Camera dei deputati – 3-01693– Interrogazione sulla Sac Società Aeroporto Catania spa. RISPOSTA

Camera dei deputati – 3-01693– Interrogazione a risposta scritta presentata il 27 luglio 2020.

 — Al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

la Sac Società Aeroporto Catania spa, è soggetta a direzione e coordinamento da parte della camera di commercio del sud est, la cui sede legale e amministrativa è l'aeroporto di Fontanarossa di Catania e i cui soci sono la camera di commercio del sud est, città metropolitana di Catania, l'Irsap di Palermo, il Libero consorzio comunale di Siracusa e il comune di Catania, quindi interamente pubblica;

la Sac Service s.r.l. è una società unipersonale soggetta all'attività di direzione e coordinamento del socio unico Sac spa con sede legale ed amministrativa all'aeroporto Fontanarossa di Catania;

in data 2 febbraio 2020 la testata giornalistica on-line Sudpress titola «Sac aeroporto di Catania: in 23 mesi consulenze ed incarichi per oltre 614 mila euro all'avv. Francesco Merlino di Acireale (Catania)», dove si legge che la Sac e la Sac Service hanno conferito incarichi diretti, firmati dall'amministratore delegato della Sac Domenico Torrisi, ad un unico avvocato e per un importo complessivo di euro 614.868 nell'arco di tempo febbraio 2018-gennaio 2020;

in data 7 febbraio 2020 la stessa Sudpress titola «SAC aeroporto di Catania: 213 mila euro di compensi in 23 mesi a Salvatore Nicotra di Acireale e non solo»; sembrerebbe che il commercialista Salvatore Nicotra (già assessore e consulente al comune di Acireale ai tempi della giunta del sindaco Roberto Barbagallo, sospeso dopo l'arresto e poi dimesso) e lo studio Drr Nicotra&Sciacca associati, di cui Salvatore Nicotra è rappresentante legale, abbiano ricevuto incarichi diretti sempre a firma dell'amministratore delegato della Sac Domenico Torrisi per un importo di circa 213 mila euro, da febbraio 2018 a gennaio 2020;

l'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 175 del 2016, Testo unico sulle società pubbliche, prevede che «le disposizioni contenute nel presente decreto sono applicate avendo riguardo all'efficiente gestione delle partecipazioni pubbliche, alla tutela e promozione della concorrenza del mercato, nonché alla razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica»;

l'articolo 19, del decreto legislativo n. 175 del 2016 «gestione del personale» prevede che le società a controllo pubblico stabiliscono, con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale nel rispetto dei princìpi di trasparenza, pubblicità ed imparzialità e dei princìpi di cui all'articolo 35, comma 3, del decreto legislativo n. 165 del 2001, riprendendo i princìpi contenuti nell'articolo 18 del decreto-legge n. 112 del 2008 che ha previsto che le società a partecipazione pubblica totale o di controllo, non quotate sui mercati regolamentati, adottino, con propri provvedimenti, «criteri e modalità di reclutamento del personale e per il conferimento di incarichi nel rispetto dei princìpi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità e imparzialità»;

la Corte dei conti ha individuato i presupposti di legittimità che devono essere osservati nell'affidamento degli incarichi esterni: le società controllate prima di procedere all'affidamento di un incarico devono verificare la sussistenza di alcuni presupposti, quali «l'impossibilità di utilizzare risorse interne», «esigenze di funzionalità», «proporzionalità del compenso riconosciuto», «rispetto del principio di trasparenza», «rispetto del principio di imparzialità»;

il nuovo codice dei contratti pubblici, decreto legislativo n. 50 del 2016, pone l'attenzione sul conferimento di incarichi di consulenza e collaborazione da parte delle società partecipate;

non sono stati pubblicati bandi né avvisi pubblici e gli incarichi sono stati affidati in maniera diretta, di fatto non rispettando i «princìpi di trasparenza», come da normativa vigente e citata e come affermato da alcune deliberazioni della Corte dei conti (in particolare, sezione regionale di controllo Emilia-Romagna, deliberazione 15 ottobre 2015, n. 135) –:

se sia a conoscenza dei fatti esposti;

se, alla luce delle criticità evidenziate in premessa, non ritenga di adottare iniziative normative volte a rendere più stringente la procedura di affidamenti di consulenze e collaborazioni da parte delle società partecipate dalle pubbliche amministrazioni, nel rispetto dei princìpi stabiliti dalla normativa e dalla giurisprudenza esistente. (3-01693)

Camera dei Deputati

Martedì 28 luglio 2020

Iniziative normative in materia di affidamenti di consulenze e collaborazioni da parte delle società partecipate dalle pubbliche amministrazioni, alla luce delle criticità relative ai recenti incarichi conferiti dalla Sac-Società aeroporto di Catania

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Suriano e Ficara n. 3-01693 (Vedi l'allegato A).

La Ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, ha facoltà di rispondere.

FABIANA DADONE, Ministra per la pubblica amministrazione. Grazie, Presidente. Rispondo all'interrogazione dell'onorevole Suriano che chiede di conoscere elementi e iniziative di competenza in materia di affidamenti di consulenze e collaborazioni da parte delle società partecipate delle pubbliche amministrazioni, in particolare alla luce delle vicende relative alla SAC, Società aeroporto di Catania. I fatti esposti riguardano il conferimento di consulenze e incarichi direttamente a professionisti dal 2018 al 2020 dalla SAC Spa, di cui la camera di commercio del Sud Est Sicilia è socio di maggioranza, e dalla SAC Service Srl, di cui la SAC Spa è socio unico. In particolare, l'onorevole interrogante riferisce che, secondo quanto riportato da una testata giornalistica online, Sudpress, e in articoli rispettivamente del 2 e del 7 febbraio scorsi, sarebbero stati conferiti incarichi direttamente dall'amministratore delegato della citata società per 614 mila euro all'avvocato Merlino e per 213 mila euro al commercialista Nicotra. I conferimenti in argomento sarebbero avvenuti senza pubblicazione di bandi né avvisi pubblici, in violazione sia dei principi di trasparenza prescritti dalla normativa vigente sia dei presupposti di legittimità individuati dalla Corte dei conti che devono essere osservati nell'affidamento. Con nota del 3 aprile scorso indirizzata all'Ispettorato per la funzione pubblica da me attivato, il segretario generale della camera di commercio ha riferito che i dati assunti a base dell'interrogazione non corrisponderebbero al vero, così come anche l'assunto circa la violazione delle norme e delle procedure inerenti all'affidamento di incarichi legali, di consulenze e contenziosi. Ha altresì precisato che ogni incarico o contratto che veda come committente la SAC è regolarmente esposto e pubblicato sul sito, nella sezione “amministrazione trasparente”. In particolare, in merito al dottor Nicotra per l'attività di consulenza prestata in due anni il compenso è stimato essere 47.916 euro lordi, pari circa a euro 37.833 netti, senza alcuna violazione del codice appalti quanto alla soglia massima per gli affidamenti diretti, che è pari a 40 mila euro. Per quanto riguarda l'avvocato Merlino, gli incarichi sono stati rispettosi delle norme applicate nel settore speciale in opera dalla SAC, sia quanto a contenzioso sia con il conferimento degli incarichi consulenziali. In particolare, diversamente dai dati esposti nell'interrogazione, nel corso dei 24 mesi, quindi negli anni 2018 e 2019, gli incarichi consulenziali sommati a quelli di contenzioso hanno comportato compensi pari a 408.881 euro, ben inferiori rispetto a quanto esposto nell'interrogazione. In ogni caso, tutti gli incarichi consulenziali sono inferiori alla cifra di 40 mila euro e tutti gli incarichi di contenzioso prevedono dei compensi pari ai minimi tariffari. Peraltro, compensi per 101 mila euro afferiscono a incarichi affidati al predetto legale nel corso dell'esercizio 2017. La camera di commercio ha assicurato, infine, che svolgerà la propria attività di vigilanza consentita quale socio di riferimento affinché anche in questa fase delicata - quindi, quella dell'emergenza - la SAC continui a svolgere le proprie attività con prudenza e con l'attestazione delle spese. Desidero segnalare, infine, all'interrogante che è in corso di elaborazione, da parte del mio Ministero, una nuova delega proprio in tema di trasparenza e di anticorruzione che è stata elaborata da una commissione da me istituita e che ha l'intenzione proprio di introdurre dei criteri e dei princìpi per l'estensione anche alle società partecipate di norme in materia di incompatibilità, di conflitti di interessi e di pantouflage; mi farò, altresì, promotrice dell'introduzione di norme più stringenti in termini di trasparenza e di vigilanza sugli affidamenti di consulenze e di collaborazioni, in particolare con riguardo alla loro adeguatezza.

PRESIDENTE. La deputata Simona Suriano ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

SIMONA SURIANO (M5S). Grazie, Ministra, per la sua risposta. Grazie soprattutto per aver attivato prontamente l'Ispettorato per la funzione pubblica a seguito della mia interrogazione dopo aver appreso questi fatti dalla testata online. Apprendo che il segretario generale della camera di commercio dichiara - e mi fa piacere - che non c'è stata alcuna irregolarità. Ricordo che la camera di commercio partecipa comunque alla nomina dell'amministratore delegato della SAC, Società aeroporto di Catania. Dunque, non posso che essere lieta di apprendere che ovviamente non vi sono irregolarità. A maggior ragione, in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando in questo momento, sapere, se fosse stato confermato, che un ente pubblico, a totale partecipazione pubblica, avesse utilizzato in modo distorto e poco trasparente le risorse pubbliche non avrebbe sicuramente fatto bene nei confronti della cittadinanza in generale. Ad ogni modo apprezzo sinceramente la volontà della Ministra e del suo Ministero di voler rendere ancora più stringenti le normative sugli affidamenti degli incarichi e delle consulenze da parte delle società pubbliche. In effetti, la normativa ancora oggi è poco chiara. Quindi, ben vengano, appunto, delle riforme normative che rendano effettivamente stringenti e chiari i limiti entro cui un ente pubblico o a totale partecipazione pubblica può muoversi.

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