Camera dei Deputati - 5-02744 - Interrogazione sulla realizzazione del Numero di emergenza Unico Europeo (NUE). RISPOSTA

Camera dei Deputati - 5-02744 - Interrogazione a risposta in commissione presentata il 24 settembre 2019.

 — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

con decisione 91/396/CEE il Consiglio delle Comunità europee ha disposto l'introduzione in tutti gli Stati membri del 112 (Uno Uno Due) quale numero unico europeo per chiamate di emergenza (NUE), con cui raggiungere telefonicamente – senza costi di chiamata – forze di polizia, servizi di soccorsi, pompieri, ovunque ci si trovi in Europa;

lo scopo per il quale è stato introdotto il Nue è quello di agevolare i cittadini, in viaggio nei Paesi europei nell'accesso alle richieste di soccorso per le emergenze, fornendo un numero che sia uguale per tutti gli Stati dell'Unione europea;

in considerazione del fatto che molti Stati europei possedevano dei sistemi di richiesta di soccorso per diversi tipi di emergenza con numeri dedicati, è stato specificato che l'introduzione del 112 quale Nue dovesse «evitare ulteriori sviluppi divergenti nel settore» a causa di motivi legislativi, di regolamentazione o amministrativi: pertanto l'articolo 1, comma 2, della citata decisione 91/396/CEE, ha disposto che «il numero unico europeo per chiamate di emergenza viene introdotto, ove opportuno, parallelamente ad ogni altro numero nazionale esistente per tali chiamate»;

la decisione citata parla, chiaramente, di introduzione parallela e non sostitutiva del 112 rispetto «ad ogni altro numero nazionale esistente per tali chiamate»;

i Paesi europei hanno adottato misure per l'introduzione del 112 con tempi diversi. L'Italia ci è arrivata in ritardo, tanto che nel 2009 era stata aperta una procedura d'infrazione, chiusa poi nel 2011 dopo le prime introduzioni del numero unico di emergenza nel nostro Paese;

ai Paesi membri dell'Unione europea è stata data la libertà di scegliere come introdurre il numero unico d'emergenza 112 e a quali servizi di emergenza collegarlo: in alcuni Paesi è diventato l'unico numero per le emergenze (anche se le chiamate ai numeri vecchi vengono reindirizzate), mentre in molti altri è stato introdotto in modo parallelo, cioè come numero da chiamare quando non si sa a che servizio di soccorso specifico rivolgersi;

in Italia, il 112 è stato introdotto in modo sostitutivo e non parallelo rispetto agli altri numeri, con costi enormemente maggiori, con ritardo aggiuntivo certificato sui tempi d'intervento correlato al doppio passaggio tra centrali operative. Quindi tempi più lunghi, costi maggiori, soccorsi più lenti; nel nostro Paese non è – altresì – ancora disponibile il sistema tecnologico Advanced Mobile Location (Aml), grazie al quale, pure in assenza di rete internet, dallo smartphone di chi richieda il soccorso parte immediatamente un sms al 112, che comunica le coordinate GPS corrispondenti esattamente al punto in cui si trova la vittima, con un grado di approssimazione inferiore ai cento metri;

l'Aml già previsto dal decreto del Ministero dello sviluppo economico 12 novembre 2009, risulta fondamentale se chi chiama i servizi di emergenza non può fornire la propria posizione, perché, per esempio, non sa dove si trova, o è un bambino o è ferito in modo talmente grave da non riuscire a comunicare: ogni anno, circa 300 mila persone si trovano in questa situazione ed è evidente che conoscere la posizione esatta di chi chiama potrebbe aiutare chi opera i soccorsi a reagire rapidamente e salvare vite;

la geo localizzazione delle chiamate di emergenza dovrà essere introdotta nel nostro Paese entro il 2020;

le notizie di cronaca, anche recente, ricordano impietosamente come l'arrivo tempestivo ai servizi di soccorso di una chiamata di emergenza e l'individuazione della posizione in cui si trova la vittima fanno una enorme differenza –:

quali iniziative di competenza intenda tempestivamente porre in essere ai fini della piena realizzazione del Numero di emergenza unico europeo (Nue), con particolare riguardo all'introduzione dell’Advanced Mobile Location (Aml).
(5-02744)

Camera dei Deputati

Mercoledì 5 agosto 2020

Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 5 agosto 2020. — Presidenza della presidente Raffaella PAITA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico Mirella Liuzzi.

  La seduta è cominciata alle 14.35.

5-02744 Berardini: Realizzazione del Numero di emergenza Unico Europeo (NUE).

La sottosegretaria Mirella LIUZZI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Fabio BERARDINI (M5S), replicando, prende atto della risposta fornita dalla rappresentante del governo, ricordando come nella questione relativa alla realizzazione del numero unico di emergenza sia cruciale la tempestività dei soccorsi, come ha evidenziato il tragico incidente dell'escursionista nel 2019. Al riguardo ribadisce l'urgenza di iniziative urgenti che prevedano l'utilizzo delle più moderne tecnologie che certamente possono contribuire a salvare vite umane.

La seduta è terminata alle 15.25.

5-02744 Berardini: Realizzazione del Numero di emergenza Unico Europeo (NUE).

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Come afferma l'onorevole interrogante, la prima normativa europea relativamente al Numero di emergenza Unico Europeo è stata adottata con Decisione 91/396/CEE del 29 luglio 1991. Giova ricordare che il servizio viene però effettivamente disciplinato solo con la Direttiva 2002/22/CE del 7 marzo 2002, (direttiva servizio universale) e dalla connessa raccomandazione C 2657 del 2003, recepite nell'ordinamento nazionale con il decreto legislativo 1o agosto 2003, n. 259 recante «Codice delle comunicazioni elettroniche». La citata direttiva resta la normativa europea di riferimento fino all'adozione del nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni elettroniche, stabilito dalla Direttiva (UE) 2018/1972, il cui recepimento in Italia è previsto entro il mese di dicembre 2020.
Inoltre, come correttamente ricorda l'Onorevole interrogante, l'Italia ha subito sul tema una procedura di infrazione la cui chiusura è stata possibile con l'adozione di una soluzione transitoria, assicurata attraverso le Centrali operative dell'Arma dei Carabinieri, ed una soluzione a regime con la realizzazione di un sistema basato su due livelli di risposta, il primo per la ricezione della chiamata e il secondo per la gestione dell'intervento.
Con decreto legislativo 28 maggio 2012, n. 70 sono state poi apportate modifiche al Codice delle comunicazioni elettroniche, in attuazione delle direttive 2009/140/CE, in materia di reti e servizi di comunicazione elettronica, e 2009/136/CE in materia di trattamento dei dati personali e tutela della vita privata. In particolare, è stato inserito l'articolo 75-bis recante «Disposizioni per favorire l'attuazione del numero di emergenza unico europeo» ed è stato novellato l'articolo 76, ora recante «Servizi di emergenza e numero di emergenza unico europeo».
Dopo un periodo di sperimentazione, con legge delega 7 agosto 2015, n. 124, è stata disposta l'istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale, con centrali operative da realizzare in ambito regionale, secondo le modalità definite con i protocolli d'intesa adottati ai sensi dell'articolo 75-bis del citato Codice delle comunicazioni elettroniche (articolo 8.1.a).
In conformità con quanto determinato dalla Commissione consultiva di cui all'articolo 75-bis del citato Codice delle comunicazioni elettroniche, l'attuazione del Servizio NUE 112 avviene secondo le modalità definite con i Protocolli d'Intesa di volta in volta sottoscritti tra il Ministero dell'interno e le regioni interessate.
Il modello prevede la realizzazione di Centrali Uniche di Risposta (CUR), dove confluiscono tutte le chiamate di soccorso, che poi vengono trasferite all'Ente preposto alla gestione della specifica emergenza (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco, Emergenza Sanitaria). In attesa della realizzazione su tutto il territorio nazionale delle CUR, il Servizio NUE 112 è comunque assicurato dalle Centrali operative dell'Arma dei Carabinieri.
Per tutte le chiamate dirette al Numero Unico Europeo 112 è disponibile la modalità « network based», che consente la localizzazione del chiamante attraverso informazioni provenienti dalla cella telefonica
e sulla base di un'interrogazione al Centro Elaborazione Dati Interforze del Ministero dell'interno.
La citata modalità di localizzazione è stata attuata in Italia a seguito dell'emanazione del Decreto del Ministero delle Comunicazioni del 22 gennaio 2008 e del Decreto del ministero dello sviluppo economico del 12 novembre 2009, ed è disponibile per tutte le numerazioni di emergenza, indipendentemente dal modello di risposta alle chiamate di emergenza.
Tale modalità è conforme al dettato della citata Direttiva 2002/22/CE, in quanto in grado di corrispondere a tutti i requisiti ivi richiesti, tra i quali la gratuità per il chiamante, la possibilità di chiamare ed essere localizzati anche per chiamate da terminale sprovvisto di SIM, ovvero anche in assenza di credito telefonico e la garanzia del funzionamento in roaming internazionale.
L'estensione dell'area in cui si individua l'ubicazione di colui che chiama il Numero Unico Europeo 112, dipende dalla densità delle stazioni radio base, dall'area di copertura della cella e dalla funzionalità della rete. Tale sistema, tuttavia, è attualmente l'unico che può localizzare qualsiasi telefono mobile di ogni generazione e tutti i chiamanti il cui dispositivo mobile non ha in dotazione una scheda SIM. Inoltre, il dettato normativo, che impone la gratuità del servizio di emergenza, obbliga di fatto gli operatori di telefonia a fornire i dati di localizzazione senza oneri a carico del chiamante.
La localizzazione « network based» presenta però alcuni limiti in termini di precisione. Al fine di migliorare la precisione delle informazioni sulla localizzazione dei chiamanti e dunque la qualità del servizio, il Ministero dell'interno ha avviato una valutazione tecnica delle varie soluzioni percorribili, primo tra tutti, il sistema Advanced Mobile Location (AML), richiamato dall'Onorevole interrogante, che permette ad uno smartphone di riconoscere una chiamata ad un numero di emergenza, attivare in autonomia il GPS e inviare automaticamente le coordinate geografiche ai servizi di soccorso via SMS, in modo piuttosto preciso.
La sperimentazione italiana del sistema AML si è svolta nel quadro del progetto europeo Help112. Nell'aprile 2019, ad esito degli approfondimenti di carattere tecnico, la Commissione Consultiva di sopra richiamata ha espresso parere favorevole al potenziamento hardware e software dell'infrastruttura di localizzazione NUE 112, al fine di affiancare, alla localizzazione « network based», una localizzazione di tipo «terminal based», secondo la modalità definita dal sistema AML.
Va precisato che la localizzazione cosiddetta « handset based» – della quale la modalità definita Advanced Mobile Location è una modalità attuativa, implementata con la denominazione Emergency Location Service (ELS) da Google nel proprio sistema operativo per terminali mobili denominato Android – è prevista per la prima volta dalla normativa europea nella Direttiva 2018/1972/ attualmente in fase di recepimento in Italia.
La richiamata Direttiva (UE) 2018/1972 di prossimo recepimento prevede che i singoli Stati membri provvedano affinché le informazioni sulla localizzazione del chiamante siano messe a disposizione del centro di raccolta delle chiamate di emergenza più adatto senza indugio dopo che è stata stabilita la connessione della comunicazione di emergenza. Esse comprendono le informazioni sulla localizzazione basata sulla rete [ossia « network based»] e, ove disponibili, le informazioni sulla localizzazione del chiamante derivanti dai dispositivi mobili [ossia « handset based»] (articolo 109).
La modalità di localizzazione AML ad oggi è attiva in Austria, Belgio, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Regno Unito, Slovenia, coprendo così poco meno del 24 per cento della popolazione dell'Unione europea.
Per quanto concerne l'Italia, la piena funzionalità della localizzazione AML è prevista entro la fine del 2020.
Si osserva altresì che il Ministero dell'interno e il Ministero dello sviluppo economico
hanno avviato lavori assieme ai principali soggetti coinvolti, tra i quali Ced Interforze, Gestori Telefonici, Google ed Apple. Nell'ambito di tali lavori si è convenuto sull'opportunità di utilizzare il numero «43112» quale numero ove far confluire gli SMS relativi alla nuova soluzione di localizzazione AML.
A tal fine, il Ministero dello sviluppo economico ha richiesto all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) una valutazione sull'ipotesi di definire la numerazione 43112 quale numero di pubblica utilità rendendolo disponibile al Dipartimento della Pubblica Sicurezza per l'impiego nel servizio di localizzazione del chiamante il numero di emergenza europeo 112NUE all'interno della nuova soluzione AML, oltre che per gli indicati possibili futuri sviluppi.
Ai fini della valutazione richiesta, l'AGCOM ha interpellato gli operatori di rete mobile gli operatori mobili virtuali infrastrutturati i titolari dei sistemi operativi dei terminali mobili Apple e Google, la European Emergency Number Association (EENA). Durante l'audizione sono state affrontate problematiche afferenti all'adattamento degli attuali sistemi di fatturazione, al fine di contemplare la necessità di inviare SMS di soccorso in assenza di credito, nonché afferenti all'interconnessione ai fini dell'inoltro degli SMS al centro servizi deputato e alla gestione degli SMS dai terminali in roaming internazionale.
A seguito di tale confronto, in data 25 ottobre 2019, l'AGCOM ha trasmesso al Ministero dello sviluppo economico il parere, nel quale ha rilevato che l'assegnazione del numero 43112 come numero di pubblica utilità andrà adottata con successiva delibera, atteso che si dovrà procedere in difformità con quanto previsto dal vigente Piano di Numerazione Nazionale, laddove i numeri di pubblica utilità rientrano tra i codici in decade 1. Occorrerà, pertanto, ad avviso dell'Autorità, una ulteriore riflessione sulle ragioni sottostanti alla scelta del codice 43112, suggerendo, altresì, di valutare l'opportunità di prendere in considerazione, anche l'uso di una normale numerazione mobile (+39.3xxxxxxxxx), oppure altra tecnica che consenta di gestire SIM straniere.
A valle di queste considerazioni, l'AGCOM ha concluso rilevando che la «assegnazione del codice scelto (43112) come numero di pubblica utilità potrà essere effettuata qualora dalla fase sperimentale si confermi l'uso di detta numerazione, o di altra numerazione ritenuta più opportuna, tenuto conto delle avvertenze sopra riportate».
In conclusione, rappresento che ad oggi si stanno tenendo le riunioni tecniche con i soggetti interessati, al fine di definire le numerazioni da utilizzare in funzione delle diverse casistiche che si intende supportare, ferma restando la competenza del Ministero dell'interno ai sensi della normativa richiamata.

Contenuto pubblico