Camera dei Deputati - 5-04431 - Interrogazione sulle comunicazioni di errore di calcolo da parte dell' Agenzia delle entrate -Riscossione ai contribuenti che nel 2019 hanno aderito alla definizione agevolata del saldo e stralcio. RISPOSTA

Camera dei Deputati - 5-04431 - Interrogazione a risposta immediata in Commissione presentata il 22 luglio 2020.

Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

come evidenziato dalla stampa nazionale, ai contribuenti che nel 2019 hanno aderito alla definizione agevolata del saldo e stralcio, stanno arrivando da parte dell'Agenzia delle entrate-Riscossione, delle comunicazioni di errore di calcolo;

in particolare, a causa di un errore tecnico dell'ente è stato indicato un importo da pagare totale inferiore a quello effettivo e dovuto;

la comunicazione dell'Agenzia contiene le spiegazioni e i nuovi bollettini in sostituzione di quelli precedenti errati in possesso dei contribuenti, ma questo non rappresenta l'unico problema; si stanno verificando, infatti, anche casi in cui ai contribuenti che hanno già pagato le rate nel mese di marzo e luglio 2020, l'Agenzia chieda il pagamento delle rate già pagate rideterminate con il nuovo importo;

l'Agenzia riporta, inoltre, nella propria comunicazione che in caso di ritardo o rate pagate con un importo inferiore (somme rideterminate), la definizione agevolata non produrrà effetti estintivi dei carichi iscritti a ruolo e l'importo, eventualmente già corrisposto, sarà considerato a titolo di acconto rispetto all'ammontare dovuto;

considerato che il cosiddetto «Saldo e Stralcio» delle cartelle esattoriali rappresenta una misura che ha permesso a molti contribuenti in difficoltà economica di pagare un importo inferiore del debito dovuto senza interessi e sanzioni, non si capiscono le ragioni per cui errori imputabili unicamente all'Agenzia si debbano ripercuotere in modo così automatico nei confronti dei cittadini dal momento che tale ente è a loro che si rivolge per chiedere il saldo finale di quanto dovuto;

inoltre, non appare chiaro, quale sia il termine per versare la differenza tra importo già corrisposto, in misura inferiore, e nuova rata ricalcolata dall'Agenzia. Se il problema non vale per le rate del 2020 (quella in scadenza a marzo e luglio), dato che il termine di versamento è stato spostato al 10 dicembre, sorgono dei dubbi sulla prima rata della pace fiscale: il primo versamento del saldo e stralcio delle cartelle doveva essere fatto entro il 30 novembre 2020, scadenza rinviata al 2 dicembre 2020 e che cadrebbe nel giorno di sabato –:

quali iniziative urgenti intenda assumere il Governò per evitare che un mero errore di calcolo imputabile unicamente all'Agenzia delle entrate-Riscossione si ripercuota in modo pregiudizievole nei confronti dei contribuenti, chiarendo in modo puntuale la tempistica dei versamenti con riguardo alla prima rata della pace fiscale.

(5-04431)   

Camera dei Deputati

Martedì 28 luglio 2020

Finanze (VI)

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Martedì 28 luglio 2020. — Presidenza del vicepresidente Alberto Luigi GUSMEROLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

La seduta è cominciata alle 15.25.

5-04431 Porchietto: Chiarimenti in ordine ai versamenti dei contribuenti che hanno aderito alla definizione agevolata.

Claudia PORCHIETTO (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Claudia PORCHIETTO (FI) ringrazia il sottosegretario della risposta fornita ed esprime apprezzamento perché la sua istanza è stata presa in considerazione in tempi brevi. Sottolinea inoltre che adesso non si potrà dire che il Nord non sia solidale con il Sud, visto che la questione sollevata nell'interrogazione è stata promossa da parlamentari settentrionali.

La seduta è terminata alle 15.50.

5-04431 Porchietto: Chiarimenti in ordine ai versamenti dei contribuenti che hanno aderito alla definizione agevolata.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con il documento in esame gli onorevoli interroganti, dopo aver premesso che ai contribuenti che nel 2019 hanno aderito alla definizione agevolata del saldo e stralcio stanno arrivando, da parte dell'Agenzia delle Entrate Riscossione, delle comunicazioni di errore di calcolo in cui, a causa di un errore tecnico dell'ente è stato indicato un importo da pagare totale inferiore a quello effettivo e dovuto, chiedono di sapere quali iniziative si intendano assumere per evitare che la situazione si ripercuota in modo pregiudizievole sui contribuenti.
Al riguardo, sentiti gli uffici competenti, si rappresenta quanto segue.
Il cosiddetto saldo e stralcio è una agevolazione introdotta con la legge di bilancio 2019 (articolo 1, comma 184 e seguenti) che ha ampliato la possibilità di rottamazione delle cartelle esattoriali per alcune fasce di popolazione in difficoltà.
In particolare, tale opportunità è stata riservata alle persone fisiche in situazione di grave e comprovata difficoltà economica consentendo loro di pagare in forma ridotta i debiti fiscali e contributivi, con una percentuale variabile dell'importo dovuto già «scontato» delle sanzioni e degli interessi di mora. Per aderire a tale agevolazione doveva essere presentata domanda all'agente della riscossione corredata di idonea documentazione. Successivamente, esaminata la domanda, l'agente della riscossione comunicava all'istante l'ammontare complessivo delle somme dovute ai fini dell'estinzione, nonché quello delle singole rate, il giorno e il mese di scadenza di ciascuna di esse, ovvero l'assenza dei requisiti per beneficiare dell'agevolazione.
Tanto premesso, con riferimento alla situazione lamentata dagli Onorevoli interroganti relativa agli errori tecnici relativi al cosiddetto saldo e stralcio – denunciata peraltro nell'articolo di stampa pubblicato su «Il Sole 24 Ore» lo scorso 15 luglio – si rappresenta che i richiamati errori di calcolo riguardano unicamente i contribuenti siciliani e sono, pertanto, da riferirsi alla società Riscossione Sicilia S.p.A., agente della riscossione per il territorio della Regione siciliana, che opera in maniera autonoma rispetto all'Agenzia delle entrate-Riscossione.
A tal proposito si evidenzia che, ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale n. 19 del 2005 della Regione siciliana, recante «Riforma del servizio regionale di riscossione», all'anzidetta società è attualmente affidata l'attività di riscossione mediante ruolo condotta nel territorio della Regione siciliana. La Regione ha una partecipazione maggioritaria pari al 99,96 per cento e (AdeR lo 0,04 per cento) nella stessa società che, pertanto, è soggetta al controllo ed indirizzo della Regione Siciliana.
Per completezza e a conferma di quanto sopra riportato segnaliamo altresì che la stessa Riscossione Sicilia Spa, sul proprio portale, ha pubblicato una informativa in merito all'accaduto

(link: https://www.riscossionesicilia.it/index.php/nuovi-piani-per-saldo-e-stralcio).

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