Senato della Repubblica - 3-01502 - Interrogazione sulle conseguenze di ordine pubblico del mancato rispetto dell'ordine di chiusura dei porti. RISPOSTA
Senato della Repubblica - 3-01502 - Interrogazione a risposta immediata presentata il 21 aprile 2020
Al Ministro dell'interno. -
Premesso che: negli ultimi giorni, in piena emergenza COVID-19, si sono intensificati in maniera consistente gli sbarchi sulle coste siciliane: tra navi di organizzazioni non governative e gommoni singoli le centinaia di migranti approdati mettono a dura prova il sistema dell'accoglienza, anche perché è necessario che uomini e risorse che siano concentrati in altri campi;
la Protezione civile, che attualmente è impegnata oltre misura per contenere l'emergenza sanitaria, è stata incaricata dal Governo anche di "creare strutture o aree sulla terraferma oppure navi dove poter ricoverare i migranti per scongiurare che si aggravi la situazione dei contagi" per la sorveglianza sanitaria delle persone sbarcate;
in modo irresponsabile il Ministro in indirizzo ha deciso di riaprire strutture private per richiedenti asilo, e questo desta allarme perché, senza le dovute condizioni di sicurezza, il rischio che ciò comporta è altissimo e si potrebbe compromettere anche la salute di tutte le persone (forze dell'ordine, servizi sociali, operatori del servizio medico, protezione civile) impegnate nelle operazioni di sbarco, smistamento e sorveglianza;
i cittadini sono comprensibilmente preoccupati per il rischio di contagio da COVID-19, soprattutto dopo la notizia di un 15enne egiziano, giunto a Lampedusa e trasferito prima a Porto Empedocle (Agrigento) e poi a Pozzallo (Ragusa), che è risultato positivo al coronavirus;
la questione potrebbe trasformarsi rapidamente in un problema di ordine pubblico se non si interviene con fermezza nei confronti degli immigrati che non rispettano pedissequamente le misure di contenimento di contagio, mentre i cittadini italiani sono tenuti a rispettare rigidi obblighi di limitazione del proprio diritto, costituzionalmente garantito, alla libertà di circolazione, rischiando multe anche molto salate;
il 10 aprile, il direttore generale dell'OMS si è detto preoccupato per la diffusione del COVID-19 nelle aree rurali, con focolai registrati in più di 16 Paesi africani, privi dei necessari mezzi di rilevazione dei dati,e delle adeguate strutture sanitarie per isolare e trattare i malati;
considerato che in questi Paesi non si stanno attuando adeguate misure di contenimento del COVID-19, come limitazione degli spostamenti, quarantene, sorveglianza, e considerato che i flussi interni verso la Libia sono continui e sistematici, se viene consentito lo sbarco sulle nostre coste si rischia di dare vita ad un fenomeno devastante con l'arrivo di un numero indefinito di persone potenzialmente infette;
impedire gli sbarchi è una questione di sicurezza nazionale, occorre evitare che ai problemi legati all'immigrazione si sommino quelli legati al contagio del virus COVID-19: non è sufficiente dichiarare con decreto interministeriale i porti "non sicuri" se poi nei fatti si consentono ancora gli sbarchi;
a giudizio degli interroganti il Governo affronta la questione in modo approssimativo: è intollerabile che, nonostante l'emergenza sanitaria, non si applichi alcun vero blocco navale al largo della Libia,
si chiede di sapere se fra le priorità del Governo ci sia quella di far rispettare la chiusura dei porti, perché non sicuri, come ribadito con decreto interministeriale 8 aprile 2020, con ogni mezzo necessario, anche eventualmente prevedendo un blocco navale, al fine di tutelare la salute pubblica dei cittadini italiani, ovvero se fra le priorità governative ci sia quella di regolarizzare 600.000 clandestini per poterli impiegare nei campi come anticipato dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
Senato della Repubblica
Mercoledì 22 aprile 2020
La seduta è stata ripresa alle 9:34.
PRESIDENTE. Il senatore Candiani ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-01502 sulle conseguenze di ordine pubblico del mancato rispetto dell'ordine di chiusura dei porti, per tre minuti.
CANDIANI (L-SP-PSd'Az). Signor Ministro, nell'attuale situazione dovuta al coronavirus si sono viste parecchie incoerenze e incongruenze anche nelle azioni di Governo, soprattutto in quelle poste in essere nell'ambito della gestione della sicurezza. Ci siamo trovati di fronte alla firma, da parte sua e di altri Ministri, di un provvedimento che dichiara non sicuri i porti del nostro Paese e, negli stessi giorni, ci ritroviamo con decine e decine di immigrati clandestinamente introdotti nel Paese, nel territorio siciliano e della penisola, dagli scafisti e quindi a disposizione delle mafie. Addirittura si sono riscontrati dei casi - come è successo nei giorni scorsi - di infetti da coronavirus.
A fronte di questo ci chiediamo quale sia realmente la gestione dell'immigrazione, una volta entrata nel nostro territorio nazionale e, soprattutto, quali sono le azioni che si stanno ponendo in essere per contrastare il traffico delle persone che sta alle spalle. Sappiamo che alle spalle ci sono la mafie e i traffici illeciti, ma sappiamo anche che, in questo momento, la gente che abbiamo chiuso in casa è preoccupata, perché gli immigrati clandestini girano per i paesi, e - come è successo nei giorni scorsi - sono sbarcati senza che neppure le autorità lo sapessero e senza essere sottoposti ad alcun controllo sanitario.
Di fronte a tutto questo ci domandiamo qual è la politica di gestione del Paese. Quale politica il Ministro e il Governo stanno garantendo in merito alla sicurezza dei cittadini, soprattutto per quel che riguarda l'infezione, in questo momento? Ancora: ci domandiamo se sia veramente nell'interesse del Governo - come ha detto il ministro Bellanova - regolarizzare 600.000 immigrati clandestini. (Applausi dai Gruppo L-SP-PSd'Az e FIBP-UDC).
Non si possono sostituire gli italiani con i clandestini per realizzare una semplice operazione di abbassamento dei salari. (Applausi dai Gruppi L-SP-PSd'Az e FIBP-UDC). Questo è inaccettabile.
C'è poi il gravissimo fatto relativo alle scarcerazioni delle ultime ore e dei giorni passati. Nei provvedimenti che il Governo sta assumendo sono contenute delle gravi incoerenze. Create confusione tra i cittadini e contraddizione: dite ai cittadini di chiudersi in casa e poi aprite le porte delle galere; dite ai cittadini di intraprendere tutte le azioni che servono per tutelarsi e tutelare gli altri rispetto al contagio e fate poi sbarcare sul territorio nazionale cittadini clandestini di altri Paesi senza neanche sottoporli a una profilassi sanitaria.
A fronte di tutto ciò, noi siamo molto preoccupati e siamo determinati a pretendere chiarezza da parte del Governo. (Applausi dai Gruppi L-SP-PSd'Az e FIBP-UDC e del senatore La Russa).
PRESIDENTE. Il ministro dell'interno, consigliere di Stato Lamorgese, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.
LAMORGESE, ministro dell'interno. Signor Presidente, onorevoli senatori, ritengo opportuno premettere che tutte le strutture del Ministero dell'interno, fin dall'inizio dell'epidemia, hanno puntualmente e regolarmente applicato le procedure seguite per lo screening sanitario. A partire dal primo sbarco avvenuto nel periodo dell'emergenza Covid-19, per tutti i migranti sbarcati sono state applicate le misure preventive della sorveglianza della durata minima di quattordici giorni.
Segnalo, in ogni caso, come tra tutte le persone sbarcate solo una è risultata positiva al Covid-19 e fa parte dello sbarco di 67 migranti avvenuto in autonomia a Lampedusa. Si tratta di un ragazzo di nazionalità egiziana che è risultato positivo al tampone ed è stato posto in isolamento, ove attualmente si trova. Il soggetto è in buone condizioni e non è stato necessario disporne il ricovero ospedaliero.
Come riferito nell'interrogazione, con decreto interministeriale del 7 aprile scorso, è stato stabilito, per tutto il periodo di durata dell'emergenza sanitaria nazionale, che i porti italiani non avessero i requisiti per la classificazione di porto sicuro e ciò in relazione alla situazione di emergenza connessa alla diffusione del virus; situazione che non rende possibile allo stato assicurare sul territorio italiano la disponibilità di luoghi sicuri senza compromettere la funzionalità delle strutture sanitarie, logistiche e di sicurezza dedicate al contenimento del contagio.
Devo precisare che dal 7 aprile non è stata data alcuna autorizzazione all'ingresso in porto per le navi che hanno soccorso migranti, tant'è che le navi delle due ONG, Alan Kurdi e Aita Mari, sono state collocate in rada a seguito di un intervento della Croce Rossa che, in qualità di soggetto attuatore, nominato con decreto del capo della Protezione civile, ha trasportato tutti i migranti soccorsi sulla nave Rubattino per il previsto periodo di quarantena.
Per quanto riguarda i migranti che raggiungono le nostre coste autonomamente - fenomeno peraltro che è sempre esistito, non è di questi giorni - viene disposta la quarantena una volta che siano stati rintracciati. Con varie circolari il Ministero ha sollecitato agli enti gestori delle strutture di accoglienza, di primo e di secondo livello, e dei centri di trattenimento il rispetto delle disposizioni per il contenimento dell'epidemia. È stato chiesto di garantire adeguata informazione ai migranti sui comportamenti da seguire, sia attraverso i mediatori culturali che con apposite informative scritte.
Concludo con riferimento all'ipotesi di regolarizzazione dei migranti, richiamata dall'interrogante, precisando che sul punto vi è una valutazione con i Ministri dell'agricoltura e del lavoro concernente le situazioni di lavoro in nero che possono riguardare sia cittadini italiani, sia cittadini stranieri. In effetti, la questione nasce dall'esigenza di trovare una soluzione specifica ai problemi che stanno emergendo nel settore dell'agricoltura, come in quello della pesca, al fine di sopperire alle carenze di lavoratori in quegli ambiti, senza pregiudicare la produzione italiana. Si tratta di una problematica che viene sollevata da più settori interessati, affrontata ripercorrendo analoghe soluzioni individuate negli anni scorsi che possono rappresentare un elemento di maggiore garanzia della sicurezza pubblica.
PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Candiani, per due minuti.
CANDIANI (L-SP-PSd'Az). Siete proprio originali, Ministro, in quanto quello che succede in Italia non succede in nessun altro Paese europeo. Negli altri Paesi europei si chiudono le frontiere e si proteggono i cittadini. (Applausi dai Gruppi L-SP-PSd'Az e FIBP-UDC). Qui si fanno entrare gli stranieri infetti e dopo ci si domanda anche con chi sono entrati in contatto.
Siete il Governo che, al contrario degli altri Paesi, mette i cittadini nelle proprie case e apre le galere.(Applausi dai Gruppi L-SP-PSd'Az E FIBP-UDC). Questo è quello che voi pensate come cura Italia: fate entrare i clandestini nel nostro Paese e fate uscire dalla galera gli ergastolani e i mafiosi. Su questo non vi daremo tregua. (Applausi dai Gruppi L-SP-PSd'Az e FIBP-UDC. Commenti dal Gruppo M5S).
La seduta è stata sospesa alle 10:47.