Camera dei Deputati - 5-03996 -Interrogazione sul comportamento adottato dal presidente di Anpal, Domenico Parisi in piena emergenza COVID e il ruolo che dovrà svolgere Anpal nell'immediato futuro. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 5-03996 -Interrogazione a risposta immediata in Commissione presentata il 19 maggio 2020.

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

l'epidemia da COVID-19 ha già prodotto e continuerà a produrre effetti fortemente negativi sull'economia;

quasi tutte le analisi effettuate da soggetti di natura istituzionale e non delineano uno scenario di medio periodo nel quale molte imprese saranno costrette ad uscire dal mercato e numerosi posti di lavoro saranno persi;

lo stesso Governo nel documento di economia e finanza per il 2020 ha stimato un calo degli occupati pari 2,1 per cento che corrisponde a circa mezzo milione di posti di lavoro;

 alla luce di questi dati e venuti ad esaurimento gli strumenti di integrazione al reddito, il prolungamento della durata degli ammortizzatori sociali, nonché il divieto ai licenziamenti previsto dalle misure normative varate per fronteggiare l'emergenza COVID-19, un ruolo di importanza strategica dovrà essere svolto nel settore delle politiche attive, e dunque da Anpal al fine di facilitare la ricollocazione di un numero maggiore possibile di disoccupati;

in tal senso, il comportamento adottato dal presidente di Anpal, Domenico Parisi, è stato tale da destare fortissime preoccupazioni e perplessità. Parisi, infatti, in piena emergenza COVID ha abbandonato l'Italia e, conseguentemente, la guida effettiva di Anpal, per ritirarsi nel suo Paese di origine gli Stati Uniti d'America. Comportamento che, a giudizio degli interroganti, avrebbe meritato una presa di posizione fortemente critica da parte del Ministro interrogato, perché proprio in previsione del ruolo che dovrà svolgere Anpal nell'immediato futuro, le strategie di intervento avrebbero dovuto essere adeguatamente pianificate in maniera anticipata;

ad aumentare ulteriormente le preoccupazioni in merito ad una futura efficace azione da parte di Anpal si aggiungono una serie di indiscrezioni di stampa riassunte in un articolo de il Foglio dell'8 maggio 2020, in cui si sottolinea come Anpal sia priva di un piano industriale per il triennio 2020-2022 perché in due occasioni il voto su tale documento sarebbe stato rinviato su iniziativa dei componenti del Consiglio di amministrazione che rappresentano rispettivamente il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e le regioni. Nel medesimo articolo si riferisce inoltre di rapporti estremamente critici tra il Ministro interrogato e il presidente di Anpal –:

quali iniziative mirate ad un rafforzamento delle politiche attive del lavoro e alla ricollocazione di un maggior numero possibile di lavoratori disoccupati intenda assumere Anpal alla luce della crisi prodotta dall'emergenza COVID e se, anche alla luce delle criticità riportate in premessa, il Ministro interrogato ritenga che Anpal sia nelle condizioni di assolvere tale compito con la massima efficienza.

(5-03996)

Camera dei Deputati

Mercoledì 20 maggio 2020

Lavoro pubblico e privato (XI)

  Mercoledì 20 maggio 2020. — Presidenza del vicepresidente Davide TRIPIEDI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Francesca Puglisi.

  INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

La seduta è cominciata alle 13.15.

5-03996 Zangrillo: Iniziative dell'Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (ANPAL), anche alla luce delle conseguenze della crisi prodotta dall'emergenza COVID-19.

Paolo ZANGRILLO (FI) illustra la sua interrogazione, volta a conoscere le iniziative che l'ANPAL intenda assumere per implementare le politiche attive del lavoro, alla luce della estensione e della gravità della crisi economica in atto.

La Sottosegretaria Francesca PUGLISI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Paolo ZANGRILLO (FI), pur ringraziando la sottosegretaria, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita, perché non reca elementi che chiariscano il ruolo dell'ANPAL in questa fase, posto che nessuna delle promesse fatte dal suo presidente, che tra l'altro non risulta in sede, è stata mantenuta e che il personale che dovrebbe facilitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, costituito dai cosiddetti «navigator», è privo delle competenze ed esperienze necessarie a fare fronte all'estrema gravità della crisi. Auspica, pertanto, che il Governo, prendendo atto del fallimento dell'attuale gestione dell'ANPAL, adotti al più presto i provvedimenti necessari per ridare funzionalità a un ente che dovrebbe svolgere un ruolo centrale per il superamento della crisi del mercato del lavoro.

La seduta è terminata alle 14.05.

TESTO DELLA RISPOSTA

5-03996 Zangrillo: Iniziative dell'Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (ANPAL), anche alla luce delle conseguenze della crisi prodotta dall'emergenza COVID-19.

Passo ad illustrare l'atto concernente le politiche del lavoro attuate dall'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) in special modo in questo periodo emergenziale.
Relativamente al Piano industriale 2020-22, voglio precisare che si tratta non del Piano industriale di ANPAL bensì della sua società in house ANPAL Servizi S.p.A.. Il suddetto Piano è stato sottoposto dal Presidente all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nell'ultima seduta, ma si è deciso di rimandare l'approvazione in quanto, data la situazione di emergenza COVID-19, non vi era stato modo di condividere il documento a livello regionale. Pertanto, secondo quanto espresso dall'ANPAL, Il Piano verrà riportato in Consiglio di Amministrazione nei prossimi giorni.
Con riferimento agli strumenti specificamente messi in campo per agevolare il collocamento o il ri-collocamento dei disoccupati, ANPAL si è dotata di strumenti a supporto degli operatori pubblici e privati, e lo ha fatto nel quadro delle competenze attribuite dal decreto legislativo 150/2015 e dal decreto-legge n. 4 del 2019.

Nel quadro delle politiche attive messe in campo, voglio ricordare l'Assegno di ricollocazione, quale strumento di politica attiva del lavoro, introdotto dalla Legge di bilancio 2018 e per il quale, in questa fase e a seguito dell'adozione del DPCM 17 marzo 2020, si registra un forte interesse da parte delle parti sociali e delle aziende interessate dagli interventi di integrazione salariale straordinaria.
L'assegno è previsto per lavoratrici e lavoratori coinvolti negli accordi di ricollocazione nelle ipotesi di cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione aziendale o crisi. La norma (articolo 24-bis del decreto legislativo n. 148 del 2015) prevede infatti che, oltre all'agevolazione fiscale per le somme percepite in dipendenza dalla cessazione del rapporto di lavoro, il lavoratore possa accedere al cosiddetto «bonus rioccupazione», di misura pari al 50 per cento del trattamento di integrazione salariale che gli sarebbe stato altrimenti corrisposto. Tale misura è erogata da INPS previa la verifica dei requisiti presenti sugli archivi ANPAL.
Voglio ricordare, da ultimo, l'incentivo «IO Lavoro», la nuova agevolazione contributiva prevista da ANPAL a valere su risorse del FSE ed erogata da INPS in favore dei datori di lavoro che assumano – per il periodo dal 1o gennaio al 31 dicembre 2020 – con contratto di lavoro a tempo indeterminato giovani disoccupati o soggetti qualificati quali «lavoratori svantaggiati».
Concludo, pertanto, sottolineando che l'impegno dell'ANPAL, così come del Ministero che rappresento è massimo; la priorità del Ministero del lavoro, soprattutto, in questo momento, è infatti tutelare il lavoro e aiutare le imprese. Gli investimenti più importanti da fare, in questo momento, sono indirizzati proprio alle politiche attive per favorire il più possibile la ripartenza del lavoro in Italia.

 

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