Senato della Repubblica – 3-02149 - Interrogazione sulla Banca popolare di Bari (BPB) posta in amministrazione straordinaria a causa del dissesto finanziario dalla Banca d' Italia il 13 dicembre 2020.

Senato della Repubblica – 3-02149 - Interrogazione a risposta orale presentata il 2 dicembre 2020.

- Ai Ministri dell'economia e delle finanze e per gli affari regionali e le autonomie. - Premesso che:

la Banca d'Italia il 13 dicembre 2020 ha posto in amministrazione straordinaria la Banca popolare di Bari (BPB) a causa del dissesto finanziario;

in altri termini, la decisione della Banca d'Italia ha comportato, in forza degli articoli 70 e 98 testo unico bancario (di cui al decreto legislativo n. 385 del 1993, e successive modificazioni), lo scioglimento degli organi di amministrazione e controllo della BPB e l'attivazione della procedura di amministrazione straordinaria, finalizzata alla gestione della fase di crisi, con l'integrale sostituzione della governance della BPB con commissari straordinari nominati ed aventi il compito anche di accertare e rimuovere le irregolarità commesse;

i commissari straordinari hanno ritenuto sussistere delle responsabilità in capo alla pregressa governance ed hanno deciso di avviare l'azione civile di risarcimento nei confronti di molti di coloro che hanno ricoperto ruoli di responsabilità nell'amministrazione della BPB;

con decreto-legge n. 142 del 2019, convertito dalla legge n. 5 del 2020, lo Stato ha deciso lo stanziamento di importi "fino a" 900 milioni di euro "per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e la realizzazione di una banca di investimento";

la Banca popolare non è esplicitamente indicata nel provvedimento ricordato, ma è noto il fatto che vi sia stata una preordinazione teleologica della ricapitalizzazione di medio credito centrale (MCC), la Banca del Mezzogiorno, anche attraverso la creazione di una banca d'investimento;

il Ministero dell'economia e delle finanze ha, quindi, versato 430 milioni di euro in conto capitale ad Invitalia, presieduta da Domenico Arcuri, in favore di MCC per consentirle di rilanciare la BPB attraverso un duplice intervento: assorbimento delle perdite del fondo interbancario di tutela dei depositi, e compimento dell'operazione di la trasformazione della Banca popolare in società per azioni con ricapitalizzazione ai fini della realizzazione del nuovo piano industriale sotto una nuova governance indipendente;

considerato che, a giudizio degli interroganti:

tale operazione di salvataggio della banca, accompagnata dalla sua trasformazione in società per azioni di proprietà sostanzialmente pubblica, è condivisibile, mentre sorprende la nomina a presidente di Giovanni De Gennaro, capo nella Polizia durante i fatti di Genova nel 2001;

si tratta di una nomina che si pone in linea di continuità con l'immotivata prassi di preporre persone provenienti dalle forze dell'ordine ad incarichi che nulla hanno a che vedere con l'ordine pubblico e sicurezza;

la nomina del consiglio d'amministrazione è stata, infine, perfezionata il 16 ottobre 2020 ed è in questa fase che è intervenuta la Regione Puglia annunciando lo stanziamento di 60 milioni di euro attraverso Puglia Sviluppo, società in house della Regione, e in forza di ciò ha suggerito il nome di un consigliere per il consiglio di amministrazione;

pur se la banca è proprietà pubblica, in ordine alla gestione di una società pubblica che opera in regime di diritto privato, si può considerare opportuno che una Regione concorra a suggerire un esponente del territorio in operazione come quella di cui si sta parlando. Ma l'acquisizione del diritto di nomina nell'organo di governo è cosa ben diversa e pertiene alla gestione attiva e all'amministrazione, secondo interessi che trascendono la diretta relazione tra proprietà e gestione;

agli sgoccioli della campagna elettorale, il presidente uscente della Regione ha annunciato l'impegno menzionato, senza che ve ne fosse la reale necessità e senza consultare gli organi politici della Regione (Giunta e Consiglio) e senza che ve ne fosse l'opportunità, in quanto altre priorità dovevano essere considerate, poiché quelle risorse pari a circa 60 milioni di euro potrebbero e dovrebbero essere meglio usate per fronteggiare l'emergenza da COVID-19, per la quale, a causa dell'inadeguatezza del servizio sanitario regionale è classificata zona a rischio "arancione", con forti limitazioni alla popolazione sia in termini sanitari che di reddito,

si chiede di sapere:

se ai Ministri in indirizzo consti che una Regione possa impiegare così ingenti risorse per entrare nell'organo di governo di un istituto bancario, peraltro, nel caso specifico elidendo il controllo dello Stato;

se non ritengano che l'opportunità di dare sostanza alle esigenze territoriali non possa condurre alla formalizzazione del diritto di gestione o cogestione da parte della Regione;

se non ritengano che la proprietà pubblica è stata funzionale al salvataggio, ma che sia inopportuno che la gestione sia contaminata da interessi localistici che rischierebbero di essere prossimi a quelli che avevano portato al dissesto.

(3-02149)

 

Contenuto pubblico