Senato della Repubblica - 3-01380 - Interrogazione sulle competenze dell' Autorità di regolazione dei trasporti (ART). RISPOSTA
Senato della Repubblica - 3-01380 -Interrogazione a risposta orale presentata il 12 febbraio 2020.
- Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:
l'articolo 16 del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2018, n. 130, incidendo sulle competenze dell'Autorità di regolazione dei trasporti (ART), ha attribuito a quest'ultima il compito di stabilire dei nuovi sistemi tariffari dei pedaggi autostradali, basati sul metodo del price cap, efficaci anche nei confronti delle concessioni già in essere e non soltanto per le nuove, laddove, in precedenza, al concessionario erano riconosciuti aumenti annuali di pedaggio pari al 70 per cento dell'inflazione;
i nuovi sistemi tariffari dei pedaggi autostradali, basati sul metodo del price cap, sono stati definiti dall'ART con apposite delibere nel giugno 2019;
l'articolo 13 del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162 ("decreto Milleproroghe", attualmente in corso di esame alla Camera dei deputati in prima lettura), ha stabilito il blocco dell'aumento dei pedaggi autostradali per quelle società concessionarie il cui periodo regolatorio quinquennale, indi il relativo piano economico-finanziario, siano pervenuti a scadenza;
il piano economico-finanziario (PEF) è quel piano che il concessionario sottopone allo Stato per regolare i propri investimenti (ad esempio nella manutenzione dell'infrastruttura concessa) e i relativi mezzi economici per farvi fronte, da recuperare con l'aumento dei pedaggi;
il medesimo articolo 13 del decreto milleproroghe ha fissato al 30 marzo 2020 il termine entro il quale i concessionari presentano al concedente le proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari, riformulate ai sensi dei nuovi criteri tariffari stabiliti dall'ART con le delibere predette, e al 31 luglio 2020 il termine ultimo entro il quale l'aggiornamento dei PEF deve perfezionarsi;
considerato che:
in data antecedente all'entrata in vigore delle disposizioni citate, alcune società concessionarie hanno presentato delle proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari informati ai criteri di tariffazione previgenti, e attendono, in alcuni casi dal 2018, l'approvazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
a quanto risulta agli interroganti, allo stato attuale: 6 concessioni sono scadute, devono essere riassegnate e sono pertanto prive di piano economico-finanziario relativo alla fase transitoria; una concessione (autostrada Asti-Cuneo) è in riscrittura; 13 piani economico-finanziari sono da aggiornare, in quanto il periodo regolatorio è pervenuto a scadenza nel 2019;
i piani economico-finanziari in attesa di approvazione prevedono investimenti per un totale di circa 11 miliardi di euro, di cui 7,2 miliardi per il periodo regolatorio 2019-2029, cui si aggiungono i 4,1 miliardi di euro previsti per la realizzazione della gronda di Genova;
le date previste dal decreto milleproroghe per la proposizione dei PEF e il loro perfezionamento finiscono per bloccare una quota importantissima di investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del nostro Paese,
si chiede di sapere come il Ministro in indirizzo intenda adoperarsi al fine di pervenire, in tempi brevissimi, all'approvazione definitiva delle proposte di aggiornamento dei PEF delle società concessionarie, così da sbloccare immediatamente gli investimenti previsti nei medesimi piani, che ammontano a circa 11 miliardi di euro nell'arco di un decennio, anche alla luce dei procedimenti di revoca di talune concessioni autostradali che il Governo ha intenzione di avviare.
(3-01380)
Senato della Repubblica
Giovedì 13 febbraio 2020
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 151-bis del Regolamento. La seduta è cominciata alle ore 15,01.
PRESIDENTE. Il senatore Corti ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-01380 sull'aggiornamento dei piani economico-finanziari delle società concessionarie autostradali, per tre minuti.
CORTI (L-SP-PSd'Az). Signor Presidente, ringrazio il Ministro per l'attenzione che ci vorrà dedicare. L'articolo 16 del decreto-legge n. 109 del 2018, incidendo sull'Autorità di regolazione dei trasporti (ART), ha attribuito a quest'ultima il compito di stabilire dei nuovi sistemi tariffari dei pedaggi autostradali basati sul metodo del price cap, ossia del tetto ai prezzi, efficaci anche nei confronti delle concessioni già in essere e non soltanto per le nuove, laddove, in precedenza, al concessionario erano riconosciuti aumenti annuali di pedaggio pari al 70 per cento dell'inflazione.
I nuovi sistemi tariffari dei pedaggi autostradali, basati sul metodo del price cap, sono stati definiti dall'ART con apposite delibere nel giugno 2019. L'articolo 13 del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162 (cosiddetto milleproroghe, attualmente in conversione alla Camera dei deputati in prima lettura), ha stabilito il blocco dell'aumento dei pedaggi autostradali per quelle società concessionarie il cui periodo regolatorio quinquennale, indi il relativo piano economico-finanziario, siano pervenuti a scadenza. Il piano economico-finanziario (PEF) è quel piano che il concessionario sottopone allo Stato per regolare i propri investimenti (ad esempio nella manutenzione dell'infrastruttura conceduta) e i relativi mezzi economici per farvi fronte, da recuperare con l'aumento dei pedaggi; il medesimo articolo 13 del decreto-legge milleproroghe ha fissato al 30 marzo 2020 il termine entro il quale i concessionari presentano al concedente le proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari, riformulate ai sensi dei nuovi criteri tariffari stabiliti dall'ART con le delibere predette, e al 31 luglio 2020 il termine ultimo entro il quale l'aggiornamento dei PEF deve perfezionarsi.
In data antecedente all'entrata in vigore delle disposizioni citate in premessa, alcune società concessionarie hanno presentato delle proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari informati ai criteri di tariffazione previgenti e attendono - in alcuni casi dal 2018 - l'approvazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. A quanto risulta agli interroganti, allo stato attuale sei concessioni sono scadute, devono essere riassegnate e sono pertanto prive di piano economico-finanziario; una concessione (autostrada Asti-Cuneo) è in riscrittura; 13 piani economico-finanziari sono da aggiornare, in quanto il periodo regolatorio è pervenuto a scadenza nel 2019. I piani economico-finanziari in attesa di approvazione prevedono investimenti per un totale di circa 11 miliardi, di cui 7,2 miliardi per il periodo regolatorio 2019-2029, cui si aggiungono i 4,1 miliardi previsti per la realizzazione della Gronda di Genova.
Avviandomi alla conclusione, chiediamo al Ministro come intenda adoperarsi al fine di pervenire, in tempi brevissimi, all'approvazione definitiva delle proposte di aggiornamento dei PEF delle società concessionarie, così da sbloccare immediatamente gli investimenti previsti nei medesimi piani, che ammontano a circa 11 miliardi di euro nell'arco di un decennio, anche alla luce dei procedimenti di revoca di talune concessioni autostradali che il Governo ha intenzione di avviare.
PRESIDENTE. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, onorevole De Micheli, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.
DE MICHELI, ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Gli atti convenzionali che regolano le concessioni autostradali stabiliscono il termine di ciascun periodo regolatorio in cinque anni per l'aggiornamento dei PEF. In occasione di ciascun aggiornamento si provvede all'adeguamento del piano degli investimenti, alla riprogrammazione dei parametri tecnici, nonché alla determinazione dei livelli tariffari futuri. Con il decreto-legge n. 109 del 2018, convertito nella legge n. 130 del 2018, si è prevista l'applicazione del nuovo regime tariffario dell'Autorità dei trasporti, che è improntato al principio del price cap. L'Autorità dei trasporti (ART), con delibera n. 16 del 2019, ha avviato la consultazione che si è conclusa a giugno del 2019, con l'emanazione di sedici delibere riferibili alle società concessionarie con periodo regolatorio scaduto. A partire dallo stesso mese di giugno, in osservanza al nuovo contesto di riferimento, la Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali ha richiesto alle società concessionarie interessate di predisporre i piani conformi alla nuova disciplina. A detta richiesta è stato dato seguito, peraltro in misura molto parziale, solo da alcuni concessionari. L'articolo 13 del decreto-legge n. 162 del 2019 ha previsto una dettagliata tempistica per la presentazione delle proposte di PEF da parte delle società concessionarie e per il perfezionamento dell'iter approvativo, stabilendo così un contesto di maggior certezza nei tempi e nella regolazione dei rapporti concessori. Nelle more dell'aggiornamento dei PEF, il Ministero ha formalmente richiesto alle società concessionarie di proseguire negli investimenti già assentiti in passato all'interno delle concessioni, la cui realizzazione pertanto prescinde dai tempi di aggiornamento dei piani economici finanziari.
Contestualmente, il Ministero ha disposto che i concessionari pongano in essere le progettazioni e gli interventi necessari a garantire la sicurezza della infrastruttura autostradale.
Identica disposizione è stata impartita anche alle società titolari di concessioni scadute. In relazione a queste concessioni, sono state avviate tutte le procedure per l'individuazione del nuovo concessionario e quindi per l'avviamento della fase di gara.
Evidenzio comunque che in attuazione delle disposizioni impartite ai concessionari, da settembre 2019 sono stati sbloccati interventi relativi ad investimenti concessori per oltre 800 milioni di euro.
PRESIDENTE.Ha facoltà di intervenire in replica la senatrice Pergreffi, per due minuti.
PERGREFFI (L-SP-PSd'Az). La ringrazio, Ministro, ma non ci riteniamo soddisfatti di questa risposta, perché comunque anche oggi la Corte dei conti è intervenuta dicendo che è necessario sbloccare il piano di investimenti in Italia. Tantissime opere sono bloccate, perché le società concessionarie sono sottoposte a questo regime di incertezza. Non ci ha risposto su quanto ha intenzione di fare il Governo in questo momento, con la revisione dei contratti delle società concessionarie e sulla revisione di talune concessioni, dal momento che si parla addirittura della revoca di alcune di queste. Nel momento stesso in cui si parla di revoca, ci chiediamo anche come possano investire le concessionarie autostradali. La chiarezza è fondamentale in questa fase, perché come ha detto anche oggi la Corte dei conti, è necessario un piano di investimenti per far ripartire il Paese. Sulla revoca delle concessioni autostradali, invece, come sempre c'è il silenzio da parte vostra, perché per liti vostre interne non c'è chiarezza.
Anch'io sono donna e anch'io riesco a fare due cose contemporaneamente, ma almeno l'educazione di guardare in faccia chi le sta rispondendo sarebbe gradita. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az).
PRESIDENTE. La prego, non tocca a lei fare queste osservazioni e credo che il Ministro sia ancora in grado di guardare un telefono ed ascoltare, almeno me lo auguro.
La seduta è terminata alle 16,04.