Camera dei deputati - 3-01683 - Interrogazione sulla mancata proroga dei pagamenti delle tasse per partite Iva, lavoratori autonomi e imprese. RISPOSTA

Camera dei deputati - 3-01683 - Interrogazione a risposta immediata presentata il 21 luglio 2020

 — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

le partite Iva, i lavoratori autonomi e le imprese, i primi ad essere colpiti dalla crisi economica da COVID-19 ancora in corso, sono sottoposti in questi giorni all'ulteriore disagio causato dal pagamento delle tasse che non è stato ancora prorogato;

sono coinvolti 4,5 milioni di contribuenti nelle 142 scadenze previste al 20 luglio 2020. Si tratta dei versamenti Irpef, Irap e Ires fino al pagamento del diritto annuale alla camera di commercio;

il Sottosegretario per l'economia e delle finanze, Alessio Villarosa, durante la seduta di interrogazioni a risposta immediata in Commissione finanze della Camera dei deputati, ha confermato che molte imposte erano già state fatte slittare dal 30 giugno 2020 in avanti per effetto del «decreto rilancio», ma che non ci sarà un ulteriore rinvio;

i primi a segnalare il vero e proprio «ingorgo fiscale» che si verificherà a fine mese è stato l'Ordine dei commercialisti che aveva chiesto al Governo una proroga, considerato anche il momento difficile che stanno passando imprese e liberi professionisti;

è necessario non sottovalutare il fatto che il mancato rinvio rafforzerebbe il «rischio chiusura» con un impatto diretto ed indiretto sulla finanza pubblica maggiore di quello derivante dalla proroga delle scadenze fiscali;

si apprende da dichiarazioni che il Governo ha aperto alla possibilità di riprogrammare le scadenze del pagamento delle tasse previste a settembre 2020, le ritenute e i contributi del periodo marzo-maggio 2020, ma non si hanno notizie certe in merito;

è evidente che il mancato rinvio delle scadenze fiscali rischia di diventare un duro colpo per quelle imprese già in crisi di liquidità per l'emergenza Coronavirus. A dare l'allarme è anche Confcommercio, che dichiara: «Occorre che si prenda atto di una situazione che, di fatto, vedrà tantissime imprese e tantissimi lavoratori autonomi impossibilitati a procedere ai versamenti nei termini fin qui previsti»;

il Governo ha confermato il «no» alla proroga, nonostante le ripetute e motivate richieste di contribuenti e commercialisti in difficoltà –:

se non intenda adottare iniziative volte a prorogare la scadenza degli adempimenti fiscali previsti al 20 luglio 2020, che rappresentano un aggravio insostenibile per milioni di lavoratori e partite Iva che stanno affrontando la crisi economica più difficile dal dopoguerra ad oggi e che non hanno la liquidità per far fronte al pagamento delle imposte allo stato preteso dal Governo. (3-01683)

Camera dei Deputati

Mercoledì 22 luglio 2020

La seduta è stata ripresa alle 15:00.

Iniziative volte a prorogare la scadenza degli adempimenti fiscali previsti alla data del 20 luglio 2020 

PRESIDENTE. Il deputato Bignami ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-01683 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. La domanda è semplice, Ministro: perché costringete 4 milioni e mezzo di contribuenti e partite IVA a versare 8,4 miliardi di euro con una scadenza che è imminente, anzi è già trascorsa? Perché costringete più di 100 mila professionisti, commercialisti, che voi avete usato, nel periodo di lockdown, come dei parastatali, come dei soggetti che dovevano svolgere quel ruolo che INPS e altri soggetti si sono dimostrati non essere capaci di svolgere, per presentare indennità, richieste di sospensione, bonus e quant'altro e oggi li gravate ulteriormente di altri adempimenti, quando ben sapete le difficoltà - almeno ci si augura che le conosciate - che devono evidentemente affrontare?

A proposito, Ministro, è notizia di ieri che l'Agenzia delle entrate ha emanato una circolare che contraddice quello che il suo Ministero ha detto e che contraddice quello che l'Agenzia stessa aveva detto un mese fa sul tema del fondo perduto, costringendo i contribuenti a ridare indietro dei soldi, cosa che evidentemente genererebbe ulteriore problemi di liquidità.

Però, lei oggi ci dice che c'è un problema di flussi di cassa. Ma l'anno scorso non l'avete considerato, questo problema dei flussi di cassa, quando avete disposto una proroga di un anno sul tema degli ISA, perché l'Agenzia delle entrate ha sbagliato gli ISA?

Vedete, il tema vero - e mi avvio a concludere, Presidente - è che voi non avete la benché minima idea di che cosa sta succedendo fuori, perché se ve ne rendeste conto, vi rendereste conto che c'è una crisi di liquidità di cui voi forse anche abusate, perché nel momento in cui voi chiedete l'applicazione di un tasso di sanzione dello 0,4, quando c'è l'interesse legale dello 0,5…

PRESIDENTE. Deve concludere.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). …dimostrate – concludo, e chiedo scusa, Presidente - la vostra vera filosofia, che è quella paradigmatica delle parole del sottosegretario Misiani, che ha detto alle partite IVA di non scocciare e di pagare le tasse (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, ha facoltà di rispondere.

ROBERTO GUALTIERI, Ministro dell'Economia e delle finanze. Grazie, svolgo volentieri il ruolo diciamo non semplice di ribadire quello che è un fatto già avvenuto. Quindi, questo dibattito naturalmente è lecito, è perfettamente lecito che si formino le considerazioni che il collega ha formulato, tuttavia appunto, come egli ha a un certo punto ricordato, stiamo parlando di una cosa che è già avvenuta: è il 22 luglio, la scadenza del 30 per alcuni contribuenti, perché altri hanno pagato il 30, è stata rinviata proprio per aiutare gli studi, che effettivamente avrebbero avuto difficoltà, entro il 30 giugno, ad affrontare meglio questi adempimenti, siamo consapevoli, resi anche più ampi e onerosi, per gli studi di commercialisti, proprio dalla mole di misure molto significative che il Governo ha varato a sostegno delle partite IVA, delle imprese e delle famiglie. Quindi, adesso questa scadenza è avvenuta, molti contribuenti - adesso vedremo tra poco i dati - l'hanno onorata.

Quindi, credo che il dibattito sia un dibattito utile, ma di carattere diciamo così storico, retrospettivo. Quello che ho detto è che il Governo è impegnato ad alleggerire significativamente la scadenza di settembre e naturalmente ascolteremo, valuteremo con attenzione tutte le posizioni e tutte le indicazioni concrete che possano essere date, sapendo che poi gli interventi devono essere proporzionati e dotati di un senso. Quindi, c'è stata una scelta che il Governo ha preso, che è stata una scelta giusta. Naturalmente sono sempre consapevole che non tutte le scelte giuste sono necessariamente scelte popolari, ma è una scelta che ha portato a fare uno spostamento limitato, dal 30 al 20 settembre.

Ciò è avvenuto, il Parlamento, per senso di responsabilità - ma non voglio scaricare sul Parlamento la responsabilità, poiché il Governo ha dato questa indicazione - ha votato questa scelta, la scadenza è trascorsa. Quindi, questo dibattito si è rianimato ma insomma è un dibattito su un evento già accaduto e quindi io con serietà ma con il massimo rispetto per le affermazioni, per le considerazioni che sono state rivolte, anche con il massimo rispetto per il lavoro intenso che gli studi di commercialisti stanno svolgendo e che svolgeranno nelle prossime settimane, tuttavia appunto certifico quello che è un fatto, cioè che siamo al 22 e che, quindi, in occasione del “decreto Rilancio”, come quest'Aula sa bene avendolo convertito in legge, non sono stati approvati gli emendamenti che avrebbero consentito lo spostamento di una scadenza che a questo punto è alle nostre spalle.

PRESIDENTE. Il deputato Acquaroli ha facoltà di replicare.

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, noi non possiamo ritenerci soddisfatti di questa sua risposta anche e soprattutto perché è una risposta che non concerne un dibattito rispetto a quello che potrà avvenire nel nostro Paese nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Tutto quello che avverrà sarà proprio frutto di come noi affrontiamo l'emergenza.

È un'emergenza, signor Ministro, che vede proprio in prima linea quelle imprese, quei professionisti, quelle partite IVA che sono il tessuto portante nella nostra Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e che stanno da mesi aspettando risposte rispetto a una carenza di liquidità che non ha avuto precedenti nella storia della nostra Repubblica.

Noi non chiediamo una vittoria politica per noi stessi. Lei ha detto che una proroga di venti giorni è stata una vittoria. Non è possibile archiviare come vittoria, definire una vittoria una proroga di venti giorni rispetto a quanto sta avvenendo nella nostra economia reale.

Voi segnate una distanza abissale tra le istituzioni e il mondo che produce e il mondo che paga le tasse, il mondo che ha sulle proprie spalle gran parte della sfida della ripresa di cui discutiamo tanto in questi giorni e che tanto decantate con il Recovery Fund.

Allora, io vorrei segnare due livelli. Il primo, siamo stati incapaci di dare una risposta forte alla liquidità nei mesi del lockdown: tante imprese l'hanno chiesta e non l'hanno avuta e oggi si trovano sulle proprie spalle anche l'onere di dover fronteggiare adempimenti che è assolutamente impossibile per loro fronteggiare e che, qualora dovessero fronteggiare, porterebbero a un danno alla loro attività normale.

Dall'altra parte, chi invece è stato in grado di recepire e di avere qualcosa dovrà utilizzarlo per pagare questi adempimenti. Quindi, di fatto noi siamo stati e siamo assolutamente non all'altezza della sfida, signor Ministro. Come per i commercialisti che durante il lockdown si sono fatti portatori di una fase di lavoro emergenziale, hanno messo da una parte la preparazione dei bilanci, hanno messo da una parte la preparazione delle dichiarazioni dei redditi e tutto quello che era il loro lavoro normale. Oggi, come definito da loro stessi, sono in un ingorgo che rischia di creare un danno ad una categoria che è essenziale non solo per il futuro delle imprese ma anche per il futuro del bilancio dello Stato, perché, qualora questa categoria non riuscisse a farsi carico del proprio lavoro, noi dovremmo vedere un danno inesorabile nei confronti delle casse.

Dispiace, signor Ministro, vederla sorridere mentre io parlo di queste vicende che riguardano la vita o la morte di tante imprese e la vita o la morte di tante famiglie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Dispiace veramente tanto vedere questa sensibilità istituzionale che è praticamente pari allo zero. La ringrazio per l'attenzione e ci scusi se la stiamo disturbando (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

La seduta, è stata sospesa alle 16:05.

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