Camera dei Deputati – 7-00258 - Risoluzione sul mercato della distribuzione di carburanti. Approvata e riformulata in n. 8-00028
Camera dei Deputati – 7-00258 - Risoluzione in Commissione X presentata l’11 giugno 2019.
La X Commissione,
premesso che:
il mercato della distribuzione di carburanti gioca un ruolo strategico per l'economia nazionale, con un valore che si aggira sui 45 miliardi di euro all'anno di fatturato complessivo e che ingloba circa 80 mila lavoratori fra titolari, collaboratori e dipendenti, occupati presso oltre 22 mila impianti nella rete ordinaria e circa 450 aree di servizio autostradali;
lo stesso presenta numerose criticità che si stanno, ormai da tempo, riverberando su tutto il comparto con una perdita di oltre il 50 per cento della redditività, anche per effetto della diminuzione delle vendite e dei margini operativi;
tra il 2018 ed il 2019 si sono manifestati in tutta la loro drammaticità gli effetti della crisi del settore che, negli ultimi anni, ha registrato l'uscita dal mercato e/o la cessione degli asset della distribuzione di importanti gruppi petroliferi (Shell, Esso, Total), accelerando i processi di fusione tra marchi (ad esempio, Italiana Petroli) e un passaggio repentino da una logica industriale a logiche meramente finanziarie e talvolta speculative, spesso in mano a banche o fondi;
già in sé il singolo dato del progressivo abbandono del mercato da parte dell'industria petrolifera dovrebbe essere sufficiente a rappresentare il livello di crisi in cui versa il settore;
le ragioni di questa crisi sono molteplici: una rete distributiva estremamente frammentata ed inefficiente, oltreché insicura in alcuni casi dal punto di vista ambientale; estrema parcellizzazione della proprietà dei punti vendita e riduzione della capacità di controllo e verifica sia degli operatori che della qualità dei prodotti commercializzati; il dilagare di comportamenti illegali nella commercializzazione di prodotti attraverso l'esenzione di imposta e accise, ingresso diretto della criminalità organizzata nella gestione della rete distributiva e commercializzazione di detti prodotti;
come ampiamente denunciato anche dalle federazioni di categoria dei gestori, negli ultimi anni, si è verificata una sensibile contrazione degli investimenti da parte degli operatori di settore, mentre la mancata razionalizzazione della rete distributiva (tanto in rete ordinaria che autostradale) ha determinato una massiccia frammentazione dell'offerta ed un crollo della efficienza, con oltre il 30 per cento degli impianti ad erogato inferiore a 500 mila litri l'anno, ed un conseguente crollo della marginalità e della sostenibilità economica dei punti vendita;
si è infatti stimato che circa 7/8 mila impianti sono quelli che andrebbero ulteriormente chiusi per inefficienza e che restano tuttavia aperti per gli alti costi di chiusura e bonifica;
migliaia di impianti risultano ubicati in luoghi pericolosi a discapito della sicurezza ambientale e dell'incolumità degli abitanti;
sono state segnalate violazioni della normativa sulla tutela del lavoro, favorite da una disciplina che demanda alla contrattazione delle parti la remunerazione dei gestori sulla base di una complessa cornice normativa (decreto legislativo n. 32 del 1998, legge n. 57 del 2001, legge n. 27 del 2012) che tuttavia non offre, sia perché in parte superata, sia perché oggetto di ampi spazi di elusione, sufficienti tutele alle imprese ed ai lavoratori del settore;
la frammentazione del comparto in tanti operatori di limitate dimensioni rispetto alle tradizionali compagnie petrolifere ha drasticamente penalizzato la praticabilità per le organizzazioni rappresentative dei gestori di concludere accordi, rendendo necessaria una integrazione del quadro normativo vigente con una contrattazione che definisca ruolo, funzione e condizioni di competitività, profittabilità e remunerazione delle imprese e del lavoro degli addetti alla distribuzione finale;
le decine di migliaia di piccole imprese di gestione e di addetti che vengono impiegati sulla rete sono, in un tale contesto, i soggetti potenzialmente più esposti sia a subire le dirette conseguenze (in termini tanto di precarietà contrattuale che di dipendenza economica), sia, per analoghe medesime motivazioni, ad essere potenzialmente assorbiti dall'illegalità;
le attività di distribuzione carbolubrificanti e quelle commerciali e ristorative, inoltre, costituiscono oggetto di concessione da parte del gestore della rete sotto forma di onerose royalty ad essi versati dagli affidatari del servizio sia sui volumi erogati che sui valori delle vendite;
le royalty rendono economicamente insostenibile la gestione del servizio per le piccole e medie imprese operanti nella rete distributiva, soprattutto quelle localizzate in aree economicamente non remunerative che scontano la diminuzione costante dei relativi margini di profitto;
il 28 maggio 2019 è stato riattivato il tavolo tecnico di confronto con le organizzazioni dei gestori visto l'elevato interesse del Ministero dello sviluppo economico sulla questione, consapevole che le criticità afferenti il settore stanno incidendo negativamente sul piano della competitività per le imprese e le micro-imprese che vi operano,
impegna il Governo:
ad assumere iniziative urgenti in grado di contrastare le numerose e articolate criticità che sta affrontando il settore della distribuzione dei carburanti, i cui fattori di debolezza rischiano di aggravare le condizioni economiche ed occupazionali degli operatori;
ad assumere, per quanto di competenza, iniziative volte:
a) alla razionalizzazione e all'ammodernamento della rete distributiva, con una revisione del piano e degli indirizzi di ristrutturazione, prevedendo la chiusura dei punti vendita obsoleti ed inefficienti, accompagnata dall'erogazione di indennizzi per la bonifica ambientale e per l'effettivo e definitivo loro smantellamento;
b) ad elevare i livelli di tutela e protezione delle condizioni lavorative e dell'esercizio di impresa degli operatori del settore, al fine di evitare situazioni di diffusa illegalità derivanti da ipotesi di abuso di dipendenza economica nei rapporti tra i titolari degli impianti/fornitori e i gestori degli impianti, ai sensi dell'articolo 17 del decreto-legge n. 1 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27;
c) a prevedere incentivi volti alla riconversione tecnologica necessaria ad ammodernare la rete distributiva attraverso la progressiva implementazione dei servizi alla mobilità da energie rinnovabili;
d) ad adottare, tramite le strutture del Ministero dello sviluppo economico, procedure di verifica e controllo per accertare violazioni della normativa di settore, valorizzando il ruolo delle organizzazioni maggiormente rappresentative;
e) a contrastare l'elusione dell'obbligo di contrattualistica previsto dalla normativa di settore per tutti i titolari di autorizzazione introducendo meccanismi di penalità e/o sanzioni per inadempienze relative ad accordi collettivi o per l'utilizzo di tipologie contrattuali non previste dalla normativa, nonché regolamentando i trattamenti minimi delle gestioni in caso di inosservanza della contrattazione;
f) a prevedere, nella definizione per i gestori delle eque condizioni per competere relative all'accesso ai prezzi di cessione dei prodotti dai fornitori, già previste dalla normativa di settore e specificamente al citato articolo 17 della legge 24 marzo 2012, n. 27, il criterio della sostenibilità economica delle imprese finali di distribuzione;
g) a potenziare l'attività di sorveglianza dei prezzi praticati, utilizzando le rilevazioni dell'osservatorio prezzi del Ministero dello sviluppo economico come base per l'individuazione di politiche di sconto potenzialmente anomale e per l'avvio di specifici controlli, ad esempio da parte della Guardia di finanza;
h) a estendere anche al settore dei carburanti la normativa di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 aprile 2001, n. 218, recante la disciplina delle vendite sottocosto, a norma dell'articolo 15, comma 8, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114;
i) a favorire lo sviluppo di tipologie contrattuali aggiuntive, che, consentendo alle imprese finali della distribuzione di determinare il prezzo finale al consumatore, possano garantire al cliente, tramite una vera concorrenza dei prezzi, la scelta più conveniente presso l'intero complesso della rete distributiva, nel rispetto del principio dell'assicurazione di condizioni di accesso uniformi al prezzo di beni e servizi;
l) a contrastare l'evasione, la contraffazione e i fenomeni di concorrenza sleale esistenti mediante uso di nuove tecnologie nel controllo e nel tracciamento del carburante in tutte le fasi della filiera dalla produzione, stoccaggio, trasporto fino alla commercializzazione con il coordinamento e la pianificazione a livello centrale delle autorità e forze di controllo preposte, introducendo altresì automatismi nel monitoraggio dei quantitativi di prodotto erogati dai diversi punti vendita e nelle comunicazioni della variazione di prezzo, in continuo durante le 24 ore.
(7-00258)
Risoluzioni
Mercoledì 4 dicembre 2019. — Presidenza del vicepresidente Luca CARABETTA. — Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico Mirella Liuzzi.
La seduta comincia alle 14.40.
7-00258 De Toma: Iniziative urgenti in favore del settore della distribuzione dei carburanti.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00055 (Nuova formulazione)).
La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 19 novembre 2019.
Massimiliano DE TOMA (M5S) ricorda che la risoluzione di cui è primo firmatario verte sulle problematiche ormai note del settore della distribuzione dei carburanti. Un settore fondamentale e strategico per l'economia nazionale, con un valore che si aggira sui 45 miliardi di euro all'anno di fatturato complessivo e che ingloba circa 80 mila lavoratori fra titolari, collaboratori e dipendenti, occupati, con oltre 22.000 impianti nella rete ordinaria e circa 450 aree di servizio autostradali. Un settore su cui numerose sono le criticità segnalate in più occasioni dalle Associazioni di categoria, quali: una rete distributiva estremamente frammentata e inefficiente, oltreché insicura dal punto di vista ambientale; il dilagare di comportamenti illegali nella commercializzazione di prodotti attraverso l'esenzione di imposta e accise, l'esistenza di fenomeni di contraffazione con l'ingresso diretto della criminalità organizzata nella gestione della rete distributiva e commercializzazione di detti prodotti e il fenomeno più incisivo per l'intera economia rappresentata dalle cosiddette frodi «carosello». Sottolinea che risale proprio a due giorni fa una delle tante operazioni della Guardia di finanza, che ha consentito di individuare e smantellare un'organizzazione criminale con diramazioni internazionali che, attraverso imprese prestanome e distributori stradali compiacenti, ha immesso in consumo nel territorio statale oltre 4 milioni di litri di carburante in completa evasione d'imposta. Negli ultimi anni si sono poi verificati una sensibile contrazione degli investimenti e il crollo conseguente della marginalità e della sostenibilità economica della maggior parte dei punti vendita. Rileva come sin dall'inizio della legislatura la X Commissione e anche il Ministero dello sviluppo economico si siano interessati a questa delicata situazione. È stato riattivato presso il Ministero dello sviluppo economico il tavolo tecnico di confronto con le associazioni dei gestori, al fine di individuare tempestive soluzioni non soltanto per la problematica dell'illegalità dei carburanti, quanto per la questione relativa alle condizioni economiche e contrattuali tra titolari dei punti vendita e concessionari. Tale problematica sta assumendo dimensioni abnormi con riflessi assai negativi anche in termini di caporalato petrolifero, con sfruttamento dei gestori e lavoro sottopagato. Sottolinea con favore come questo iter di proficuo confronto con le istituzioni sia proseguito con le audizioni dei soggetti interessati alla questione, svolte presso la X Commissione nell'ambito della risoluzione in titolo, concluse il 13 novembre scorso. A seguito delle risultanze delle suddette risoluzioni, oltre che in base al dibattito e agli spunti sollevati da altri colleghi in modo trasversale, presenta una nuova formulazione della risoluzione (vedi allegato 1) con un'integrazione degli impegni della risoluzione medesima.
In particolare impegna il Governo ad assumere iniziative volte: alla razionalizzazione e all'ammodernamento della rete distributiva, prevedendo la chiusura dei punti vendita obsoleti e inefficienti, accompagnata dall'erogazione di indennizzi per la bonifica ambientale e per l'effettivo e definitivo loro smantellamento e favorendo, ove possibile, la riconversione tecnologica; a prevedere strumenti agevolativi in favore della mobilità elettrica per le percorrenze autostradali; ad elevare i livelli di tutela e protezione sia delle condizioni lavorative che dell'esercizio di impresa degli operatori del settore, al fine di evitare situazioni di diffusa illegalità derivanti da inosservanza delle norme e da ipotesi di abuso di dipendenza economica nei rapporti tra i titolari degli impianti che sono altresì fornitori in regime di esclusiva e i gestori degli impianti, favorendo lo sviluppo di differenti tipologie contrattuali; a potenziare l'attività di sorveglianza dei prezzi praticati, utilizzando le rilevazioni dell'osservatorio prezzi del Ministero dello sviluppo economico come base per l'individuazione di politiche di sconto potenzialmente anomale e per l'avvio di specifici controlli, ad esempio da parte della Guardia di finanza; a rafforzare il contrasto, anche attraverso iniziative legislative, all'evasione, alla contraffazione e ai fenomeni di concorrenza sleale esistenti, mediante la prevenzione delle frodi IVA, prevedendo, ad esempio, il divieto dell'utilizzo delle «lettere di intento»; a prevedere l'obbligo di installazione, all'interno dei depositi carburante, di contatori quali-quantitativi, con lettura anche da remoto e forme incentivanti per l'ammodernamento della strumentazione di verifica e contrasto dei fenomeni illeciti, in dotazione della Guardia di finanza.
Guido GUIDESI (LEGA) preannuncia il sostegno del gruppo della Lega alla risoluzione, come riformulata. Desidera però rilevare che il suo gruppo aveva proposto l'inserimento di uno specifico impegno per il rafforzamento dei tavoli per l'eliminazione delle accise sui carburanti e si rammarica per il mancato recepimento da parte del proponente.
Luca SQUERI (FI) nel confermare l'appoggio del gruppo di Forza Italia alla risoluzione e augurandosi che il Governo abbia la volontà di dare seguito agli impegni ivi contenuti, propone di integrare la risoluzione con la previsione dell'obbligo di iscrizione all'anagrafe degli impianti di distribuzione estendendo parimenti tale obbligo anche all'aggiornamento della gestione degli impianti medesimi.
Sara MORETTO (IV) ringrazia il deputato De Toma per aver posto una questione che investe un settore di grande rilevanza. Auspica che agli impegni politici facciano seguito adeguati interventi normativi, al fine di uscire dalla mera propaganda e affrontare i problemi reali posti dalla risoluzione. Sottolinea come il tema della legalità sia fondamentale per un comparto che offre un servizio essenziale alla cittadinanza. Condivide la proposta del deputato Squeri e, per esplicitare la posizione del suo gruppo, attende di conoscere l'intenzione del proponente e del Governo.
Francesco ACQUAROLI (FDI) preannuncia il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia.
Gavino MANCA (PD) preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico. Sottolinea come la risoluzione abbia evidenziato in modo oggettivo le criticità del comparto.
Davide CRIPPA (M5S) osserva come, a suo avviso, la richiesta del deputato Squeri sia già prevista nell'impegno con il quale si chiede al Governo di predisporre controlli sull'installazione di pompe di benzina, e quindi anche sui cambi di gestione.
Martina NARDI (PD) in merito alla richiesta del deputato Squeri osserva che il punto di forza della risoluzione è la sua condivisione da parte di tutte le forze politiche e dunque, qualora fosse necessaria una riflessione sull'inserimento o meno dell'integrazione proposta, ritiene opportuno fermarsi anche brevemente proprio per mantenere la richiamata condivisione.
Luca CARABETTA, presidente, rileva che la valutazione concerne il fatto se l'impegno proposto dal deputato Squeri sia già previsto dalla risoluzione e non investe il profilo della condivisione.
Gianluca BENAMATI (PD) ritiene che non sia il caso di aprire un nuovo dibattito, ma fa presente che la richiesta del deputato Squeri è stata avanzata anche da più soggetti in audizione e che si potrebbe riflettere se sia possibile realizzare un aggiornamento dell'anagrafe in modalità automatica. Osserva che, anche a suo avviso, sarebbe forse utile una breve pausa di riflessione prima di passare al voto della risoluzione.
Luca SQUERI (FI) ringrazia il deputato Benamati per la precisazione e osserva che la sua proposta non è vincolante, in quanto ritiene prioritaria l'approvazione immediata della risoluzione. Osserva però che il problema è stato sollevato anche dalle regioni che, in precedenza, gestivano in proprio le anagrafi e che vorrebbero continuare ad avere accesso ai dati. Rileva come il problema dell'anagrafe sia la sua staticità che deve essere risolto, a suo avviso, nel modo indicato. Chiede l'opinione del Governo in merito.
Massimiliano DE TOMA (M5S) chiede al deputato Squeri di esplicitare nel dettaglio la sua proposta.
Luca SQUERI (FI) propone di inserire, alla fine della lettera b) dell'impegno, le seguenti parole: «inoltre, a rendere dinamica l'Anagrafe degli impianti di distribuzione benzina, gasolio, gpl e metano della rete stradale e autostradale, prevedendo l'obbligo dell'aggiornamento della relativa banca dati nonché disciplinando modalità e tempi di attuazione».
Massimiliano DE TOMA (M5S) dichiara di non avere alcuna difficoltà ad accogliere la richiesta del deputato Squeri e chiede quale sia la posizione del Ministero dello sviluppo economico in merito.
La sottosegretaria Mirella LIUZZI esprime parere favorevole sulla risoluzione come riformulata e accoglie l'indicazione del deputato Squeri.
Davide CRIPPA (M5S) fa presente che non prevedere un termine temporale per l'aggiornamento può presentare delle criticità proponendo l'indicazione di un aggiornamento perlomeno annuale.
Luca SQUERI (FI) fa presente che la sua proposta lascia al Governo la disciplina modalità e tempi di attuazione.
Gianluca BENAMATI (PD) ribadisce che qualora fosse necessario verificare questo o altri punti, potrebbe essere più proficuo un rinvio del voto.
La sottosegretaria Mirella LIUZZI sottolinea l'unitarietà di una risoluzione che è in discussione da molto tempo. Fa presente che l'integrazione proposta dal deputato Squeri, così come riformulata, lascia ampi margini di attuazione al Governo. Rileva inoltre come le moderne tecnologie permettano controlli sempre più rapidi.
Massimiliano DE TOMA (M5S) accoglie la proposta del deputato Squeri e riformula la sua risoluzione nei termini da questi indicati.
La sottosegretaria Mirella LIUZZI conferma il parere favorevole del Governo.
Sara MORETTO (IV) chiede di sottoscrivere la risoluzione, così come da ultimo riformulata.
La Commissione approva la risoluzione De Toma 7-00258, come da ultimo riformulata, che assume la numerazione 8-00055 (vedi allegato 2).
La seduta termina alle 15.
NUOVO TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE
8-00055 De Toma: Iniziative urgenti in favore del settore della distribuzione dei carburanti.
RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La X Commissione,
premesso che:
il mercato della distribuzione di carburanti gioca un ruolo strategico per l'economia nazionale, con un valore che si aggira sui 45 miliardi di euro all'anno di fatturato complessivo e che ingloba circa 80 mila lavoratori fra titolari, collaboratori e dipendenti, occupati presso oltre 22 mila impianti nella rete ordinaria e circa 450 aree di servizio autostradali;
lo stesso presenta numerose criticità che si stanno, ormai da tempo, riverberando su tutto il comparto con una perdita di oltre il 50 per cento della redditività, anche per effetto della diminuzione delle vendite e dei margini operativi;
tra il 2018 ed il 2019 si sono manifestati in tutta la loro drammaticità gli effetti della crisi del settore che, negli ultimi anni, ha registrato l'uscita dal mercato e/o la cessione degli asset della distribuzione di importanti gruppi petroliferi (Shell, Esso, Total), accelerando i processi di fusione tra marchi (ad esempio, Italiana Petroli) e un passaggio repentino da una logica industriale a logiche meramente finanziarie e talvolta speculative, spesso in mano a banche o fondi;
già in sé il singolo dato del progressivo abbandono del mercato da parte dell'industria petrolifera dovrebbe essere sufficiente a rappresentare il livello di crisi in cui versa il settore;
le ragioni di questa crisi sono molteplici: una rete distributiva estremamente frammentata ed inefficiente, oltreché insicura in alcuni casi dal punto di vista ambientale, estrema parcellizzazione della proprietà dei punti vendita e riduzione della capacità di controllo e verifica sia degli operatori che della qualità dei prodotti commercializzati, il dilagare di comportamenti illegali nella commercializzazione di prodotti attraverso l'esenzione di imposta e accise, ingresso diretto della criminalità organizzata nella gestione della rete distributiva e commercializzazione di detti prodotti;
come ampiamente denunciato anche dalle federazioni di categoria dei gestori, negli ultimi anni, si è verificata una sensibile contrazione degli investimenti da parte degli operatori di settore, mentre la mancata razionalizzazione della rete distributiva (tanto in rete ordinaria che autostradale) ha determinato una massiccia frammentazione dell'offerta ed un crollo della efficienza, con oltre il 30 per cento degli impianti ad erogato inferiore a 500 mila litri l'anno, ed un conseguente crollo della marginalità e della sostenibilità economica dei punti vendita;
si è infatti stimato che circa 7/8 mila impianti sono quelli che andrebbero ulteriormente chiusi per inefficienza e che restano tuttavia aperti per gli alti costi di chiusura e bonifica;
migliaia di impianti risultano ubicati in luoghi pericolosi a discapito della sicurezza ambientale e dell'incolumità degli abitanti;
la legge 4 agosto 2017, n. 124(legge annuale per il mercato e la concorrenza), commi 100 – 118 dispone in merito agli adempimenti in tema di Anagrafe ministeriale degli impianti di distribuzione carburanti, prevedendo, tra l'altro, l'introduzione presso il Ministero dello Sviluppo Economico di un'Anagrafe degli impianti di distribuzione benzina, gasolio, GPL e metano della rete stradale e autostradale, finalizzata ad ampliare la banca dati ministeriale già istituita ai sensi dell'articolo 51 Legge n. 99/2009 ss. ed implementata periodicamente con i dati resi disponibili dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli entro il 30 giugno di ogni anno. Al Ministero dello sviluppo economico è altresì attribuito il riscontro dell'iscrizione di tutti gli impianti alla citata Anagrafe e l'irrogazione dell'eventuale sanzione ove da parte dei titolari degli impianti di distribuzione non sia stata inviata la prevista dichiarazione sul ricadere o meno dell'impianto, in relazione ai soli aspetti attinenti alla sicurezza della circolazione stradale, in una delle fattispecie di incompatibilità previste dalle vigenti disposizioni regionali ovvero che, pur ricadendo nelle fattispecie di incompatibilità, si impegnano al loro adeguamento. Sono state inoltre segnalate violazioni della normativa sulla tutela del lavoro, favorite da una disciplina che demanda alla contrattazione delle parti la remunerazione dei gestori sulla base di una complessa cornice normativa (decreto legislativo n. 32 del 1998, legge n. 57 del 2001, legge n. 27 del 2012) che tuttavia non offre, sia perché in parte superata, sia perché oggetto di ampi spazi di elusione, sufficienti tutele alle imprese ed ai lavoratori del settore;
la frammentazione del comparto in tanti operatori di limitate dimensioni rispetto alle tradizionali compagnie petrolifere ha drasticamente penalizzato la praticabilità per le organizzazioni rappresentative dei gestori di concludere accordi, rendendo necessaria una integrazione del quadro normativo vigente con una contrattazione che definisca ruolo, funzione e condizioni di competitività, profittabilità e remunerazione delle imprese e del lavoro degli addetti alla distribuzione finale sia nell'ambito di tipologie contrattuali già consolidate che in direzione di formule innovative che assegnino autonomia all'impresa;
le decine di migliaia di piccole imprese di gestione e di addetti che vengono impiegati sulla rete sono, in un tale contesto, i soggetti potenzialmente più esposti sia a subire le dirette conseguenze (in termini tanto di precarietà contrattuale che di dipendenza economica), sia, per analoghe medesime motivazioni, ad essere potenzialmente assorbiti dall'illegalità;
nella rete autostradale, dove il comparto ha perso il 70 per cento delle vendite di carburanti, le attività di distribuzione carbolubrificanti e quelle commerciali e ristorative, inoltre, costituiscono oggetto di imposizione da parte dei Concessionari delle tratte di onerose royalty ad essi versati dagli affidatari del servizio sia sui volumi di carburanti erogati che sui valori delle vendite dei servizi di somministrazione, rendendo tale rete del tutto non competitiva rispetto alla viabilità ordinaria non gravata da pedaggi;
tali royalty rendono economicamente insostenibile la gestione del servizio per le piccole e medie imprese operanti nella rete distributiva, soprattutto quelle localizzate in aree di servizio economicamente non remunerative che scontano la diminuzione costante dei relativi margini di profitto;
il 28 maggio 2019 è stato riattivato il tavolo tecnico di confronto con le organizzazioni dei gestori visto l'elevato interesse del Ministero dello sviluppo economico sulla questione, consapevole che le criticità afferenti il settore stanno incidendo negativamente sul piano della competitività per le imprese e le microimprese che vi operano,
impegna il Governo:
ad assumere iniziative urgenti in grado di contrastare le numerose e articolate criticità che sta affrontando il settore della distribuzione dei carburanti, i cui fattori di debolezza rischiano di aggravare le condizioni economiche ed occupazionali degli operatori;
ad assumere, per quanto di competenza, iniziative volte:
a) alla razionalizzazione e all'ammodernamento della rete distributiva, con una revisione del piano e degli indirizzi di ristrutturazione della stessa su sedimi stradali ed autostradali, prevedendo la chiusura dei punti vendita obsoleti ed inefficienti, accompagnata dall'erogazione di indennizzi per la bonifica ambientale e per l'effettivo e definitivo loro smantellamento e favorendo, ove possibile, la riconversione tecnologica, attraverso strumenti agevolativi, nonché l'ammodernamento della rete distributiva attraverso l'implementazione dei servizi alla mobilità elettrica anche nel rispetto degli obblighi e ai sensi della disciplina di attuazione della direttiva 2014/94/UE sulla realizzazione di infrastruttura per i combustibili alternativi o comunque a ridotto impatto ambientale;
b) a verificare la concreta attuazione di quanto previsto ai sensi dei commi 101-118, dell'articolo 1, della legge 124 del 2017 nonché a monitorare gli effetti da questi prodotti e, ove insufficienti, a potenziarne l'efficacia; inoltre, a rendere dinamica l'Anagrafe degli impianti di distribuzione benzina, gasolio, gpl e metano della rete stradale e autostradale, prevedendo l'obbligo dell'aggiornamento della relativa banca dati nonché disciplinando modalità e tempi di attuazione;
c) a prevedere strumenti agevolativi in favore della mobilità elettrica per le percorrenze autostradali, anche attraverso l'eventuale individuazione di misure volte a garantire la presenza e fruibilità di colonnine di ricarica veloce o ultraveloce, ai sensi della citata disciplina attuativa della direttiva2014/94/UE, in tutte le aree di servizio della rete autostradale;
d) ad elevare i livelli di tutela e protezione sia delle condizioni lavorative che dell'esercizio di impresa degli operatori del settore, al fine di evitare situazioni di diffusa illegalità derivanti da inosservanza delle norme ed altresì da ipotesi di abuso di dipendenza economica nei rapporti tra i titolari degli impianti che sono altresì fornitori in regime di esclusiva e i gestori degli impianti, ai sensi dell'articolo 17 del decreto-legge n. 1 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, favorendo lo sviluppo di differenti tipologie contrattuali come previsto dall'attuale disciplina di settore, con particolare attenzione ai trattamenti minimi delle gestioni, nel caso anche di inosservanza della contrattazione.
e) a potenziare l'attività di sorveglianza dei prezzi praticati, utilizzando le rilevazioni dell'osservatorio prezzi del Ministero dello sviluppo economico come base per l'individuazione di politiche di sconto potenzialmente anomale e per l'avvio di specifici controlli, ad esempio da parte della Guardia di finanza;
f) consolidare la prassi dei tavoli tecnici ministeriali per valutare gli strumenti di contrasto dei fenomeni criminosi di contraffazione del settore, di concerto con le organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative, nonché Enti, Autorità e le Forze di polizia preposte ai controlli e verifiche ispettive.
g) a estendere anche al settore dei carburanti la normativa di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 aprile 2001, n. 218, recante la disciplina delle vendite sottocosto, a norma dell'articolo 15, comma 8, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114;
h) a rafforzare il contrasto, anche attraverso iniziative legislative, all'evasione, alla contraffazione e ai fenomeni di concorrenza sleale esistenti, mediante la prevenzione delle frodi IVA, prevedendo il divieto dell'utilizzo delle «lettere di intento», l'estensione di misure di potestà investigativa e mediante uso di nuove tecnologie nel controllo e nella tracciabilità del carburante in tutte le fasi della filiera dalla produzione, stoccaggio, trasporto fino alla commercializzazione, con il coordinamento e la pianificazione a livello centrale delle autorità e forze di controllo preposte, ed introducendo altresì automatismi nel monitoraggio dei quantitativi di prodotto erogati dai diversi punti vendita e nelle comunicazioni della variazione di prezzo, in continuo durante le 24 ore;
i) a prevedere l'obbligo di installazione, all'interno dei depositi carburante, di contatori quali-quantitativi, con lettura anche da remoto e forme incentivanti per l'ammodernamento della strumentazione di verifica e contrasto dei fenomeni illeciti, in dotazione della Guardia di Finanza, con particolar riferimento agli strumenti tecnologici da quest'ultimi utilizzati per identificare le diverse tipologie delle sostanze immesse nel mercato illegale, nonché per ogni altro strumento di tracciabilità, anche mediante sistema Blockchain, utile alla repressione dei fenomeni criminosi legati al settore della distribuzione di carburante.
(8-00055) «De Toma, Scanu, Rachele Silvestri, Sut, Vallascas, Alemanno, Galizia, Squeri, Gavino Manca, Bersani, Patassini, Saltamartini, Moretto».