Camera dei Deputati – 3-01717 – Interrogazione sugli utenti che hanno acquistato biglietti ad alta velocità di Trenitalia e Italo e che sono rimasti a terra a seguito della cancellazione di decine di treni. RISPOSTA

Camera dei Deputati – 3-01717 – Interrogazione a risposta immediata presentata il 4 Agosto 2020.

 Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

il primo week end estivo si è aperto nel caos: migliaia di utenti, che avevano acquistato i biglietti ad alta velocità di Trenitalia e Italo, sono rimasti a terra;

le due compagnie interpretando scorrettamente, secondo il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 luglio 2020, dal 31 dello stesso mese avevano deciso di aumentare la capienza dal 50 al 100 per cento dei convogli, azzerando il distanziamento di un metro previsto dalla normativa vigente. Migliaia di cittadini hanno così acquistato il biglietto scegliendo il posto sul sito senza limitazioni. Immediata la reazione del Ministro interrogato che ha costretto, tramite ordinanza, le compagnie a bloccare l'aumento dei posti, costringendole a tornare immediatamente sui loro passi. Di qui l'immediata cancellazione di decine di treni con i conseguenti disagi per i cittadini in attesa di partenza per le vacanze estive, con ulteriore danno all'economia del turismo già provata dalla scarsa presenza di stranieri;

si calcola che circa 8 mila persone siano rimaste a terra, incerte se accettare la prenotazione su un altro treno e in altra data o ricevere il rimborso del biglietto; non tutte le regioni, comunque pare, abbiano accettato di adeguarsi all'ordinanza del Ministro interrogato: Lombardia, Liguria, Piemonte e Friuli Venezia Giulia sembra siano inclini a disattendere le disposizioni del Ministero della salute;

il trasporto pubblico locale sembra, invece, seguire già da tempo la linea dell'aumento della capienza al 100 per cento. Proprio i trasporti regionali sarebbero al centro di un quesito che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha inviato al Comitato tecnico-scientifico: in conclusione chi viaggia sull'alta velocità dovrebbe rispettare il distanziamento, mentre chi utilizza il treno regionale no;

la decisione delle compagnie ferroviarie ha evidenziato quanto variegata sia l'interpretazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e delle disposizioni governative da parte di molte compagnie di trasporti, ma soprattutto da parte delle regioni. La necessità che si riattivino le attività produttive e commerciali, legate anche al sistema dei trasporti, deve comunque potersi coniugare con la limitazione della diffusione del virus COVID-19. Anche per l'imminente riapertura delle scuole non si prevede alcuna disposizione specifica in merito –:

quali iniziative di competenza intenda adottare affinché le disposizioni sulle condizioni per la tutela della salute nei trasporti pubblici, sia sul piano nazionale che su quello regionale, risultino univoche e siano attuate in maniera omogenea sull'intero territorio, anche alla luce degli attuali dati incoraggianti relativi ai contagi, e per quali motivi non siano state assunte decisioni con modalità e tempistiche tali da evitare condizioni di estremo disagio per i passeggeri che, pur avendo prenotato il viaggio, non hanno potuto accedere ai treni.

(3-01717)

Camera dei Deputati

Mercoledì 5 agosto 2020

La è stata ripresa alle 15.

Iniziative volte ad assicurare univocità e omogeneità di applicazione sul territorio nazionale delle disposizioni in materia di tutela della salute nei trasporti pubblici 

PRESIDENTE. La deputata Lisa Noja ha facoltà di illustrare l'interrogazione De Filippo ed altri n. 3-01717 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

LISA NOJA (IV). Grazie, Presidente. Ministro, i due operatori dell'Alta velocità hanno annunciato che dal 31 luglio avrebbero ripristinato la capienza al 100 per cento dei loro convogli sulla base della deroga prevista dal DPCM del 14 luglio. Il Ministro dei Trasporti ha ritenuto che questa decisione derivasse da un'interpretazione scorretta del DPCM, ma in ogni caso è noto che è stata emessa un'ordinanza da parte del suo Ministero che di fatto ha ripristinato la regola del distanziamento fisico. Ne sono seguiti grossi disagi per gli utenti, con oltre 8 mila cancellazioni di viaggi già prenotati.

Quattro regioni (Lombardia, Liguria, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia) hanno annunciato che disattenderanno quanto stabilito dall'ordinanza. Peraltro, i trasporti locali già da tempo non applicano più in molte regioni la regola del distanziamento fisico.

Noi le chiediamo, quindi, quali siano le iniziative che intende prendere per assicurare un'omogenea applicazione delle misure di sicurezza su tutti i trasporti pubblici e per superare questa discrepanza di trattamento, e quali siano i motivi del disagio che si sono venuti a creare per gli utenti.

PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha facoltà di rispondere.

ROBERTO SPERANZA, Ministro della Salute. Presidente, ringrazio l'onorevole Noja e l'onorevole De Filippo. Voglio ricordare che siamo in questo momento tra i Paesi europei che meglio sono riusciti a contenere il contagio. Nei giorni scorsi, l'ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha indicato il tasso di incidenza del virus su 100 mila abitanti: l'Italia ha 5,7; la Germania 8,4; il Regno Unito ha il 12,6; la Francia 19; la Croazia ha il 25,3; la Spagna ha il 53,6 e la Romania ha il 75,1. L'Italia si trova, dentro questa graduatoria, ad essere il Paese meglio collocato. Io insisto: non dobbiamo vanificare il lavoro impressionante fatto negli ultimi mesi, e quindi le regole essenziali, quelle tre a cui ho più volte fatto riferimento, tra cui c'è anche il distanziamento di un metro e l'utilizzo della mascherina, devono necessariamente essere rispettate in tutti i luoghi al chiuso.

È evidente che ci possono essere eccezioni nel caso in cui il comitato tecnico-scientifico riconosca dei protocolli di sicurezza esattamente come è avvenuto, per esempio, per le compagnie aeree, dove c'è una modalità di ricambio dell'aria che consente un livello di sicurezza anche senza gli evidenti limiti di distanziamento.

Io penso che dovremmo continuare ad insistere su questa regola, e dovremo farlo insieme alle regioni: in queste ore c'è un confronto in corso, come è sempre stato in questi mesi. Da parte mia, rivendico che uno dei punti di forza nella gestione di questo virus e nel contenimento del contagio sia stato sempre un rapporto e una relazione continua con le regioni: noi lavoreremo esattamente in questa direzione.

Le istituzioni repubblicane finora hanno retto, il Servizio sanitario nazionale ha retto, il nostro obiettivo è continuare su questa battaglia, perché, come ho avuto modo di dire più volte, siamo fuori dalla tempesta, siamo fuori dai giorni più difficili, ma la battaglia non è ancora vinta. La mia opinione è che un dialogo positivo, costruttivo, costante, continuo tra Governo centrale e governi territoriali sia indispensabile per vincere questa sfida.

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il deputato Vito De Filippo.

VITO DE FILIPPO (IV). Grazie, Presidente. Ministro, pur manifestando la nostra soddisfazione per la risposta, vorremmo comunque farle osservare che il nostro è un Paese che ha vissuto in questi ultimi mesi uno dei più grandi e difficili momenti della sua storia, facendo un grandissimo sforzo. Lo hanno fatto, questo sforzo, sicuramente le istituzioni, ma lo hanno fatto soprattutto i cittadini. E anche l'estate che stiamo vivendo si annuncia come un'estate che probabilmente conquisterà uno dei più negativi primati nella storia nazionale per le grandi difficoltà che anche la filiera dei trasporti può determinare, come effetti negativi, sia sulle persone, sugli utenti e sui cittadini, ma soprattutto sugli operatori, anche quelli turistici, che stanno tentando, ovviamente collegati all'attività di trasporto, di riprendere un'attività.

La parola “normalità”, che lei ogni volta ci segnala, anche in queste nostre sollecitazioni, è una parola molto importante: la parola normalità si concilia soprattutto con l'efficienza dei servizi, e noi sappiamo benissimo che il sistema dei trasporti nel nostro Paese, in un Paese lungo, è un sistema molto difficile, molto complicato, con grandi differenze territoriali; bene, questa parola, normalità, noi la possiamo conciliare soltanto - e questo è il senso del nostro quesito - con uno sforzo che il Governo deve fare ancora di più nei prossimi mesi, nelle prossime settimane: uno sforzo di coordinamento tra il livello nazionale e il livello delle regioni, uno sforzo di coordinamento tra i concessionari locali e i concessionari nazionali.

Ci vuole una fatica quotidiana, perché se vogliamo far sentire il respiro della normalità ai nostri cittadini nel nostro Paese, questo lo si può far sentire meglio, con più forza, se l'efficienza dei servizi quotidianamente i cittadini la registrano nella loro vita quotidiana (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

La seduta è stata sospesa alle 15,55.

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