Camera dei Deputati – 4-07858 – Interrogazione sulla norma che depenalizza il mancato versamento della tassa di soggiorno da parte degli alberghi, stabilendo l'applicazione di una semplice sanzione amministrativa sui titolari delle strutture ricettive.
Camera dei Deputati – 4-07858 – Interrogazione a risposta scritta presentata il 18 dicembre 2020.
— Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
il 13 maggio 2020 il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, cosiddetto decreto Rilancio, finalizzato a sostenere l'economia nella fase più critica dell'esplodere della pandemia da coronavirus;
nel testo del decreto uscito dal Consiglio dei ministri, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 19 maggio, all'articolo 180 è presente una norma che depenalizza il mancato versamento della tassa di soggiorno da parte degli alberghi, stabilendo l'applicazione di una semplice sanzione amministrativa sui titolari delle strutture ricettive;
la redazione formale di ogni decreto-legge viene coordinata dal Dagl, il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio, e fa seguito alle riunioni tecniche con tutti i capi legislativi dei Ministeri che avvengono in quello che viene definito «Preconsiglio»;
a capo del Dagl c'è il dottor Ermanno de Francisco, nominato dal Presidente del Consiglio Conte il 25 giugno 2018, pochi giorni dopo il suo insediamento a capo del Governo;
da notizie di stampa si apprende che il titolare del Grand Hotel Plaza di Roma, Cesare Paladino, padre della compagna del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a luglio 2019 era stato condannato alla pena di 1 anno, 2 mesi e 17 giorni di reclusione per l'omesso versamento al Comune di Roma della tassa di soggiorno negli anni 2014-2018, per un totale di 2.047.677 euro;
da un articolo del «Corriere della sera» del 10 dicembre 2020 si è appreso che, proprio in nome dell'articolo 180 del decreto Rilancio, il signor Paladino ha in sostanza potuto usufruire della totale cancellazione della pena e della condanna per il mancato versamento di 2 milioni di euro di tassa di soggiorno. Da un precedente articolo, sempre del «Corriere della sera», si era appreso che il signor Paladino aveva presentato ricorso fin dalla seconda metà di luglio, nei giorni immediatamente successivi all'approvazione definitiva del disegno di legge di conversione del decreto-legge, avvenuta in Senato il 16 luglio –:
quale sia stato l'ufficio legislativo che ha proposto di inserire nel decreto Rilancio la norma per la depenalizzazione dell'omesso pagamento della tassa di soggiorno, se l'articolo 180 sia stato proposto in tutto o in parte da un Ministero oppure dal Dagl, o se il Dagl o altri uffici della Presidenza del Consiglio dei ministri abbiano contribuito alla redazione del suddetto articolo e in che forma;
se della norma si sia discusso durante le riunioni del Preconsiglio preparatorie alla redazione del decreto Rilancio;
se la Presidenza del Consiglio non ritenga doveroso pubblicare i verbali delle sedute del Preconsiglio e fare piena luce sull'iter preparatorio di questa norma, alla luce del beneficio che ha portato ad un congiunto del Presidente del Consiglio, poiché grazie a questa depenalizzazione il padre della compagna del premier si è visto cancellare, con valore retroattivo, una condanna già passata in giudicato attraverso il patteggiamento.
(4-07858)