Camera dei deputati - 4-06717 - Interrogazione sull’ autorizzazione a Telecom Italia Spa (Tim) di utilizzare le reti e la tecnologia 5G dell' azienda cinese Huawei.

Camera dei deputati - 4-06717 - Interrogazione a risposta scritta presentata il 3 settembre 2020

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

come sottolineato a mezzo stampa, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 agosto 2020 il Governo italiano ha autorizzato Telecom Italia Spa (Tim) a utilizzare le reti e la tecnologia 5G dell'azienda cinese Huawei, nonostante la scelta iniziale di Tim di escludere l'azienda cinese dall'appalto per la costruzione di infrastrutture di reti 5G sul territorio nazionale;

tale misura si basa sull'adozione di un modello di prevenzione e di tutela della sicurezza nazionale totalmente delegate all'operatore privato, in quanto le prescrizioni contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri riguardano la sola Tim e non anche Huawei, sebbene la normativa nazionale in materia di Golden Power preveda, non senza opacità, la possibilità teorica di imporre scelte più rigide anche in modo retroattivo non senza – nel caso – sollevare perplessità circa l'eventuale cambio di rotta politico derivante da un'improvvisa rottura degli accordi con l'azienda cinese;

l'intero meccanismo di prevenzione previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri si basa sul fatto che il Governo deve essere in condizioni di sapere in qualsiasi momento quali apparati sono installati in quale località ed in quale momento, nonché notifica di ogni intervento di modifica o sostituzione, prevedendo altresì per la Tim la facoltà (e non il dovere) di eseguire verifiche su progetti hardware e codici sorgenti degli apparati utilizzati;

già in una precedente relazione del dicembre 2019 il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) ha consigliato al Governo di impedire la realizzazione di infrastrutture di rete 5G a gruppi cinesi come Huawei o Zte, evidenziando come la diffusione di infrastrutture di rete 5G riconducibili a gruppi cinesi sul territorio nazionale possa fornire la possibilità di veicolare informazioni e dati sensibili riconducibili a cittadini, enti e aziende italiani al Governo cinese;

a seguito di indagini delle autorità di sicurezza del Regno Unito e degli Stati Uniti d'America, entrambi i Paesi hanno deciso di escludere Huawei dalla realizzazione di infrastrutture di reti 5G sul loro territorio nazionale, rimuovendone – ove già disposta – la tecnologia;

le predette indagini hanno delineato come le tecnologie e le infrastrutture utilizzate da aziende cinesi rechino numerosi dubbi in materia alla gestione della sicurezza dei dati trasmessi, con relativi profili di rischio per quanto attiene alla gestione stessa dei dati, anche alla luce delle normative europee in materia di tutela della privacy;

la difesa delle informazioni sensibili e della privacy dei cittadini, nonché scongiurare qualsiasi rischio di infiltrazione straniera nel tessuto infrastrutturale digitale costituisce vero e proprio interesse nazionale e strategico –:

quali iniziative di competenza anche normative, il Governo intenda predisporre per:

a) garantire la piena sicurezza delle infrastrutture di rete 5G sul territorio nazionale favorendo l'attività di operatori nazionali ed escludendo l'utilizzo di infrastrutture straniere quali quelle di cui in premessa;

b) predisporre un'apposita verifica circa la sicurezza e l'affidabilità di Huawei e Zte nella predisposizione delle infrastrutture di rete 5G, anche acquisendo i rilievi sviluppati dalle autorità statunitensi e britanniche;

c) dare piena operatività a tutti gli apparati deputati al controllo ed alla vigilanza sulle infrastrutture di rete quali il Centro di valutazione e certificazione nazionale (Cvcn), con gli eventuali raccordi del caso con il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) alla luce delle criticità in materia di sicurezza delineate anche dal rapporto del Copasir di cui in premessa;

d) assumere tutte le iniziative del caso per istituire un Consiglio di sicurezza nazionale per la supervisione e la gestione della sicurezza nazionale, con particolare riguardo anche alle criticità di cui in premessa.
(4-06717)

 

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