulle malattie professionali è importante per promuovere il riconoscimento della COVID-19 come malattia professionale da parte di tutti gli Stati membri.

Per ulteriori informazioni

Parere finale del CCSS

Raccomandazione 2003/670/CE della Commissione, del 19 settembre 2003, sull'elenco europeo delle malattie professionaliCerca le traduzioni disponibili del link precedenteIT•••

Quadro strategico dell'UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027Cerca le traduzioni disponibili del link precedenteIT•••

Maggiori informazioni sull'azione dell'UE a sostegno della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro

Contenuto pubblico