Camera dei Deputati - 2-00979 - Interpellanza sulla proroga della sospensione dell'esecuzione degli sfratti di immobili ad uso abitativo e non abitativo. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 2-00979 - Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento) presentata il 27 ottobre 2020.

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

la sospensione delle esecuzioni degli sfratti disposta fino al 31 dicembre 2020 dal decreto «Rilancio» penalizza i cittadini che hanno investito i loro risparmi nell'immobiliare e hanno posto sul mercato delle locazioni i loro beni;

in sede di esame del disegno di legge di conversione, il Governo, esprimendo parere favorevole all'ordine del giorno 9/2500-AR/305, si è impegnato a «valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa al fine, nell'ambito dei prossimi provvedimenti di carattere normativo, di rivedere l'articolo 17-bis del decreto in esame che prevede la proroga della sospensione dell'esecuzione degli sfratti di immobili ad uso abitativo e non abitativo, anche bilanciando con appositi indennizzi le perdite subite dai proprietari degli immobili che non possono entrare in possesso della loro proprietà privata, per non penalizzare i proprietari immobiliari i quali non sono una categoria di “privilegiati” ma hanno fatto investimenti con sacrifici»;

il blocco degli sfratti, infatti, comporta che tutti i provvedimenti già avviati in precedenza ed ora in corso sono sospesi nella loro attuazione; di conseguenza, neanche l'ufficiale giudiziario, già incaricato in precedenza dello sgombero, può accedere all'immobile per liberarlo, né può iniziare le procedure preliminari presso gli Uffici Nep (Ufficio unico notificazioni esecuzioni e protesti) come, ad esempio, i depositi e le registrazioni di cui al decreto del presidente della Repubblica n. 1229 del 1959; ne consegue, verosimilmente, che a legislazione vigente l'esecuzione di un eventuale sfratto avverrà solo a partire dall'estate 2021;

a parere degli interpellanti si tratta di una misura la cui portata è stata sottovalutata, oltreché approssimativa, che di fatto compromette il diritto di proprietà e il funzionamento dell'intero sistema delle locazioni; sarebbe stata, pertanto, necessaria, in contemporanea alla sospensione degli sfratti, anche qualche misura di sostegno ai proprietari di abitazioni affittate che hanno perso quella che il più delle volte era l'unica fonte di reddito –:

quali urgenti iniziative i Ministri interpellati intendano assumere per assicurare le dovute procedure che permettano agli ufficiali giudiziari di calendarizzare gli sfratti già a partire dal 1° gennaio 2021, nonché garantire le procedure preliminari presso gli Uffici Nep e quindi iniziare con regolarità la fase di deposito e registrazione delle legittime istanze legali.
(2-00979)

Camera dei Deputati

Venerdì 6 novembre 2020

 

Svolgimento di interpellanze urgenti

Iniziative urgenti volte a garantire la ripresa delle procedure relative all'esecuzione degli sfratti a partire dal 1° gennaio 2021Interpellanza n. 2-00979 Bianchi (LEGA-SP)

(Discussione)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Bianchi ed altri n. 2-00979 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato Matteo Luigi Bianchi se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Illustro, Presidente, grazie.

PRESIDENTE. Prego, a lei la parola, deputato Bianchi.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Grazie, Presidente. Signor sottosegretario, mi permetta di partire da lontano con l'oggetto di questa interpellanza perché fa parte di un quadro ampio e complessivo che riguarda la tematica della sospensione degli sfratti esecutivi. Già nel “decreto Rilancio”, e nella sua conversione in legge, è stata inserita, appunto, una norma in cui si sospendevano e si sospendono tuttora gli sfratti esecutivi per morosità fino alla fine dell'anno, fino al 31 dicembre 2020; è una norma su cui ci siamo già espressi, ritenendola discriminatoria nei confronti dei proprietari immobiliari, dei risparmiatori che hanno investito i propri risparmi nel mattone e nell'immobile, così com'è tradizione del popolo italiano fare.

In un ordine del giorno nella conversione in legge del “decreto Rilancio” avete promesso che avreste modificato la norma o, comunque, indennizzato i proprietari immobiliari; eravamo al mese di luglio, ora siamo al mese di novembre e non è stato fatto nulla a tal riguardo. Io ci terrei a sottolineare una questione sugli sfratti esecutivi di cui stiamo parlando: ovviamente, l'esecuzione dello sfratto stesso, quindi, calendarizzata per l'estate del 2020 è ovvio che nulla ha a che vedere con la morosità che riguarda un momento di difficoltà relativamente all'emergenza pandemica, perché sappiamo benissimo che con i tempi e le lungaggini che abbiamo nei nostri tribunali, le esecuzioni degli sfratti calendarizzate nell'estate del 2020 probabilmente riguardavano morosità dell'anno 2019, quindi, non si capisce neanche il nesso di questo provvedimento normativo.

Ora, andando nel merito specifico dell'interpellanza, questa è frutto di alcune segnalazioni che arrivano dai vari tribunali da parte di avvocati e da parte di ricorrenti privati che segnalano che i tribunali tendono a sostenere la tesi per cui le udienze o, meglio, scusate, gli sfratti esecutivi vengono calendarizzati a partire dal 1° gennaio, per eseguirli nei mesi successivi e, quindi, si presume che per l'esecuzione dello sfratto stesso, se si comincia a calendarizzare e a prendere in mano questo argomento, ovviamente, c'è una prospettiva e un rischio che si possa andare all'estate del 2021 con l'esecuzione materiale dello sfratto esecutivo.

Io, sottosegretario, mi permetto sommessamente di farle presente che non so ancora ovviamente i contenuti della sua risposta, ma non prendiamo la scusa del COVID, perché in uno Stato serio attualmente la norma prevede che l'esecuzione dello sfratto sia da eseguirsi dal 1° gennaio; quindi, se attualmente i tribunali ritengono di attendere per vedere come andrà a finire la questione emergenziale delle varie limitazioni e dello spostamento, credo che questo non sia assolutamente un approccio serio, perché prima si fissano gli sfratti esecutivi e, poi, eventualmente, si possono gli stessi spostare e procrastinare.

Nella conversione in legge del “decreto Agosto” è stato approvato un ordine del giorno a mia prima firma in cui, appunto, chiedevo di farvi parte attiva per velocizzare le pratiche all'interno dei tribunali, affinché gli stessi potessero fissare gli sfratti esecutivi già a partire dal 2 gennaio del 2021; allo stato attuale non è ancora stato fatto nulla, ci si avvicina alla fine dell'anno ed il motivo per cui ho presentato questa interpellanza è per chiedervi che cosa volete, nel concreto, fare. Io credo che questa sia una tematica che è stata affrontata, purtroppo, con superficialità, a danno di tantissimi cittadini e di tantissimi piccoli risparmiatori e ricordiamoci che, in Italia, l'80, l'85 per cento delle persone ha una proprietà immobiliare e tante di esse hanno più di una proprietà immobiliare che, magari, tendono ad affittare per avere un incremento del proprio reddito, perché magari è una piccola casetta, un piccolo appartamento ereditato dallo zio o dal nonno, perché è evidente che in Italia si porta avanti questo tipo di approccio del risparmio da investire nell'immobiliare da generazioni. Non per questo, ovviamente, chi ha una piccola seconda casa è un palazzinaro, piuttosto che qualcuno che va ad usurpare un qualche cosa a qualcun altro.

Ecco, io credo che su questa questione bisogna dare un segnale di attenzione e di serietà al Paese e ai cittadini, affinché anche la questione dell'esecuzione degli sfratti non diventi una drammatica barzelletta, come il recente bonus mobilità, ma credo, anche, perché bisogna andare ad affermare, a riaffermare, un principio sacrosanto costituzionale che è quello del diritto alla proprietà privata che, allo stato attuale, è sospeso in un limbo o, addirittura, usurpato per decreto o comunque per norma. Questo è evidentemente inaccettabile, perché la proprietà privata è sacra e tutti ne debbono avere la propria disponibilità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Giustizia, Andrea Giorgis, ha facoltà di rispondere. A lei la parola, sottosegretario Giorgis.

ANDREA GIORGIS, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Grazie, Presidente; con l'interpellanza in oggetto, l'onorevole Bianchi, dopo aver evidenziato le criticità derivanti dalla previsione di cui all'articolo 17-bis del decreto-legge n. 34 del 2020, introdotta in sede di conversione, con cui è stato prorogato al 31 dicembre 2020 il termine di sospensione di tutte le procedure esecutive di rilascio di immobili e, in particolare, dopo aver evidenziato che tale sospensione delle procedure esecutive penalizza i cittadini che hanno investito i loro risparmi nell'immobiliare e hanno posto sul mercato delle locazioni i loro beni, compromettendo il diritto di proprietà e il funzionamento dell'intero sistema delle locazioni, chiede al Ministro della giustizia e al Ministro dell'economia e delle finanze quali iniziative intendano assumere per ristorare i proprietari che hanno perso la loro fonte di reddito e quali misure intendano assumere per consentire agli uffici giudiziari di calendarizzare gli sfratti già a partire dal 1° gennaio 2020, nonché garantire le procedure preliminari presso gli Uffici NEP (Ufficio unico notificazioni esecuzioni e protesti) e quindi iniziare con regolarità la fase di deposito e di registrazione delle legittime istanze.

Innanzitutto, occorre sottolineare che la sospensione dell'esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili anche ad uso non abitativo fino al 31 dicembre del 2020 è una delle misure di sostegno alle famiglie e alle imprese rese necessarie dall'emergenza sanitaria. La difficile situazione economica e sociale che è derivata dall'epidemia ha infatti suggerito di inibire temporaneamente l'instaurazione o la prosecuzione delle procedure esecutive di rilascio di beni immobili. Per quanto riguarda il contenuto, va evidenziato che il generale riferimento all'esecuzione dei provvedimenti di rilascio rende la norma applicabile a tutte le procedure di rilascio, in qualsiasi fase esse si trovino, e non solo a quelle collegate ai procedimenti per convalida di sfratto. Va, inoltre, evidenziato che, in ogni caso, a partire dal 1° gennaio, cessata la causa di sospensione, che, voglio ribadire, è collegata alla situazione del tutto straordinaria che purtroppo stiamo vivendo, riprenderanno vigore le norme che disciplinano le procedure esecutive nel rispetto di tutte le parti coinvolte. Ancora, va sottolineato che la disposizione in esame riguarda la sola fase esecutiva e non impedisce agli aventi diritto di adire l'autorità giudiziaria per il riconoscimento delle proprie ragioni e di ottenere un titolo da porre in esecuzione al termine del periodo di sospensione.

Come ricordato dall'interpellante, in sede di conversione del decreto-legge n. 34 del 2020, le esigenze da lui segnalate sono state portate all'attenzione del Governo con diversi ordini del giorno.

In particolare, con l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/305, il Governo è stato chiamato, cito: “a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa, al fine, nell'ambito dei prossimi provvedimenti di carattere normativo, di rivedere l'articolo 17-bis del decreto in esame che prevede la proroga della sospensione dell'esecuzione degli sfratti di immobili ad uso abitativo e non abitativo, anche bilanciando con appositi indennizzi le perdite subite dai proprietari degli immobili, che non possono entrare in possesso della loro proprietà privata, per non penalizzare i proprietari immobiliari, i quali non sono una categoria di privilegiati, ma hanno fatto investimenti con sacrifici. Orbene, in questa prospettiva il Governo sta valutando una serie di ipotesi per bilanciare e soddisfare le opposte esigenze dei conduttori e dei proprietari di immobili, tra le quali ad esempio forme di compensazione fiscale, nonché misure di incentivazione alla sottoscrizione di canoni agevolati e di rinegoziazione dei medesimi. Una deroga specifica, come ipotizzato dall'interrogante, agli ordinari adempimenti da compiere in previsione dell'esecuzione di un'eventuale sfratto solleva invece dubbi di ragionevolezza e coerenza sistematica, oltre ad essere comunque di difficile definizione, in relazione alla specificità di ogni singola procedura e alla equilibrata e generale tutela di tutti gli interessi coinvolti.

PRESIDENTE. Il deputato Matteo Luigi Bianchi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Grazie Presidente e grazie sottosegretario, io mi aspettavo una risposta evidentemente più precisa, puntuale. Come sappiamo, questa interpellanza era già calendarizzata la scorsa settimana, poi, anche per l'aggravarsi della situazione pandemica, si è deciso e anche accettato di poterla procrastinare a questa settimana, nella speranza appunto di avere una risposta più puntuale, che, mi permetta, non c'è stata. Ribadisco quello che ho già detto in premessa: abbiamo capito che la norma poi prevista all'interno della conversione in legge del “decreto Rilancio” non è stata modificata, come da vostre promesse, rispetto al non accoglimento di un ordine del giorno - quindi c'è anche da chiedersi se gli ordini del giorno su cui lavoriamo poi hanno delle azioni concrete oppure no, perché allora non si spiega il motivo per cui uno debba presentarli, se poi vengono accolti e non viene data poi concretezza alle promesse fatte - però ora chiediamo solamente di far rispettare la norma. Quindi, abbiamo messo da parte il fatto che una promessa non è stata mantenuta, però ora chiediamo di far rispettare la norma. Dal primo di gennaio la norma dice che si possono eseguire gli sfratti, ma io le faccio presente - e lei sicuramente ne è al corrente - che i tribunali, allo stato attuale, non stanno fissando gli sfratti esecutivi a partire dal primo di gennaio 2021, perché mostrano tutta una serie di questioni tali per cui cominceranno a calendarizzare gli sfratti esecutivi a partire dal primo di gennaio per i mesi successivi e quindi è evidente che se non si calendarizzando oggi per gennaio e si comincia a gennaio stesso, questa possibilità di eseguire celermente gli sfratti esecutivi non si avrà. Nella sua risposta, ha sostenuto che questa è una norma per sostenere le imprese, i cittadini ma le ho fatto presente che il blocco degli sfratti esecutivi nell'estate del 2020 non ha nulla a che vedere con la questione della crisi pandemica, perché sono, per la stragrande maggioranza, morosità del 2019, magari del 2018, quindi nulla a che vedere con il sostegno alle imprese e ai cittadini legati alla situazione di emergenza sanitaria. E' evidente che è una scelta politica – che, per onor di cronaca, non arriva direttamente dal Governo, ma dalla maggioranza che lo sostiene - perché è stato un emendamento proposto dal centrosinistra e poi convertito qua nelle Aule parlamentari. Ci aspettavamo che la norma fosse modificata, così non è stato, però io credo che i cittadini che ci stanno ascoltando si chiederanno che cosa possono fare in questa fase, cioè ci sono una serie di piccoli proprietari immobiliari che si sentono veramente abbandonati, che non sanno più che cosa fare, che si trovano un moroso, talvolta moroso seriale, all'interno di un appartamento, che non possono assolutamente cacciare dalla propria proprietà privata e si chiedono se lo Stato li ha abbandonati e questa è una domanda che mi faccio anch'io, perché è evidente che uno si pone queste riflessioni.

Avete - me lo conceda - utilizzato i piccoli proprietari immobiliari, i cittadini italiani come un ammortizzatore sociale, avete scaricato sui piccoli proprietari immobiliari quello che doveva fare lo Stato e quindi questa cosa è inaccettabile. A me sinceramente non basta la risposta in cui lei mi dice, signor sottosegretario, che il Governo sta valutando, perché è da luglio che ho cominciato a sostenere tutta una serie di questioni e a sottolineare questa tematica e adesso siamo al 6 di novembre. Non mi basta la risposta “il Governo sta valutando” e credo che - e concludo - l'oggetto di questa interpellanza era solo ed esclusivamente una richiesta per far rispettare l'attuale norma, che consente la possibilità di eseguire lo sfratto dal 2 di gennaio del 2021, di eseguire uno sfratto nei confronti di una morosità che probabilmente è una vecchia morosità degli anni precedenti alla crisi pandemica, che nulla ha a che vedere con la crisi stessa, ma ha a che vedere con il principio sacrosanto della proprietà privata, che attualmente, con questa impostazione del Governo, con i provvedimenti normativi proposti dalla maggioranza e anche dal Governo stesso, non è garantita e quando si tocca un principio costituzionale credo che le Aule parlamentari debbano costantemente sottolinearlo. E glielo anticipo già - qua è venerdì e l'Aula ovviamente è semivuota, adesso stiamo attendendo il Ministro Speranza - mi creda, guardi che su questa cosa, a costo di venire ogni venerdì a chiedere come e che cosa state facendo, mi creda - ovviamente non è una minaccia, ma è una delle facoltà del parlamentare e del mio ruolo di parlamentare, per far rispettare un diritto costituzionale - è una palese ingiustizia. Quindi credo – e glielo anticipo - che se il Governo continuerà a non dar corso a una norma che di fatto è legge, continueremo a chiedere, a interpellare, a sviluppare atti per cercare di far sì che questo principio del diritto alla proprietà privata venga assolutamente mantenuto, negli interessi dei cittadini e nel rispetto della Costituzione.

Contenuto pubblico