Senato della repubblica - 3-01599 -Interrogazione sulla didattica a distanza, misura utilizzata a causa dell’emergenza da Covid-19. RISPOSTA

Senato della repubblica - 3-01599 -Interrogazione a risposta orale presentata il 19 maggio 2020.

 - Al Ministro dell'istruzione. - Premesso che:

la scuola italiana ha saputo reagire alla crisi causata dal Coronavirus con diverse misure eccezionali, tra le quali la didattica a distanza;

gli insegnanti si sono attivati immediatamente, provvedendo sia alla propria formazione, quando mancava, sia ad offrire fin dove era possibile un adeguato servizio agli studenti;

non si può negare che la didattica a distanza abbia funzionato soltanto in parte, in quanto in alcune zone del Paese si sono registrati problemi legati al digital divide, ossia alla mancanza di dispositivi elettronici e alla scarsa o assente connessione internet. Alcuni studenti sono rimasti sprovvisti degli strumenti informatici, e per molti altri, in particolare gli alunni della scuola primaria, la didattica a distanza non è mai partita, in quanto i compiti sono stati inviati mediante e-mail e Whatsapp per diverso tempo e ora su una piattaforma on line, ma senza poter usufruire di alcuna videolezione;

la didattica a distanza carica sul contesto familiare una serie di incombenze, sia economiche che in termini di supporto e tempo, che non tutti i genitori si possono permettere, sia quando lavorano fuori casa, che quando lavorano in smart working;

considerato che, a parere dell'interrogante:

seppure utile nel breve periodo legato alla gestione dell'emergenza epidemiologica e nonostante gli ingenti stanziamenti del Governo, la didattica a distanza, nel lungo periodo, potrebbe determinare forti disuguaglianze, con grave danno nei confronti dei soggetti più vulnerabili;

la dispersione scolastica, già abbastanza alta in Italia, alla fine dell'emergenza sanitaria potrebbe aumentare;

la scuola dovrebbe offrire non soltanto un piano didattico, ma anche educativo e sociale, e di conseguenza appare necessario che a settembre 2020 tutti gli studenti, a partire dalle fasce dei più piccoli, possano rientrare in classe in situazione di sicurezza;

la scuola italiana ha sempre più bisogno di investimenti, risorse, assunzioni di docenti e personale scolastico, nonché interventi consistenti per l'edilizia scolastica,

si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo stia adottando per consentire l'inizio armonioso e in sicurezza del nuovo anno scolastico 2020/2021. (3-01599)

Senato della Repubblica

Giovedì 9 luglio 2020

La seduta è iniziata alle 9:37.

La senatrice Evangelista ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-01599 sulle diverse misure per garantire l'avvio in sicurezza dell'anno scolastico 2020-2021, per tre minuti.

 

EVANGELISTA (M5S). Signor Presidente, signor Ministro, premesso che la scuola italiana ha saputo reagire alla crisi causata dal coronavirus con diverse misure eccezionali, tra le quali la didattica a distanza, gli insegnanti si sono attivati immediatamente provvedendo sia alla loro formazione, laddove mancava, sia a offrire, fin dove possibile, un adeguato servizio agli studenti. Tuttavia, non si può negare che la didattica a distanza abbia funzionato soltanto in parte: in alcune parti del Paese la linea Internet si è rivelata scarsa. Alcuni studenti sono rimasti sprovvisti degli strumenti informatici; per molti altri - mi riferisco, in particolare, agli alunni della scuola primaria e penso anche alla mia bambina di otto anni - la didattica a distanza non è mai partita, in quanto i compiti sono stati inviati mediante mail e WhatsApp per diversi mesi e poi su una piattaforma on-line, ma senza poter usufruire di alcuna video lezione in diretta streaming.

La didattica a distanza ha caricato sul contesto familiare una serie di incombenze sia economiche che in termini di supporto e tempo che non tutti i genitori potevano permettersi, lavorando fuori casa e alcuni in smart working. Seppure utile nel breve periodo legato proprio alla gestione dell'emergenza sanitaria e nonostante gli ingenti stanziamenti del Governo, la didattica a distanza nel lungo periodo potrebbe determinare forti disuguaglianze, con danno soprattutto nei confronti dei soggetti più vulnerabili. La dispersione scolastica è già abbastanza alta in Italia e alla fine dell'emergenza potrebbe risultare più alta.

Infine, poiché la scuola deve offrire non soltanto un piano didattico, ma anche un piano educativo e sociale e poiché, di conseguenza, appare necessario che a settembre 2020 tutti gli studenti, a partire dalle fasce dei più piccoli, possano rientrare in classe in una situazione di sicurezza, le chiedo quali strumenti il Governo stia mettendo in campo per consentire l'inizio armonioso e in sicurezza del nuovo anno scolastico 2020-2021.

 

PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione, onorevole Azzolina, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

 

AZZOLINA, ministro dell'istruzione. Senatrice Evangelista, la didattica a distanza - come da lei ricordato - ha rappresentato uno strumento per garantire l'effettività del diritto allo studio e rimanere vicini anche durante il lockdown alle nostre studentesse e ai nostri studenti, soprattutto quelli più in difficoltà e con svantaggio, che rischiavano di amplificare i divari territoriali e sociali già esistenti che abbiamo il dovere di ridurre e combattere. Per tale ragione, abbiamo investito da subito ingenti risorse per l'acquisto di tablet, di connessioni e di tutti gli strumenti digitali utili a vantaggio dei meno abbienti. Dall'inizio dell'emergenza, anche per sostenere la didattica a distanza, sono stati stanziati più di 180 milioni di euro; risorse che rimarranno alla scuola italiana, arricchendola. Tablet e personal computer, che abbiamo acquistato per sostenere i nostri ragazzi nella didattica a distanza, saranno adesso un patrimonio per il lavoro in classe e nei laboratori.

La priorità di questo Esecutivo è stata e sarà sempre quella di non lasciare indietro nessuno. Anche per questo, nei giorni scorsi abbiamo varato un ulteriore avviso per complessivi 236 milioni di euro, a valere sui PON, che serviranno all'acquisto di libri e kit didattici per oltre 750.000 nostri studenti e nostre studentesse più svantaggiati: una misura molto importante per il diritto allo studio e per la ripartenza a settembre che darà sostegno alle famiglie. Ogni scuola secondaria di primo grado potrà avere fino a 100.000 euro e le scuole secondarie di secondo grado fino a 120.000 euro. In questo contesto l'avvio del nuovo anno scolastico rappresenta sicuramente una sfida. Il Governo sta affrontando tutte le misure necessarie per la realizzazione di un ambizioso disegno: avere un organico potenziato, evitare classi sovraffollate, disporre degli spazi supplementari, laddove fossero necessari.

La spesa per la messa in sicurezza degli edifici scolastici ha registrato, in costanza dell'emergenza epidemiologica, un'accelerazione: a marzo scorso sono stati stanziati ben 510 milioni di euro; altri 320 milioni sono stati ripartiti tra le Regioni ad aprile; sono stati messi a disposizione ulteriori 855 milioni di euro a favore di Province e Città metropolitane. Inoltre, sono stati pubblicati i risultati relativi al bando che ha messo a disposizione 330 milioni di euro per il finanziamento di azioni di cosiddetta edilizia leggera, in conseguenza dell'emergenza sanitaria da Covid-19.

Nella concreta declinazione degli interventi da realizzare, le scuole non saranno lasciate sole. La stesura di uno specifico protocollo di sicurezza, sul modello di quanto già fatto per gli esami di stato, accompagnerà l'avvio del prossimo anno scolastico. Io stessa ho iniziato a partecipare ai tavoli tecnici regionali convocati per analizzare ogni situazione e trovare risposte adeguate insieme agli enti competenti - gli enti locali - in un'ottica di condivisione e celerità. A queste attività si affiancheranno già dalle prossime settimane appositi spazi di formazione per tutto il personale scolastico sulle tematiche digitali e sulla sicurezza.

Posso rassicurarla che il Governo accompagnerà ogni passaggio del ritorno a scuola in presenza delle nostre studentesse e dei nostri studenti. (Applausi).

 

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica la senatrice Granato, per due minuti.

 

GRANATO (M5S). Signor Presidente, vorrei ringraziare il Ministro per aver risposto in maniera soddisfacente alla domanda postale. (Applausi).

La ringrazio inoltre per la pazienza infinita che sta dimostrando rispetto a un'opposizione demagogica (Applausi), che ha contribuito ai tagli della scuola della Gelmini di 8 miliardi di euro. I signori che tirano fuori gli striscioni e dicono a lei di dimettersi sono quelli che hanno sostenuto le politiche di tagli alla scuola statale pubblica per 8 miliardi di euro. (Applausi).

Lei, Ministro, è riuscita ad ottenere per la scuola statale pubblica 5,6 miliardi di euro, che saranno investiti per poter consentire il rientro in sicurezza dei nostri studenti e per migliorare lo stato di salute delle nostre istituzioni scolastiche. Ricordiamo che l'autonomia scolastica è stata un'iniziativa delle altre forze politiche che ci hanno governato in questi ultimi vent'anni, per cui adesso non possono certamente essere proprio loro ad attribuire a lei la responsabilità delle leggi con le quali si è ritrovata a dover operare, nel rispetto degli enti locali, delle autonomie scolastiche e, quindi, delle prerogative di tutti i soggetti che in questo momento sono chiamati a collaborare per risolvere l'emergenza in corso. (Applausi).

La seduta è terminata alle 16:00

 

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