Camera dei Deputati - 5-04067 - Interrogazione sui controlli dei soggetti ammessi ai rimborsi previsti dal bando «Impresa Sicura» di Invitalia. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 5-04067 - Interrogazione a risposta in commissione presentata il 3 giugno 2020.

Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

Impresa Sicura è il bando di Invitalia rivolto alle aziende che vogliono chiedere un rimborso per le spese sostenute per l'acquisto di Dpi, finalizzati al contenimento e al contrasto dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, regolarmente costituite e iscritte come «attive» nel registro delle imprese;

dal 21 maggio 2020 l'elenco delle prenotazioni ordinato sulla base dell'orario di arrivo è disponibile online all'indirizzo https://prenotazione.dpi.invitalia.it/ e riporta il codice di prenotazione, l'importo del contributo richiesto e l'esito della prenotazione (ammessa o non ammessa);

complessivamente, sono state inviate 249.681 prenotazioni, di cui 208.826 valide, per un importo richiesto complessivo pari a 1.207.561.075 euro;

dal 26 maggio le imprese ammesse possono procedere con la compilazione della domanda di rimborso sul sito che è indicato con la pubblicazione dell'elenco;

sono giunte all'interrogante segnalazioni di alcune partite iva ammesse ma cessate da anni, come ad esempio: 00165110248, 01825020363, 02196600965, 02651490589, 07012130584, 07710020582;

il controllo è stato eseguito con il tool dell'Agenzia delle entrate messo a disposizione del cittadino per la verifica della partita iva –:

se, prima del 26 maggio 2020, sia stata verificata l'effettiva attività delle partite iva ammesse al bando.
(5-04067)

CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 ottobre 2020
Attività produttive, commercio e turismo (X)
INTERROGAZIONI

  Martedì 6 ottobre 2020. — Presidenza della presidente Martina NARDI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico Alessandra Todde.

  La seduta comincia alle 14.

5-04067 Cunial: Sui controlli dei soggetti ammessi ai rimborsi previsti dal bando «Impresa Sicura» di Invitalia.

La sottosegretaria Alessandra TODDE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Sara CUNIAL (MISTO), replicando, ringrazia la rappresentante del Governo anche se ritiene che a dover essere ringraziati debbano essere, soprattutto, i cittadini che hanno svolto una funzione di controllo sulle partite IVA in questione. È dell'avviso, peraltro, che ciò dimostri come i cittadini non ripongano più fiducia in questo Governo e si sentano, quindi, in obbligo di controllare direttamente quelle partite IVA, la cui irregolare presenza non è da escludere abbia comportato anche che talune imprese, pur avendone titolo, non siano riuscite ad accedere al beneficio. Fa presente che la problematica relativa alle spese sostenute per l'acquisto dei dispositivi individuali di protezione ha provocato, a volte, danni alla cittadinanza. Così, ad esempio, ritiene sia accaduto ai cittadini della regione Lazio nel caso riguardante la vicenda della società EcoTech, cui l'attuale Giunta ha affidato oltre 35 milioni di euro per l'acquisto di mascherine mai arrivate. Ricorda, peraltro, che gli amministratori di questa azienda risiedono fuori dall'Italia e, sottolinea, non certo per ragioni turistiche osservando, inoltre, che si sospettano legami con ambienti malavitosi. Ribadendo la propria vicinanza ai cittadini per tutti i controlli che vorranno esercitare oggi e in futuro, su qualsivoglia comportamento pubblico, conclude evidenziando che ciò è sentito necessario dalla cittadinanza per mancanza di fiducia nei confronti di chi la governa.

La seduta termina alle 14.25.

5-04067 Cunial: Sui controlli dei soggetti ammessi ai rimborsi previsti dal bando «Impresa Sicura» di Invitalia.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'atto in discussione rimanda al Bando Invitalia «Impresa Sicura», rivolto alle aziende regolarmente costituite e iscritte come «attive» nel Registro delle imprese che vogliono chiedere un rimborso per le spese sostenute per l'acquisto dei dispositivi di protezione individuale, destinati al contenimento e al contrasto dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Occorre premettere che tale misura non è gestita dal Ministero dello sviluppo economico, ma direttamente dall'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa – Invitalia S.p.A. Infatti, l'articolo 43 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 ha previsto, allo scopo di sostenere la continuità in sicurezza dei processi produttivi delle imprese nonché delle attività di interesse generale degli enti del terzo settore, il trasferimento dall'INAIL a INVITALIA dell'importo di 50 milioni di euro da erogare alle suddette imprese e agli enti del terzo settore per l'acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale.
Sentita nel merito, quale soggetto a cui la stessa legge attribuisce l'attuazione della misura, INVITALIA ha comunicato che la procedura di accesso al richiamato Bando «Impresa Sicura» è stata articolata in tre fasi temporalmente consecutive:
Fase 1 – Prenotazione del rimborso: in questa fase, le imprese interessate all'intervento hanno potuto inviare la prenotazione del rimborso. Tale fase si è svolta a partire dalle ore 9.00 dell'11 maggio 2020 fino alle ore 17 del 18 maggio 2020, attraverso la piattaforma informatica dedicata;
Fase 2 – Pubblicazione dell'elenco cronologico delle prenotazioni del rimborso: in questa fase, l'Agenzia ha provveduto alla pubblicazione dell'elenco di tutte le imprese che hanno inoltrato la prenotazione, secondo l'ordine cronologico di trasmissione, fornendo il dettaglio delle prenotazioni che, secondo il medesimo ordine di trasmissione, sono risultate collocate in posizione utile all'accesso alla fase tre;
Fase 3 – Compilazione e istruttoria della domanda di rimborso: in questa fase, le imprese ammesse alla fase tre hanno potuto compilare e trasmettere la domanda di rimborso. Tale fase si è svolta a partire dalle ore 10.00 del 26 maggio 2020 e fino alle ore 17.00 dell'11 giugno 2020, attraverso la piattaforma informatica dedicata. 
Con specifico riferimento alla fase uno, oggetto dell'atto in discussione, l'Agenzia ha riferito che l'elenco delle prenotazioni trasmesse dalle imprese nella Fase 1, pubblicato a partire dal 21 maggio, contiene tutte le prenotazioni correttamente inoltrate dalle imprese, ordinate secondo il criterio cronologico definito sulla base dell'orario di arrivo della richiesta. Invero, come previsto dal punto 9.1 del bando, la prenotazione risulta regolarmente inoltrata solo qualora il codice fiscale dell'impresa e il codice fiscale del legale rappresentante/titolare della medesima siano correttamente indicati nell'ambito della
procedura. Nel caso in cui i predetti dati non siano formalmente corretti o nel caso in cui differiscano dalle informazioni desumibili dal Registro imprese, la prenotazione del rimborso risulta irricevibile e la stessa si considera decaduta.
Pertanto, sulla base dei controlli effettuati in fase di accesso, INVITALIA ha confermato che nessuna delle 3.150 imprese presenti nell'elenco delle prenotazioni ammesse risulta «cessata» al Registro delle imprese, che è la fonte di riferimento per la verifica in merito all'esistenza e allo stato in attività delle imprese.
L'Agenzia ha precisato, inoltre, che i casi segnalati dall'Onorevole Interrogante fanno riferimento a sei imprese (tutte società per azioni) risultanti attive al Registro imprese, le quali hanno una partita IVA attiva diversa dal codice fiscale pubblicato nell'elenco delle prenotazioni. Si ricorda, a tal fine, che nel «Registro delle imprese» le aziende sono identificate in relazione al codice fiscale che può essere anche diverso dalla partita IVA attiva e che tali informazioni sono rinvenibili attraverso una visura camerale.
Infine, con riferimento specifico alle modalità di controllo sull'effettiva attività delle partite IVA in capo alle aziende che hanno partecipato al Bando «Impresa Sicura», INVITALIA ha evidenziato che attraverso la verifica presso l'Agenzia delle entrate, possono essere accertati esclusivamente i dati relativi alla partita IVA delle imprese che, come detto, può essere diversa dal codice fiscale, mentre l'esistenza dell'impresa può essere accertata solo attraverso il Registro imprese.

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