Camera dei Deputati -7-00555 - 700569 - 7-00577 - Risoluzioni sulla necessità di promuovere maggiormente i contratti di fiume. Approvazione della risoluzione n. 8-00092.
Camera dei Deputati -7-00555 - Risoluzione presentata il 13 ottobre 2020
La VIII Commissione,
premesso che:
il Forum economico mondiale 2019 ha ribadito come la sicurezza idrica sia la principale istanza geopolitica del futuro, perché rappresenta la rete «che tiene insieme le sfide su cibo, energia, clima, crescita economica e sicurezza che l'economia mondiale dovrà affrontare nel corso dei prossimi due decenni». L'acqua rappresenta quindi uno dei settori prioritari in cui una buona governance partecipata diventa fondamentale per la tutela e la salute dei corpi idrici;
la corretta gestione dei bacini idrografici, unita ad un'efficace azione di tutela delle acque, è per il nostro Paese, oggi più che mai, una delle questioni prioritarie da affrontare, alla luce soprattutto degli ormai evidenti e sempre più gravi effetti dei cambiamenti climatici, con conseguenti costi economici, ambientali e di vite umane;
fiumi, laghi e zone umide sono ambienti naturali in cui hanno luogo importanti servizi ecosistemici, pertanto la loro tutela e corretta gestione sono fondamentali per garantire l'uso plurimo delle acque;
la recente «Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030» afferma che «occorre adoperarsi di più per ristabilire gli ecosistemi di acqua dolce e le funzioni naturali dei fiumi», eliminando o adeguando le barriere che impediscono il passaggio dei pesci migratori, recuperando la continuità ecologica e geomorfologica per ripristinare un naturale flusso di sedimenti. È determinante garantire una manutenzione del territorio che assecondi la naturale dinamica fluviale, tutelando i servizi ecosistemici e intervenendo puntualmente sulla base di piani redatti con competenze interdisciplinari;
i contratti di fiume, disciplinati dell'articolo 68-bis del Testo unico ambientale, rappresentano uno strumento con una forte carica innovativa ed ideale nella pianificazione e cura delle acque e possono fornire un contributo fondamentale per innalzare la qualità della gestione ambientale dei territori fluviali, mettendo in atto una gestione integrata dei rischi idraulico-geologici e una manutenzione dei corsi d'acqua secondo principi di inclusività, sostenibilità ambientale, sociale, organizzativa ed economica; attualmente trovano riferimento in tutti i piani di gestione distrettuali, come misure non strutturali dei relativi programmi di misure, in quanto strumenti utili ad una più efficiente ed efficace attuazione degli obiettivi di buona qualità ambientale e di sicurezza previsti a livello comunitario dalle direttive quadro acque (DQA, 2000/60/CE), alluvioni (2007/60/CE), habitat (92/43/CEE) e strategia marina 2008/56/CE;
i contratti di fiume coinvolgono in maniera costante soggetti che operano nel territorio, incentivando la condivisione, il sostegno e la responsabilità nelle azioni che si intendono perseguire, e favorendo una maggiore consapevolezza delle comunità locali sul valore del bene acqua e degli ecosistemi acquatici. Rappresentano un'opportunità per coinvolgere la base del governo territoriale dei bacini idrografici ed incrementare l'efficacia dell'azione delle pubbliche amministrazioni avviando quella manutenzione del territorio che troppo spesso manca e che rappresenta un prerequisito fondamentale per la prevenzione dei disastri naturali e il superamento della sola logica dell'emergenza nonché per il sostegno a uno sviluppo ecocompatibile, anche sul piano economico, dei territori;
i contratti di fiume hanno peraltro dimostrato di sapere integrare tra loro discipline, obiettivi e politiche per la gestione integrata dei corpi idrici e dei bacini idrografici, attraverso il miglioramento della governancemulti-stakeholder e la promozione della partecipazione attiva;
in Italia sin dal 2007 il Tavolo nazionale sui contratti di fiume ha operato mettendo a sistema le esperienze di contratti di fiume diffuse sul territorio nazionale, contribuendo allo scambio di conoscenze, progettualità e buone pratiche che ne ha consentito una significativa diffusione in tutto il Paese, così come risulta dal documento di posizione e proposta approvato dalla relativa Assemblea nel corso di tre sessioni tenutesi nel mese di luglio 2020. Oggi in Italia si contano oltre 200 processi di contratti di fiume in essere a diversi stadi di sviluppo e, tra questi, diverse decine sottoscritti ed in fase di attuazione dei rispettivi programmi d'azione, distribuiti in tutte le regioni italiane;
si ravvisa pertanto la necessità di sostenere un rafforzamento ed una evoluzione attuativa dei contratti di fiume, a partire dall'assegnazione di un ruolo specifico all'interno della nuova programmazione europea 2021-2027 e del piano di riparto dei fondi del Recovery Fund, riconoscendone la capacità di integrare nel rispetto delle diversità dei singoli territori, tutti i cinque obiettivi strategici, ed in particolare gli obiettivi 2 e 5, della programmazione della politica di coesione 2021-2027; i contratti di fiume possono inoltre contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Green DealEuropeo, nonché all'attuazione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile;
la risoluzione n. 8-00271 approvata nel corso della XVII legislatura dalla Commissione VIII impegnava il Governo pro tempore ad una serie di interventi sull'attuazione dei contratti di fiume che oggi richiedono di essere aggiornati e ulteriormente rafforzati, anche alla luce dei nuovi programmi comunitari, rafforzando l'azione dell'Osservatorio nazionale dei contratti di fiume costituitosi presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare,
impegna il Governo:
ad adottare le iniziative di competenza per inserire i contratti di fiume nel quadro delle politiche di sostegno delle amministrazioni coinvolte nell'attuazione dei progetti green proposti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per accedere anche ai fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza meramente amministrativa e settoriale e di produrre programmi d'azione partecipati nei territori e, per questo, maggiormente efficaci, promuovendo progetti innovativi e integrati con priorità ad infrastrutture «verdi» e «blu», finalizzate al ripristino della naturalità dei bacini idrici italiani, al fine di migliorarne la qualità e lo stato ecologico, garantendo la tutela degli ecosistemi e della biodiversità, e ridurre il rischio idraulico;
ad adottare le iniziative di competenza per inserire i contratti di fiume nell'Accordo di partenariato e nei programmi operativi oggetto della nuova programmazione 2021-2027, garantendo la coerenza con i piani e i programmi di gestione a livello di bacino idrografico e un adeguato supporto finanziario ai processi e ai programmi d'azione;
a promuovere anche attraverso i contratti di fiume, in collaborazione con le regioni e le autorità di distretto, interventi di manutenzione idraulica che mirino al mantenimento delle caratteristiche naturali dell'alveo, salvaguardando la varietà e la molteplicità delle biocenosi riparie, difendendo le funzioni biologiche del corso d'acqua e degli ecosistemi ripariali e tutelando le zone umide perialveali e perifluviali, quali i boschi ripariali e tutti quegli habitat appartenenti all'ecosistema fluviale;
a promuovere, per quanto di competenza, i contratti di fiume affinché trovino un adeguato riconoscimento nella programmazione regionale 2021-2027 attraverso premialità e incentivi nelle misure dei programmi Fears-Psr, Fesr, Fse;
a riconoscere ai contratti di fiume il ruolo già attribuito dalla Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici in corso di approvazione, contribuendo alla definizione degli scenari e dei piani in relazione alla mitigazione della vulnerabilità delle risorse idriche e al contenimento dell'impatto degli eventi estremi;
a consolidare e potenziare, attraverso la prosecuzione della linea di intervento prevista dal Pon Governance, le attività dell'Osservatorio nazionale dei contratti di fiume nell'ambito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, affinché possa svolgere con ancora più efficacia il ruolo di monitoraggio, coordinamento, supporto e di impulso dello sviluppo dei contratti di fiume sul territorio nazionale, incrementando anche l'attività di formazione rivolta alle amministrazioni pubbliche su tali temi;
a promuovere iniziative di corretta informazione e formazione multidisciplinare in merito alle tipologie d'intervento, ai criteri e alle modalità di esercizio della manutenzione dei corpi idrici superficiali.
(7-00555)
CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 novembre 2020
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
RISOLUZIONI
Mercoledì 4 novembre 2020. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Roberto Morassut.
La seduta comincia alle 15.10.
7-00555 Braga: Rafforzamento dell'istituto dei contratti di fiume.
(Seguito discussione e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame della discussione della risoluzione rinviato nella seduta del 28 ottobre 2020.
Paola DEIANA (M5S), come preannunciato nella scorsa seduta, ritiene che la risoluzione dovrebbe essere estesa a tutti i bacini acquatici e in tal senso presenterà delle proposte di integrazione alla presentatrice, che auspica possano essere accolte.
Erica MAZZETTI (FI) avverte di aver presentato una risoluzione avente ad oggetto lo stanziamento di risorse finanziarie per la messa in sicurezza dei corsi d'acqua e la mappatura di quelli più soggetti a rischio di esondazione. Chiede pertanto alla presidenza e ai colleghi di valutare se vi siano le condizioni per una discussione congiunta con la risoluzione in esame.
Alessio BUTTI (FDI), come preannunciato nella precedente seduta, ritiene opportuna una estensione dell'oggetto della risoluzione anche ai bacini lacuali e in tal senso avanza alcune proposte emendative al testo, svolgendo contestualmente qualche riflessione.
La risoluzione nasce dal lavoro del comitato di pilotaggio del tavolo nazionale del consiglio di fiume che nel 2019 ha promosso e pubblicato una proposta da distribuire agli enti territoriali, affinché questi ultimi potessero offrire propri contributi che a suo giudizio è opportuno tenere in considerazione.
Fa presente di aver già anticipato alla collega Braga alcune considerazioni basate sull'imprescindibilità del coinvolgimento dei bacini lacuali, avendo l'atto di sindacato ispettivo l'obiettivo di inquadrare lo strumento dei contratti di fiume nel più ampio contesto che vede coinvolte le autorità di distretto idrografico e gli altri enti che si occupano della gestione della risorsa idrica.
Il lago, come il mare, promuove ricchezza, turismo, cultura, gastronomia e tutela le figure dei professionisti della pesca; nei periodi di siccità – ormai sempre più frequenti – si ricorre ai laghi e non ai fiumi per soddisfare la sete dell'agricoltura o le esigenze idroelettriche della nazione.
Fa presente di essersi fatto promotore sul Lario e sul lago di Como di una iniziativa, poi finanziata dalla regione Lombardia, per realizzare con il Politecnico di Milano una piattaforma che raccolga dati utili alla gestione della risorsa idrica. Tutti i laghi soffrono infatti dell'innalzamento o abbassamento dei livelli che distrugge le sponde, con costi inimmaginabili a carico delle amministrazioni locali.
Invita pertanto la presentatrice ad accogliere le integrazioni che si accinge ad illustrare, anche al fine di condividere le istanze promosse a livello locale con azioni che intendono tutelare sulle risorse acquifere del Paese.
In particolare, al sesto capoverso della premessa, e nella parte dispositiva, al quarto impegno, dopo le parole «contratti di fiume» propone di aggiungere le seguenti «e di lago, intesi anche nelle forme di contratti di laguna, area umida, falda e costa»; nella parte dispositiva, al primo impegno, propone di sostituire le parole «di produrre programmi d'azione partecipati nei territori» con le seguenti «, consentendo il
necessario supporto alla qualità dei processi di Cdf e il sostegno a Partenariati Pubblico Privati (PPP), stabili e costituiti, in grado di produrre programmi d'azione partecipati con concrete ricadute territoriali».
Chiara BRAGA (PD) ringrazia i colleghi che hanno dato conto di alcune proposte integrative di miglioramento e approfondimento del testo della risoluzione, rispetto alle quali ribadisce la massima disponibilità per pervenire ad un testo che sia ampiamente condiviso. Tali integrazioni sottolineano correttamente l'esigenza di definire una accezione ampia dei contratti di fiume e la necessità di una sua integrazione con altri strumenti.
Ringrazia in particolare il collega Butti per aver allargato lo sguardo alla regolazione dei laghi, all'utilizzo della risorsa idrica e al suo impatto economico oltre che ambientale.
Il Sottosegretario Roberto MORASSUT ritiene la risoluzione presentata dalla collega Braga quanto mai opportuna in un momento in cui il Governo è impegnato nell'elaborazione di un decreto-legge sul dissesto idrogeologico, attraverso un lavoro preliminare di confronto con tutti gli enti territoriali e con le autorità di distretto, volto a definire un testo che promuova le necessarie semplificazioni e un sistema regolatorio più favorevole.
L'esame parlamentare del testo costituirà un ulteriore momento di confronto sul tema della difesa del suolo con la Commissione, che da parte sua sta svolgendo un ampio ciclo di audizioni.
I contratti di fiume sono a suo giudizio uno strumento fondamentale nel momento partecipativo, dal momento che le opere spesso si bloccano in quanto osteggiate dalle comunità locali. L'istituto dei contratti di fiume può inoltre rappresentare un'istanza per definire ancor meglio le funzioni delle autorità distrettuali e per pervenire ad una gestione migliore della risorsa idrica, anche al fine di evitare i disastri idrogeologici ai quali purtroppo ci stiamo sempre più spesso abituando.
Alessia ROTTA, presidente, prende atto della richiesta della collega Mazzetti ad abbinare la risoluzione a sua firma a quella proposta dalla collega Braga, di cui registra la disponibilità a sviluppare una interlocuzione con le altre forze politiche per pervenire ad un testo condiviso. Auspica che il lavoro di costruzione del provvedimento di urgenza anticipato dal rappresentante del Governo sul contrasto al dissesto idrogeologico giunga a conclusione il prima possibile.
Non essendoci altri interventi, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.25.
CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 novembre 2020
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
RISOLUZIONI
Mercoledì 11 novembre 2020. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. – Interviene il Sottosegretario di Stato per l'ambiente, il territorio e la tutela del territorio e del mare, Roberto Morassut.
La seduta comincia alle 11.35.
7-00555 Braga, 700569 Labriola e 7-00577 Lucchini: Rafforzamento dell'istituto dei contratti di fiume.(Seguito discussione e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame della discussione della risoluzione rinviato nella seduta del 4 novembre scorso.
Alessia ROTTA, presidente, avverte che sono state assegnate alla Commissione anche le risoluzioni Labriola 7-00569 e Lucchini 7-00577 vertenti sul medesimo argomento, che saranno pertanto discusse congiuntamente alla risoluzione in esame.
Come già precisato con riguardo ai precedenti punti all'ordine del giorno, trattandosi della prima seduta formale della Commissione successiva alle determinazioni assunte dalla Giunta per il regolamento del 4 novembre 2020, avverte che per lo svolgimento di tale argomento è consentita la partecipazione dei colleghi e del rappresentante del Governo da remoto, non essendo previsto che la Commissione possa svolgere votazioni, come peraltro espressamente indicato in convocazione.
Chiede quindi alle presentatrici se intendano illustrare tali atti di indirizzo.
Vincenza LABRIOLA (FI), intervenendo da remoto, illustra la risoluzione di cui è prima firmataria. Ringrazia la collega Braga per aver portato all'attenzione la Commissione il tema dei contratti di fiume che auspica possa trovare un pronto esito, affinché si possa dar seguito alle proposte avanzate dal tavolo nazionale dei contratti di fiume, trattandosi di istituti indispensabili per affrontare le sfide che pone l'ambiente.
Elena LUCCHINI (LEGA), intervenendo da remoto, fa presente che la risoluzione presentata dal proprio gruppo intende sottolineare con forza la necessità di una collaborazione e una forte integrazione tra le istituzioni pubbliche, e tra queste e gli attori privati presenti localmente, nelle scelte di pianificazione e programmazione dei comparti produttivi, dell'ambiente e del territorio. Sottolinea, inoltre, la necessità di destinare una percentuale di risorse europee e nazionale per interventi mirati, che non intervengano a valle di emergenze nazionali, ma consentano una adeguata pianificazione e una manutenzione idraulica periodica dei bacini idrografici, attraverso la pulizia dei corsi d'acqua e degli alvei.
Chiara BRAGA (PD), raccogliendo le sollecitazioni dei colleghi, che ringrazia per aver dimostrato interesse alla questione da lei posta all'attenzione della Commissione, fa presente di aver già manifestato piena disponibilità a raccogliere le indicazioni emerse in precedenza nel corso del dibattito. Trattandosi di atti coerenti con l'impostazione generale di quello a propria firma, nei prossimi giorni si impegna a promuovere la redazione di un testo che invierà in via informale ai colleghi appena possibile, affinché si possa pervenire alla deliberazione sugli atti di indirizzo già la prossima settimana.
Alessia ROTTA, presidente, condividendo il percorso delineato dalla collega Braga, che ringrazia, preannuncia che nell'odierno Ufficio di presidenza proporrà di adottare forme di articolazioni dei lavori della Commissione che – in aderenza alle indicazioni espresse dal Presidente Fico e dalla Conferenza dei presidenti di Gruppo – consentano di concentrare le fasi di voto della Commissione nella settimana in cui sono previste sedute in Assemblea.
Nessun altro chiedendo di intervenire, anche in ragione degli elementi emersi nel corso del dibattito, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 11.50.
CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 novembre 2020
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
RISOLUZIONI
Mercoledì 18 novembre 2020. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente, il territorio e la tutela del territorio e del mare, Roberto Morassut.
La seduta comincia alle 14.45..
7-00555 Braga, 700569 Labriola e 7-00577 Lucchini: Rafforzamento dell'istituto dei contratti di fiume.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00092).
La Commissione prosegue l'esame congiunto della discussione delle risoluzioni rinviato nella seduta dell'11 novembre scorso.
Alessia ROTTA, presidente, avverte che la collega Braga ha inviato informalmente ai gruppi, e segnatamente ai presentatori degli altri atti di indirizzo, un nuovo testo che si propone come testo unitario e che accoglie altresì le istanze avanzate dai colleghi nel corso del dibattito.
Chiara BRAGA (PD), come anticipato dalla presidente, fa presente di aver svolto alcune interlocuzioni con i colleghi presentatori degli altri atti all'esame e con gli altri colleghi intervenuti nel corso del dibattito, che ringrazia tutti per aver concorso ad arricchire il testo originario della propria risoluzione, pervenendo all'elaborazione di un testo che accoglie le istanze avanzate dagli altri gruppi.
In particolare si riferisce al richiamo ai contratti di lago, aree umide, lagune, costiere, litorali marini e falde, che estende a suo giudizio in modo corretto lo strumento dei contratti di fiume, come richiesto dal collega Butti e dalla collega Deiana, al rafforzamento della centralità del tema delle manutenzioni periodiche dei bacini e sottobacini idrografici nonché alla corretta manutenzione dei corsi d'acqua, in particolare in tratti a maggiore pericolosità per i centri abitati, di cui all'impegno sub 4), come richiesto dalla collega Lucchini. Nell'impegno sub 9) si prevede inoltre il coinvolgimento, oltre che degli agricoltori, anche di altri soggetti privati, come richiesto dalla collega Labriola.
Fa presente che le due colleghe presentatrici degli altri atti di indirizzo, impossibilitate a partecipare alla seduta, hanno tuttavia dichiarato la volontà dei sottoscrittori dei propri atti di indirizzo di apporre la propria firma anche al testo così riformulato.
Alessio BUTTI (FDI) ringrazia la collega Braga per aver accolto le istanze da lui avanzate nel corso del dibattito, sottolineando ancora una volta la centralità dei laghi e l'importanza di estendere in tal senso lo strumento del contratto di fiume. Sottolinea favorevolmente altresì le integrazioni al testo volte ad accogliere le richieste degli altri gruppi politici, che condivide.
Preannuncia quindi il voto favorevole del proprio gruppo sull'atto di indirizzo in discussione, auspicando che ci possa essere una condivisione unanime da parte di tutti i gruppi, che rappresenterebbe a suo giudizio un segnale fortemente positivo per i territori.
Il sottosegretario Roberto MORASSUT, nell'esprimere parere favorevole sull'atto di indirizzo in esame, propone alcune riformulazioni, volte a precisare il ruolo di pianificazione delle Autorità di bacino e a coordinarlo con quello dei contratti di fiume, peraltro già anticipate all'onorevole Braga.
A tal fine propone che al sesto capoverso della premessa, dopo la parola economica, siano inserite le seguenti: «purché conforme alla pianificazione di bacino vigente». Propone che la stessa integrazione venga apportata al settimo capoverso delle premesse, dopo la parola acquatici, nonché nel secondo impegno della parte dispositiva. Con riguardo al settimo impegno, propone di inserire dopo la parola «contribuendo» le seguenti: «attraverso forme di consultazione e partecipazione» (vedi allegato 1).
Chiara BRAGA (PD) accoglie le proposte di riformulazione avanzate dal rappresentante del Governo.
Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo in sede di dichiarazione di voto, sottolinea l'importanza dell'istituto dei contratti di fiume e ringrazia, a nome del proprio gruppo, la collega Braga per il lavoro di sintesi operato sul testo originario della
propria risoluzione, mai scontato, come dimostra la recente discussione delle risoluzioni aventi ad oggetto il piano di investimenti per la infrastrutturazione del Mezzogiorno testé svolta dalla Commissione congiuntamente con la Commissione trasporti.
Condivide le integrazioni apportate al testo originario, volte a prevedere la manutenzione idraulica periodica dei bacini e sottobacini idrografici per il corretto deflusso delle acque, che si rende evidente in particolare nei momenti di maggiore criticità, dove vengono messe in pericolo gli habitat umani e industriali.
Condivide pertanto le finalità della risoluzione e preannuncia pertanto il voto favorevole del proprio gruppo sul testo riformulato dalla collega Braga.
La Commissione approva all'unanimità il testo unificato delle risoluzioni 7-00555 Braga, 700569 Labriola e 7-00577 Lucchini, che prende il numero 8-00092 (vedi allegato 1).
La seduta termina alle 15.
7-00555 Braga, 700569 Labriola e 7-00577 Lucchini: Rafforzamento dell'istituto dei contratti di fiume.
RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La VIII Commissione,
premesso che:
il Forum economico mondiale 2019 ha ribadito come la sicurezza idrica sia la principale istanza geopolitica del futuro, perché rappresenta la rete «che tiene insieme le sfide su cibo, energia, clima, crescita economica e sicurezza che l'economia mondiale dovrà affrontare nel corso dei prossimi due decenni». L'acqua rappresenta quindi uno dei settori prioritari in cui una buona governance partecipata diventa fondamentale per la tutela e la salute dei corpi idrici;
la corretta gestione dei bacini idrografici, unita ad un'efficace azione di tutela delle acque, è per il nostro Paese, oggi più che mai, una delle questioni prioritarie da affrontare, alla luce soprattutto degli ormai evidenti e sempre più gravi effetti dei cambiamenti climatici, con conseguenti costi economici, ambientali e di vite umane;
fiumi, laghi e zone umide, lagune costiere, litorali marini e falde sono ambienti naturali in cui hanno luogo importanti servizi ecosistemici, pertanto la loro tutela e corretta gestione sono fondamentali per garantire l'uso plurimo delle acque;
la recente «Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030» afferma che «occorre adoperarsi di più per ristabilire gli ecosistemi di acqua dolce e le funzioni naturali dei fiumi», eliminando o adeguando le barriere che impediscono il passaggio dei pesci migratori, recuperando la continuità ecologica e geomorfologica per ripristinare un naturale flusso di sedimenti. È determinante garantire una manutenzione del territorio che assecondi la naturale dinamica fluviale, tutelando i servizi ecosistemici e intervenendo puntualmente sulla base di piani redatti con competenze interdisciplinari;
già nel 2000, il World Water Forum definisce i contratti di fiume come forme di accordo che permettono di «adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale»;
i contratti di fiume, disciplinati in Italia dall'articolo 68-bis del Testo unico ambientale, rappresentano uno strumento con una forte carica innovativa ed ideale nella pianificazione e cura delle acque e possono fornire un contributo fondamentale per innalzare la qualità della gestione ambientale dei territori fluviali, mettendo in atto una gestione integrata dei rischi idraulico-geologici e una manutenzione dei corsi d'acqua secondo principi di inclusività, sostenibilità ambientale, sociale, organizzativa ed economica, purché conformi alle previsioni della pianificazione di bacino vigente. Attualmente essi trovano riferimento in tutti i piani di gestione distrettuali, come misure non strutturali dei relativi programmi di misure, in quanto strumenti utili ad una più efficiente ed efficace attuazione degli obiettivi di buona qualità ambientale e di sicurezza previsti a livello comunitario dalla direttiva quadro «acque» (2000/60/CE), e dalle direttive «alluvioni» (2007/60/CE), «habitat» (92/43/CEE) e «strategia marina» (2008/56/CE);
i contratti di fiume, intesi anche nelle forme dei contratti di lago, aree umide, lagune costiere, litorali marini e falde, coinvolgono in maniera costante soggetti che operano nel territorio, incentivando la condivisione,
il sostegno e la responsabilità nelle azioni che si intendono perseguire, e favorendo una maggiore consapevolezza delle comunità locali sul valore del bene acqua e degli ecosistemi acquatici. Purché conformi alle previsioni della pianificazione di bacino vigente, essi rappresentano un'opportunità per coinvolgere la base del governo territoriale dei bacini idrografici ed incrementare l'efficacia dell'azione delle pubbliche amministrazioni avviando quella manutenzione del territorio che troppo spesso manca e che rappresenta un prerequisito fondamentale per la prevenzione dei disastri naturali e il superamento della sola logica dell'emergenza nonché per il sostegno a uno sviluppo ecocompatibile, anche sul piano economico, dei territori;
i contratti di fiume possono avere inoltre un ruolo centrale per preservare la biodiversità, gli ecosistemi e le loro funzioni, nonché per la riduzione della vulnerabilità ai fenomeni naturali estremi;
i contratti di fiume hanno peraltro dimostrato di sapere integrare tra loro discipline, obiettivi e politiche per la gestione integrata dei corpi idrici e dei bacini idrografici, attraverso il miglioramento della governance multi-stakeholder e la promozione della partecipazione attiva;
in Italia sin dal 2007 il Tavolo nazionale sui contratti di fiume ha operato mettendo a sistema le esperienze di contratti di fiume diffuse sul territorio nazionale, contribuendo allo scambio di conoscenze, progettualità e buone pratiche che ne ha consentito una significativa diffusione in tutto il Paese, così come risulta dal documento di posizione e proposta approvato dalla relativa Assemblea nel corso di tre sessioni tenutesi nel mese di luglio 2020, fatto proprio dal presente atto di indirizzo. Oggi in Italia si contano oltre 200 processi di contratti di fiume in essere a diversi stadi di sviluppo e, tra questi, diverse decine sottoscritti ed in fase di attuazione dei rispettivi programmi d'azione, distribuiti in tutte le regioni italiane e ricomprendenti, oltre che gli ambiti fluviali, anche altri ecosistemi acquatici quali laghi, aree umide, lagune costiere, litorali marini e falde;
si ravvisa pertanto la necessità di sostenere un rafforzamento ed una evoluzione attuativa dei contratti di fiume, a partire dall'inserimento dello strumento dei contratti di fiume all'interno della nuova programmazione europea 2021-2027 e del piano di riparto dei fondi del Recovery Fund, riconoscendone la capacità di integrare nel rispetto delle diversità dei singoli territori, tutti i cinque obiettivi strategici, ed in particolare gli obiettivi 2 e 5, della programmazione della politica di coesione 2021-2027; i contratti di fiume possono inoltre contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Green Deal Europeo, nonché all'attuazione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile;
la risoluzione n. 8-00271 approvata nel corso della XVII legislatura dalla Commissione VIII impegnava il Governo pro tempore ad una serie di interventi sull'attuazione dei contratti di fiume che oggi richiedono di essere aggiornati e ulteriormente rafforzati, anche alla luce dei nuovi programmi comunitari, rafforzando l'azione dell'Osservatorio nazionale dei contratti di fiume costituitosi presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
ìPreso atto che nella definizione di contratto di fiume rientrano anche – come previsto dalle linee guida in materia elaborate dal MATTM – i contratti di lago, di costa, di acque di transizione, di foce e di falda,
impegna il Governo:
ì1) ad adottare le iniziative di competenza per inserire i contratti di fiume nel quadro delle politiche di sostegno delle amministrazioni coinvolte nell'attuazione dei progetti green proposti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per accedere anche ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e l'utilizzo delle risorse del Recovery Fund;
ì2) a sostenere lo strumento dei contratti di fiume in ragione della loro capacità di superare una logica meramente amministrativa e settoriale e di sviluppare
Partenariati Pubblico Privati (PPP) stabili e costituiti, in grado di produrre programmi d'azione partecipati con concrete ricadute territoriali maggiormente efficaci, promuovendo progetti innovativi e integrati con priorità ad infrastrutture «verdi» e «blu», conformi alle previsioni della pianificazione di bacino vigente, che concorrono alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, finalizzate al ripristino della naturalità dei bacini idrici italiani, al fine di migliorarne la qualità e lo stato ecologico, garantendo la tutela degli ecosistemi e della biodiversità e ridurre il rischio idraulico;
ì3) ad adottare le iniziative di competenza per inserire i contratti di fiume nell'Accordo di partenariato e nei programmi operativi oggetto della nuova programmazione 2021-2027, garantendo la coerenza con l'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico e un adeguato supporto finanziario ai processi e ai programmi d'azione;
4) a promuovere anche attraverso i contratti di fiume, in collaborazione con le regioni e le autorità di distretto, interventi di manutenzione idraulica sostenibile e periodica dei bacini e sottobacini idrografici che mirino al mantenimento delle caratteristiche naturali dell'alveo, alla corretta manutenzione delle foci e della sezione fluviale anche al fine di ripristinare in tratti di particolare pericolosità per abitati e infrastrutture adeguate sezioni idrauliche per il deflusso delle acque;
5) a salvaguardare attraverso i contratti di fiume la varietà e la molteplicità delle biocenosi riparie, preservando le funzioni ecosistemiche del corso d'acqua e degli ecosistemi ripariali e tutelando le zone umide perialveali e perifluviali, quali i boschi ripariali e tutti quegli habitat appartenenti all'ecosistema fluviale;
6) a promuovere, per quanto di competenza, i contratti di fiume intesi anche nelle forme dei contratti di lago, aree umide, lagune costiere, litorali marini e falde, affinché trovino un adeguato riconoscimento nella programmazione regionale 2021-2027 per il tramite delle Regioni interessate, attraverso premialità e incentivi nelle misure dei programmi FEARS-PSR, FESR, FSE tenuto anche conto dei contenuti delle proposte strategiche in materia ambientale (implementazione dei contratti di fiume) fatte al Governo dalla Conferenza delle regioni del dicembre 2019;
7) a riconoscere ai contratti di fiume il ruolo già attribuito dalla Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici in corso di approvazione, contribuendo attraverso forme di consultazione e partecipazione alla definizione degli scenari e dei piani in relazione alla mitigazione della vulnerabilità delle risorse idriche e al contenimento dell'impatto degli eventi estremi;
8) ad attivarsi, nell'ambito delle proprie competenze, affinché i programmi d'azione dei contratti di fiume vengano considerati dalle Regioni per la stesura delle strategie regionali per lo sviluppo sostenibile «Verso un'Europa sostenibile entro il 2030», al fine di individuare i principali strumenti per contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile nonché ai contenuti dell'Agenda 2030 sullo Sviluppo sostenibile, adottata nel 2015 dall'Assemblea generale dell'Onu;
9) ad assumere iniziative volte a valorizzare il coinvolgimento di soggetti privati, in particolare degli agricoltori, che tramite i contratti di fiume accettano di svolgere attivamente un ruolo di presidio e manutenzione del territorio;
10) ad adottare iniziative per destinare una quota percentuale di risorse europee e nazionali in materia di dissesto idrogeologico e cambiamenti climatici a interventi individuati nei contratti di fiume;
11) a favorire una maggiore sinergia e continuità tra le strategie e le scelte operate dalle Autorità di bacino distrettuale (Adbd), i lineamenti delle politiche regionali e le istanze delle comunità locali in materia di gestione dei bacini idrografici nella prossima fase di aggiornamento dei piani di gestione dei distretti idrografici;
12) a consolidare e potenziare, attraverso la prosecuzione della linea di intervento prevista dal PON Governance, le attività dell'Osservatorio nazionale dei contratti di fiume nell'ambito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, affinché possa svolgere con efficacia ancora maggiore il ruolo di monitoraggio, coordinamento, supporto e di impulso dello sviluppo dei contratti di fiume sul territorio nazionale, incrementando anche l'attività di formazione rivolta alle amministrazioni pubbliche su tali temi;
13) a promuovere iniziative di corretta informazione e formazione multidisciplinare in merito alle tipologie d'intervento, ai criteri e alle modalità di esercizio della manutenzione sostenibile dei corpi idrici superficiali, delle foci, dell'alveo e della sezione fluviale degli stessi;
14) ad adottare iniziative volte a prevedere che i contratti di fiume siano riconosciuti e utilizzati nei programmi di educazione ambientale nelle scuole in materia di acqua e inseriti nella nuova programmazione INFEA (Informazione educazione ambientale).
(8-00092)