Camera dei Deputati - 4-06941 – Interrogazione sul settore italiano del tessile, moda e accessori e le proposte presentate a tutela e ripresa dell'industria della moda.
Camera dei Deputati - 4-06941 – Interrogazione a risposta scritta presentata il 29 settembre 2020.
— Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'istruzione, al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
il settore italiano del tessile, moda e accessori è costituito da 66mila aziende che occupano 580mila addetti a cui si aggiungono quelli della distribuzione commerciale e dell'indotto turistico, il fatturato globale è di 96 miliardi di euro di cui 65,9 derivanti dall'export e il comparto della moda Made in Italy costituisce il quarto settore per valore aggiunto industriale e il secondo per manodopera;
le associazioni di categoria Confindustria Moda, Sistema Moda Italia, Assocalzaturifici, Assopellettieri, Uni e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil hanno redatto, sottoscritto e presentato un documento al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri interrogati per presentate proposte a tutela e ripresa dell'industria della moda;
in particolare, gli addetti ai lavori hanno avanzato richieste nel campo della sicurezza sul lavoro sollecitando un sostegno alle imprese nell'applicazione dei protocolli da attuare a garanzia della salvaguardia della salute dei dipendenti e per il contenimento del contagio del coronavirus;
è stata altresì richiesta la riduzione del cuneo fiscale, dato che il costo del lavoro incide per il 30 per cento sui costi di produzione, creando delocalizzazione e problemi di competitività sul mercato nazionale ed internazionale, e si è proposta l'estensione degli ammortizzatori sociali straordinari a tutto il 2021, visto il perdurare dello stato di emergenza sanitaria nazionale;
da ultimo, le associazioni di categoria hanno chiesto l'intervento dello Stato a tutela dei pericoli derivanti dalla concorrenza sleale e del dumping contrattuale e maggiore sostegno alle fiere di settore, strumento fondamentale per le piccole e medie imprese e per la commercializzazione del Made in Italy, fortemente penalizzata dall'emergenza epidemiologica;
serve maggiore attenzione verso i giovani e la loro formazione tecnica e professionale per dare qualità alle competenze nell'era dell'Industria 4.0;
servono maggiore impegno e fondi per le grandi opere, per le infrastrutture e i trasporti delle merci, specie da quei distretti industriali conosciuti in tutto il mondo ma letteralmente abbandonati e isolati in Italia come ad esempio quello di Biella, totalmente privo di strade di collegamento veloci (superstrada, autostrada e ferrovia) verso Torino e Milano –:
se i Ministri interrogati abbiano intenzione di aprire un tavolo di trattative con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali del settore della moda italiana per discutere di tutte le proposte presentate nel documento di cui in premessa e avviare una vera stagione di rilancio per un comparto così importante per l'economia nazionale;
se intendano adottare iniziative per introdurre misure più incisive a tutela del made in Italy, definendolo strategico per il nostro Paese e soprattutto evitando che le storiche aziende nazionali vengano acquisite da gruppi o holding straniere;
se intendano sostenere e incentivare la formazione tecnica e professionale, scolastica e universitaria, per il settore del tessile, della moda, del design, del calzaturiero e della pelletteria che grandi successi raccoglie nel mondo come Made in Italy;
se intendano adottare iniziative per investire nella realizzazione di quelle infrastrutture necessarie per una più agevole circolazione dei prodotti Made in Italy.
(4-06941)