Senato della Repubblica – 4-02673 – Interrogazione sul tema delle cosiddette Grandi Navi, che attualmente transitano nel canale della Giudecca, originando preoccupazione sul tema della sicurezza durante il transito nella stazione marittima di Venezia.

Senato della Repubblica – 4-02673 – Interrogazione a risposta scritta presentata il 19 Dicembre 2019.

 - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per i beni e le attività culturali e per il turismo. - Premesso che:

il 12 novembre 2019 la città di Venezia e tutta la sua laguna è stata colpita da una marea eccezionale, la seconda più alta di sempre dopo la tremenda alluvione del 1966;

si tratta di un evento di portata eccezionale originato dalla concomitante, intensa e imprevista combinazione dei venti di bora e di scirocco, nonché di livelli di pressione più bassi del previsto, i quali hanno fatto innalzare il livello dell'acqua che ha raggiunto l'allarmante livello di 187 centimetri alle ore 22.50 del 12 novembre;

i danni arrecati al centro storico di Venezia e, in generale, a tutte le città della laguna (Chioggia, Pellestrina, Cavallino, eccetera) e ovviamente a tutta la popolazione residente sono stati enormi e hanno causato la morte di una persona;

incalcolabili appaiono i danni al patrimonio culturale, che impongono una mobilitazione immediata da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;

è questo enorme sfregio all'intera laguna di Venezia la centralità del tema della salvaguardia di questo territorio che per l'Unesco è patrimonio dell'umanità;

considerato che:

vi è la forte preoccupazione che fenomeni di questa portata saranno sempre più frequenti e che più di uno siano i fattori all'origine degli stessi;

tra le concause che originano questi eventi, oltre al mancato funzionamento del sistema MOSE e alla necessità di concluderlo e metterlo in opera, vi è il tema delle cosiddette Grandi Navi, che attualmente transitano nel canale della Giudecca, originando anche enorme preoccupazione sul tema della sicurezza;

questa estate, infatti, in data 7 luglio 2019, la nave da crociera "Costa Deliziosa", durante il transito in uscita dalla stazione marittima di Venezia, ha perso il controllo, poco dopo il bacino di San Marco, di fronte alla riva dei Sette Martiri - Giardini della Biennale a pochissimi metri dalla riva e da uno yacht attraccato, nonché da altre imbarcazioni del servizio di trasporto pubblico locale;

la nave, di proprietà della multinazionale Costa Crociere, la lasciato la stazione marittima (gestita da VTP - Venezia Terminal Passeggeri), nonostante le proibitive condizioni meteo e il progressivo ed evidente aggravarsi del maltempo con grandine e forti raffiche di vento. La tragedia è stata evitata solo grazie al supporto e alla presenza di 3 rimorchiatori, che hanno faticato moltissimo per evitare l'impatto. Ma tutto questo è servito a poco: il giorno successivo, lunedì 8 luglio, la nave "Pullmantur Horizon" è partita, mentre su Venezia cadeva una violenta grandinata con visibilità ridotta;

rilevato che:

oltre al tema della sicurezza, questi natanti di spropositate dimensioni causano enormi danni ai canali di navigazione e ai fondali dell'intera laguna;

secondo l'Ismar, l'Istituto di scienze marine del CNR di Venezia, che ha fatto "Fotografie acustiche" pubblicate dalla rivista "Scientific Reports" (Nature), ogni volta che una nave lunga oltre 300 metri entra dalla bocca di Malamocco, con una stazza superiore a 100.000 tonnellate, sui fondali della laguna si scatena un mini tsunami. Si sollevano enormi montagne di sedimenti e detriti, sospingendoli in tutte le direzioni, in attesa che le maree buttino fuori dalla laguna questo milione di metri cubi l'anno;

spostare il passaggio delle grandi navi fuori dal bacino di San Marco, ma comunque all'interno della laguna di Venezia, implica l'escavo del piccolo canale Vittorio Emanuele per portarlo da un metro e mezzo a 12 metri di profondità, allargandolo da 20 a 120 metri;

questa eventuale e ulteriore grande opera (che ci si augura vivamente non venga intrapresa) ha un forte impatto ambientale e infliggerà una profonda ferita alla laguna, distruggendo i canali "meandriformi" che sul fondo rallentano le maree: il mare sarà ancora più vicino,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della situazione denunciata e del vulnus, che essa sta creando all'ecosistema lagunare;

quali iniziative, nell'ambito delle rispettive competenze, abbiano intrapreso al fine di trovare una soluzione alternativa al passaggio delle grandi navi nella laguna di Venezia;

se intendano avviare, o se eventualmente abbiano già avviato, iniziative volte a far commissionare studi al CNR, al fine di analizzare gli impatti delle grandi navi sulla laguna di Venezia;

se abbiano intrapreso iniziative volte ad affidare all'ISPRA o al CNR la realizzazione del nuovo Piano morfologico della laguna. (4-02673)

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