Camera dei Deputati- 5-03150 – Interrogazione sul Gestore servizi energetici (Gse) e sulle nomine dei nuovi dirigenti.

Camera dei Deputati- 5-03150 – Interrogazione a risposta in Commissione presentata il 18 novembre 2019.

 Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

il 12 ottobre 2018 l'assemblea dei soci del Gestore servizi energetici (Gse) ha nominato il nuovo vertice, con Francesco Vetrò presidente e Roberto Moneta amministratore delegato della società;

l'8 aprile 2019, con la definizione del piano energia e clima al 2030, il consiglio di amministrazione del Gse ha approvato la nascita di una nuova struttura interna, reputata necessaria «per essere in grado di cogliere la sfida e l'opportunità di supportare al meglio il Paese nell'ambizioso percorso che si appresta a intraprendere»;

la struttura consiste di tre dipartimenti: promozione e supporto dello sviluppo sostenibile, affari legali, regolatori e istituzionali, governance amministrativa e servizi aziendali;

il 24 luglio 2019 la Corte dei conti ha sollevato dei rilievi sulle nomine effettuate e il giorno successivo il consiglio di amministrazione del Gse ha annullato le nomine dei nuovi dirigenti operate dall'amministratore delegato Roberto Moneta e operative a partire dal 1° maggio 2019. In particolare, si tratta delle nomine di cinque dirigenti: Daniele Novelli alla divisione incentivi, Flaminia Barachini alla promozione dello sviluppo sostenibile, e quelle di Annamaria Saraceno, Stefano Santelli Brilli e Luca Benedetti;

le nomine sono state considerate illegittime dalla magistratura contabile sotto vari aspetti: in particolare su Novelli per alcuni profili di incompatibilità legati al suo incarico nella segretaria tecnica del Ministero dello sviluppo economico alla direzione generale per il mercato elettrico per quasi otto anni;

da articoli di stampa si apprende che ad agosto 2019 il Governo pro tempore avrebbe chiesto chiarimenti al consiglio di amministrazione del Gse in merito alla vicenda dei dirigenti, ottenendo, a quanto si apprende, risposte separate e divergenti da presidente e amministratore delegato;

sempre da fonti di stampa si apprende che il Ministero dell'economia e delle finanze, il 3 settembre 2019 avrebbe inviato una nuova lettera, indirizzata direttamente al consiglio di amministrazione del Gse, per chiedere di adottare le misure più idonee per l'applicazione di procedure per la selezione e la promozione del personale della società pubblica, chiedendo, tra l'altro, di mettere fine alle pratiche considerate scorrette dalla Corte dei conti: il presidente Francesco Vetrò avrebbe inoltre convocato un consiglio di amministrazione della società con all'ordine del giorno la revoca delle deleghe all'amministratore delegato Roberto Moneta;

tutto il settore legato alle energie rinnovabili è estremamente preoccupato di questa situazione tanto che in una nota congiunta Anev, Associazione nazionale energia del vento, e Coordinamento Free, fonti rinnovabili ed efficienza energetica hanno dichiarato che «senza voler entrare nel merito delle procedure utilizzate o delle persone scelte, la situazione creatasi è di assoluta criticità per il settore delle rinnovabili e dell'efficienza che, come noto, attende da anni i provvedimenti necessari a poter realizzare nuovi investimenti e a far funzionare efficientemente quelli già realizzati» e che «è indispensabile che la struttura tutta, vertici, funzionari e dipendenti tutti, lavori in maniera compatta così da poter fornire risposte univoche e certe agli operatori. Purtroppo invece quanto sta accadendo, ed in particolare i ritardi e i cambi che vi sono stati e vi dovranno essere per ripristinare la situazione, rischiano seriamente di compromettere il già delicato equilibrio che regola l'operatività dell'Ente, con grave rischio per le aziende del comparto, proprio a ridosso di importanti appuntamenti in cui il Gse è chiamato ad operare con tempestività e competenza» –:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere per assicurare che la governance della società pubblica che gestisce oltre 14 miliardi di euro di incentivi alle fonti rinnovabili sia in grado di operare con trasparenza ed efficienza.

(5-03150)

 

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