Camera dei Deputati - 3-01609 - Interrogazione su iniziative in ordine alla gestione di Anpal e all'efficacia delle politiche attive del lavoro, anche alla luce della crisi economica in atto conseguente all'epidemia da COVID-19 . RISPOSTA
Camera dei Deputati - 3-01609 - Interrogazione a risposta orale presentata il 17 giugno 2020.
– Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . – Per sapere – premesso che:
il 19 febbraio 2019 il professor Domenico Parisi, residente da molti anni nella città di Starkville in Pennsylvania, su diretta indicazione dell'allora Ministro del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio, nonostante gli 8.417 chilometri che separavano la sua dimora abituale da Roma, ha assunto la carica di presidente di Anpal e amministratore unico di Anpal servizi spa;
nei piani del precedente Ministro del lavoro e delle politiche sociali e in quelli della Ministra interrogata, Anpal avrebbe dovuto ricoprire un ruolo strategico ai fini del funzionamento dell'istituto del cosiddetto reddito di cittadinanza, consistente nel ricollocamento al lavoro dei percettori del beneficio tramite un'efficiente strategia, almeno così era stato più volte raccontato, di politiche attive;
a tal fine sono state appositamente assunte circa 3.000 persone, ancorché con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, per ricoprire la nuova figura professionale, comunemente definita «navigator», che ha il compito specifico di individuare offerte di lavoro per i percettori del reddito di cittadinanza;
a più di un anno di distanza dall'entrata in vigore del reddito di cittadinanza e dall'arrivo del professor Parisi al vertice di Anpal, tutta la parte riguardante le politiche attive e la conseguente ricollocazione al lavoro dei percettori del beneficio si è rivelata ad avviso degli interroganti un evidente fallimento, con 6,5 miliardi di euro spesi fino ad oggi, con 2,8 milioni di percettori del beneficio e con soltanto 65.000 persone, già percettrici del beneficio, che hanno stipulato un nuovo contratto di lavoro –:
quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo per garantire la massima efficienza ed efficacia all'azione svolta da Anpal nel settore delle politiche attive del lavoro, anche alla luce della difficilissima situazione economica che si prospetta a seguito della crisi prodotta dall'epidemia da COVID-19 in cui, nelle previsioni più ottimistiche, si stima una riduzione del prodotto interno lordo pari al 9 per cento e circa 1,5 milioni di posti di lavoro a rischio.
(3-01609)
(Presentata il 16 giugno 2020)
Camera dei Deputati
Mercoledì 17 giugno 2020
La seduta è stata ripresa alle 15:00.
Iniziative in ordine alla gestione di Anpal e all'efficacia delle politiche attive del lavoro, anche alla luce della crisi economica in atto conseguente all'epidemia da COVID-19
PRESIDENTE. Il deputato Zangrillo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01609 (Vedi l'allegato A).
PAOLO ZANGRILLO (FI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, nel febbraio 2019, in Commissione Lavoro qui a Montecitorio, ci fu presentato Mimmo Parisi designato presidente di ANPAL e direttore generale di ANPAL Servizi. Il professor Parisi, che arriva dalla Massachusetts University, ci spiegò che avrebbe realizzato un profondo cambiamento nei centri dell'impiego e una rivisitazione totale delle politiche attive del lavoro anche utilizzando l'esperienza maturata negli Stati Uniti e, quindi, importando una App, un algoritmo, che avrebbe in modo virtuoso incrociato domanda e offerta di lavoro per avviare le persone al lavoro. A un anno e mezzo da questo racconto nulla è accaduto di tutto questo. Allora le chiedo, Ministro, che cosa avete intenzione di fare soprattutto alla luce della drammatica situazione che il nostro Paese dovrà affrontare nei prossimi mesi in termini di politiche attive del lavoro?
PRESIDENTE. La Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, ha facoltà di rispondere.
NUNZIA CATALFO, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Grazie, Presidente. Prima di rispondere all'onorevole Zangrillo, vorrei ricordare insieme a tutti voi e soffermare il mio pensiero sul senatore Bertacco che è venuto a mancare e che ho conosciuto personalmente in sette anni anche nella scorsa legislatura. Esprimo il mio cordoglio verso la famiglia e voglio ricordare con voi quanto sia stato importante e rispettoso delle Istituzioni il lavoro che abbiamo svolto insieme: solo un attimo per ricordarlo prima di rispondere alle interrogazioni (Applausi).
In merito all'interrogazione, con riferimento al question time in argomento e a quanto richiesto dagli interroganti, soprattutto in relazione all'efficacia delle politiche attive e alla conseguente ricollocazione al lavoro dei percettori del reddito di cittadinanza, che nella prospettazione data si sarebbe rilevata un fallimento, va detto che l'efficacia di una misura di reddito minimo quale il reddito di cittadinanza, che tiene insieme obiettivi di politica attiva del lavoro con obiettivi di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale attraverso strumenti di sostegno al reddito e, quindi, sostegno economico e di inserimento sociale dei soggetti a rischio dell'emarginazione nella società, va valutata prendendo a riferimento diversi indicatori. Lo strumento, infatti, è costruito in modo tale da intervenire immediatamente sul contrasto alla povertà introducendo un sistema di sostegno al reddito e collegando ad esso percorsi di accompagnamento per il superamento del disagio sociale e, laddove possibile, politiche attive per l'inserimento lavorativo. Un primo risultato viene dimostrato dai dati Istat che nella giornata di ieri hanno evidenziato un calo della povertà assoluta nel secondo semestre 2019 rispetto al 2018. È chiaro che per fare in modo che la condizione di bisogno non si traduca in povertà intergenerazionale è necessario proseguire, come appunto rilevato anche dall'interrogante, nel rafforzamento degli strumenti di inclusione sociale e lavorativa. Pertanto è necessario far ripartire gli interventi di rafforzamento dei centri per l'impiego e dei servizi competenti in materia di contrasto alla povertà per la predisposizione dei patti per il lavoro e dei patti per l'inclusione sociale sospesi a causa dell'emergenza sanitaria.
La natura non assistenziale della misura si esplica, infatti, nella capacità di avviare con le famiglie beneficiarie un percorso di attivazione e di inclusione sociale. A questo proposito appare utile evidenziare che i nuclei familiari inviati ai servizi sociali, secondo gli ultimi dati disponibili, sono 463.000 e 130.000 circa nuclei familiari sono già stati presi in carico dai servizi sociali dei comuni e, malgrado la sospensione, 50.000 di questi sono già coinvolti nella realizzazione del Patto per l'inclusione. A tal proposito il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali si è dotato di una piattaforma per la gestione del reddito di cittadinanza di cui è parte la piattaforma per la gestione dei patti per l'inclusione GePI, sulla quale devono accreditarsi tutti gli ambiti territoriali al fine di registrare gli operatori dei servizi sociali coinvolti nella presa in carico dei beneficiari di reddito di cittadinanza. Voglio evidenziare, inoltre, che con specifico riferimento alle funzioni svolte dall'ANPAL, va detto che all'Agenzia compete istituzionalmente il coordinamento della rete dei servizi delle politiche attive del lavoro nel rispetto delle competenze costituzionalmente riconosciute alle regioni e alle province autonome e sotto la vigilanza ministeriale.
PRESIDENTE. Grazie, Ministra, grazie.
NUNZIA CATALFO, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Devo ultimare?
PRESIDENTE. È già un minuto oltre. Prego, se ha dieci secondi conclusivi.
NUNZIA CATALFO, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Sono tre minuti?
PRESIDENTE. Sì, Ministra.
NUNZIA CATALFO, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Vi chiedo scusa. Allora lascio agli atti - pensavo di avere più tempo - la risposta. Però voglio rispondere a questo punto, se mi dà un secondo per rispondere. Le rispondo in modo molto celere e le lascio agli atti la risposta. È chiaro che vanno rafforzate e vanno implementate le politiche attive del lavoro soprattutto in un momento di emergenza sanitaria quale quello che stiamo vivendo, che poi ha ci ha coinvolto in un'emergenza economica non solo per i percettori di reddito ma anche per eventuali evoluzioni del mercato del lavoro possibili e quindi eventuali transizioni da un posto di lavoro all'altro.
PRESIDENTE. Grazie, Ministra, può consegnare la risposta all'onorevole Zangrillo. Ha facoltà di replicare il deputato Zangrillo.
PAOLO ZANGRILLO (FI). Grazie, Presidente. Ma, Ministro, sono fatto all'antica e quindi continuo a pensare e a ritenere che i fatti siano quelli che prevalgono nella vita e non i racconti e le narrazioni oniriche. Allora mi permetto di raccontarle io qualche fatto. Chi ha beneficiato dell'azione del professor Parisi sono stati i navigator: 3.000 persone assunte nei centri per l'impiego a 1.700 euro netti mensili, che poi sono diventati 2.300 con i bonus in periodo COVID, persone che non hanno dato alcun contributo al miglior funzionamento dei centri per l'impiego. Vede, il tema è che noi dobbiamo considerare la prestazione, la performance dei centri per l'impiego con riferimento al periodo precedente a quello dell'arrivo del professor Parisi. Oggi i centri per l'impiego intermediano mediamente il 5 per cento delle interazioni tra domanda e offerta di lavoro: ciò significa che, su cento persone che vengono avviate al lavoro, soltanto cinque passano per i centri per l'impiego; quindi questo significa che il progetto del professor Parisi è totalmente fallito. Ma vede, Ministro, non lo dico io che è fallito. La settimana scorsa in un quotidiano nazionale importante il professor Parisi ha rilasciato un'intervista che, se vuole, le cedo. Nell'intervista ha dichiarato che non è stato in grado di realizzare ciò che aveva promesso di fare perché non gli è stato consentito di lavorare, salvo poi ricordare che il suo predecessore, l'onorevole Di Maio, il precedente Ministro del Lavoro, gli aveva promesso un aumento di stipendio da 160.000 a 240.000 euro per non fare nulla. Allora vede, signor Ministro, il tempo è scaduto, probabilmente sta scadendo anche il mio ma è scaduto anche il vostro tempo: basta con le chiacchiere, basta con i racconti onirici. Noi abbiamo una situazione che ci porterà nei prossimi mesi a perdere un altro milione di posti di lavoro: persone, famiglie che hanno bisogno di certezze, hanno bisogno di risposte, non di chiacchiere. Quindi le chiedo: ma veramente siete convinti che per avere politiche attive del lavoro nel nostro Paese abbiamo bisogno di andare negli Stati Uniti a prendere un professore della Massachusetts University che, peraltro, ai sensi dell'articolo 2 dello Statuto di ANPAL, è incompatibile con quel ruolo?
PRESIDENTE. Grazie.
PAOLO ZANGRILLO (FI). Allora, Presidente, la ringrazio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).
La seduta è terminata alle 16:05.