Camera dei Deputati - 5-04753 - Interrogazione sulla situazione occupazionale dei lavoratori già impiegati presso il call center Customer2Care dell'Aquila. RISPOSTA
Camera dei Deputati - 5-04753 - Interrogazione a risposta in commissione presentata il 13 ottobre 2020.
— Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
da fonti giornalistiche si apprende della richiesta di istituire un tavolo permanente di crisi sulla vertenza C2C presso la regione Abruzzo, formulata dai sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, i quali, hanno incontrato il prefetto dell'Aquila, Cinzia Torraco;
la richiesta si è resa necessaria per fare il punto sulla vicenda che coinvolge i 170 lavoratori impiegati fino a marzo 2020 nel call center Customer2Care dell'Aquila;
è urgente l'attivazione di un tavolo permanente in regione che riunisca tutti i rappresentanti istituzionali, locali regionali e governativi in grado di contribuire alla soluzione di questa vicenda. Il 15 settembre 2020 si attendeva la definizione di un piano di riassorbimento del personale, ma dal committente Wind 3 non sono arrivate risposte;
il comparto dei call center incide notevolmente sul tessuto economico del territorio con un numero importante di donne e impiegati;
il 27 ottobre 2020, i sindacati incontreranno l'azienda Ccsud che, in seguito alla revoca del subappalto della commessa WindTre, era pronta a riassorbire il personale attraverso una nuova azienda, la CcNord – partecipata al 100 per cento da CcSud –:
se il Governo intenda, con urgenza, adottare iniziative al riguardo, per quanto di competenza.
(5-04753)
CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 dicembre 2020
Lavoro pubblico e privato (XI)
INTERROGAZIONI
Martedì 22 dicembre 2020. — Presidenza della presidente Debora SERRACCHIANI. – Interviene il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Stanislao Di Piazza.
La seduta comincia alle 12.50.
5-04753 Pezzopane: Situazione occupazionale dei lavoratori già impiegati presso il call center Customer2Care dell'Aquila.
Il sottosegretario Stanislao DI PIAZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Stefania PEZZOPANE (PD), intervenendo da remoto, ringrazia il sottosegretario e si dichiara soddisfatta della risposta, dalla quale apprende importanti novità, ovvero l'esito del tavolo di confronto regionale, da lei sollecitato al momento della presentazione della sua interrogazione, e, soprattutto, la previsione di un tavolo di confronto nazionale, che permetta anche di affrontare il più generale tema della crisi del settore dei call center. Avendo appreso che la società Wind si appresta a scegliere il soggetto a cui affidare la commessa, auspica l'applicazione completa delle clausole sociali e la garanzia della continuità lavorativa, per il definitivo superamento della precarietà che ha fino ad oggi gravato sui lavoratori e sulle loro famiglie.
La seduta termina alle 13.15.
5-04753 Pezzopane: Situazione occupazionale dei lavoratori già impiegati presso il call center Customer2Care dell'Aquila.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione sulla situazione occupazionale dei lavoratori già impiegati presso il call center Customer2Care dell'Aquila dopo la revoca del contratto di subappalto della commessa WindTre.
Al riguardo, la Regione Abruzzo, espressamente interpellata ha reso noto che lo scorso 23 novembre, su formale convocazione dell'Assessore al lavoro, si è tenuto un incontro, in modalità videoconferenza, al quale hanno partecipato i rappresentanti nazionali e regionali delle Organizzazioni Sindacali, il Prefetto dell'Aquila, i Consiglieri regionali, dell'Amministrazione comunale e i Parlamentari dell'Aquila, la RSU e i rappresentanti di Windtre e CCSUD (committente di Windtre).
Le Organizzazioni sindacali hanno rappresentato la ormai insostenibile situazione occupazionale dei lavoratori della ex commessa Wind occupati presso il sito dell'Aquila. Tutti i 170 lavoratori dipendenti dalla Customer2Care che operava in subappalto da CCSUD ad eccezione di 10 di loro, sono stati licenziati a partire dal mese di marzo 2020. La Regione Abruzzo ha fatto presente che esistono ipotesi di accordo tra le OO.SS. e la parte datoriale, per la riassunzione dei lavoratori.
Le OO.SS. hanno chiesto altresì un intervento diretto di WindTre sull'appaltatrice attesa la crescente insostenibilità della situazione dei lavoratori interessati e delle loro famiglie, aggravata altresì dalla pandemia in corso.
Nel corso dell'incontro è emersa la disponibilità della Società CCSUD, committente di Windtre, a sottoscrivere un accordo con le OO.SS., per la riassunzione dei lavoratori licenziati. La Società si è altresì dichiarata disponibile ad aumentare le ore di lavoro in conseguenza di un aumento delle attività.
Durante l'incontro è stato evidenziato come sia importante dare continuità alle attività produttive e lavorative soprattutto nella zona dell'Aquila, attesa la aggiuntiva crisi dovuta alla pandemia che ha ulteriormente aggravato la situazione occupazionale di un territorio già profondamente colpito dagli eventi sismici.
La Regione Abruzzo, chiedendo a Windtre un impegno immediato per la risoluzione della vertenza, si è resa disponibile a porre in essere ogni intervento utile al fine di ricercare una soluzione condivisa tra le Parti anche attraverso l'istituzione di un tavolo permanente presso la Regione riguardo alle problematiche del settore dei call center.
In data 1o dicembre 2020, si è svolta una ulteriore riunione, convocata dalla Regione Abruzzo, durante la quale le Parti hanno ribadito le loro posizioni. Nel frattempo, sono state presentate n. 2 manifestazioni di interesse, da parte di imprese aquilane, interessate a rilevare la commessa Windtre.
Nel corso della riunione, la Regione Abruzzo, nel confermare l'impegno a mantenere aperto il tavolo istituzionale e ad intervenire, senza indugio, nel porre in essere ogni intervento utile e disponibile in favore dei lavoratori interessati, ha provveduto a riconvocare un incontro che si è svolto proprio ieri al fine di raggiungere un accordo che possa salvaguardare i posti di lavoro in essere. Da notizie rese informalmente, la Regione ha comunicato il fattivo e positivo incedere della interlocuzione.
Segnalo, altresì, che il Ministero dello sviluppo economico ha ricevuto richiesta da parte delle organizzazioni sindacali per l'attivazione di un tavolo di crisi nazionale. Tale comunicazione è stata portata all'attenzione
della Segreteria del Sottosegretario ing. Alessandra Todde, delegata al coordinamento della gestione delle crisi aziendali.
Ciò premesso, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali pur non avendo – al momento – ricevuto alcuna comunicazione né richiesta di intervento, prendendo atto della situazione segnalata dall'onorevole interrogante, seguirà con attenzione la vicenda in favore della salvaguardia occupazionale dei lavoratori, garantendo, ove possibile, l'impegno massimo del Governo e del Ministero che rappresento in modo particolare per il riconoscimento di tutti gli strumenti di sostegno al reddito in favore dei lavoratori e delle loro famiglie.
Da ultimo, voglio segnalare che nella Legge di Bilancio per il 2021 il Governo ha inserito una norma che rifinanzia anche per l'anno 2021 le misure di sostegno del reddito per i lavoratori dipendenti delle imprese del settore dei call center previste dall'articolo 44, comma 7, del decreto legislativo n. 148 del 2015, nel limite di spesa di 20 milioni di euro. Si tratta di misure di sostegno del reddito per i lavoratori dipendenti delle imprese del settore dei call center consistenti in un'indennità, riconosciuta in favore dei lavoratori, appartenenti alle aziende del settore dei call center, non rientranti nel campo di applicazione del trattamento straordinario di integrazione salariale con un organico superiore alle 50 unità nel semestre precedente alla presentazione della domanda, con unità produttive site in diverse regioni o province autonome. Tale indennità, pari al trattamento massimo di integrazione salariale straordinaria, può essere richiesta quando la sospensione o la riduzione dell'attività lavorativa sia determinata da una crisi aziendale ed il relativo programma contenga un piano di risanamento volto a fronteggiare gli squilibri creatisi.