Senato della Repubblica - 4-03185 - Interrogazione sul reclamo avanzato da un cittadino alla finanziaria Findomestic, accusata di scorrettezze contrattuali e perfino di usura.
Senato della Repubblica - 4-03185 - Interrogazione a risposta scritta presentata il 16 aprile 2020.
- Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:
non diminuiscono abusi e vessazioni di banche e società finanziarie ai danni dei clienti;
ai primi di aprile 2020, è stata inviata al primo firmatario una e-mail su un reclamo che un cittadino aveva avanzato alla finanziaria Findomestic dal seguente tenore: "Il 27.1.2020 ho stipulato un contratto di finanziamento n° 654442, attraverso Findomestic. Avendo riflettuto sugli interessi troppo alti ho ritenuto opportuno mandare una Pec di recesso il 12/02/2020, come da accordi telefonici, comunicando tale recesso anche all'Enpam. La finanziaria non ha purtroppo avvisato in tempo l'Enpam, la quale ha autorizzato la cessione del quinto del mese di febbraio e marzo 2020, anche se io non ho recepito nessun finanziamento. Il 16/03 ho inviato una richiesta di rimborso e una richiesta di liberatoria, allegando Iban e documenti. Avevo invitato anche l'ufficio pensioni Enpam a bloccare le rate della cessione del quinto della mia pensione verso la Findomestic, dopo il recesso tramite Pec del contratto di finanziamento attraverso una mail e una Pec, ciononostante mi hanno addebitato due rate. Ho già fatto richiesta di rimborso delle suddette rate e richiesta della liberatoria presso la sede centrale di Milano della Findomestic. Tale liberatoria doveva già essere pronta il 28/03. (...) Il 06/04 ho fatto il sollecito di liberatoria (senza quel documento non posso usufruire di nessun altro finanziamento). Telefonicamente ho sollecitato 3/4 volte e sempre mi rassicuravano dicendo che sarebbe arrivata quanto prima. Io capisco il momento difficile per tutti ma ad oggi non è arrivato nulla, non sono più reperibili telefonicamente e francamente non so più cosa fare. Si può intervenire in qualche modo?";
considerato che:
Findomestic è accusata di scorrettezze contrattuali e perfino di usura;
come denunciato, a quanto risulta agli interroganti, da un utente: "La storia inizia nel 2007 con la concessione di un finanziamento di 25.000 euro e una carta di credito revolving con un limite di fido di 1.500 euro. (...) Dall'analisi tecnica del rapporto con Findomestic emergono fatti gravi. La banca non ha mai fornito il piano d'ammortamento, impedendo così al cliente di conoscere alle varie scadenze l'ammontare del debito residuo e quanta parte delle rate mensili è costituita da interessi e quanta da capitale. Si tratta di una violazione del Testo unico bancario (articolo 119 del Tub) e della legge sulla trasparenza che si riscontra in molti casi di usura bancaria, ma non può non colpire il fatto che un operatore delle dimensioni di Findomestic all'atto della stipula del contratto di finanziamento non abbia fornito al cliente un piano d'ammortamento. Dall'analisi emerge anche che è il contratto in sé, per via delle sue clausole, a risultare affetto da usura. Considerando solo il costo del credito effettivamente sostenuto dal cliente dalla stipula del contratto alla dichiarazione di inadempienza, risulta essere pari al 17,384% su base annua, un valore ampiamente superiore alle soglie d'usura dell'epoca (15,7% nel trimestre di stipula del contratto, 14,895% quando la banca ha chiesto al cliente di rientrare). A questo dato si aggiunge poi l'indennità dell'8% per i ritardati pagamenti che - secondo i calcoli effettuati dal consulente indipendente - si attesterebbe addirittura al 93,77% su base annua. Per quanto riguarda la carta di credito revolving, anche questo pare un caso di usura contrattuale con tassi che in alcuni periodi avrebbero raggiunto il 34,7% e il 121,65% annuo per effetto anche della capitalizzazione degli interessi. Se il giudice per le indagini preliminari accoglierà la richiesta del pm veronese e deciderà per il rinvio a giudizio degli imputati, per Findomestic potrebbe aprirsi un problema serio: anche altri clienti, infatti, potrebbero essere indotti a denunciare amplificando il danno reputazionale e i rischi di condanna con tutto ciò che ne consegue",
si chiede di sapere:
se al Ministro in indirizzo risulti Findomestic abbia applicato tassi usurari nei contratti, che in alcuni periodi avrebbero raggiunto il 34,7 per cento ed il 121,65 per cento annuo, anche per effetto della capitalizzazione degli interessi anatocistici;
se non ritenga di attivare le autorità vigilanti, per verificare se nei contratti stipulati con la clientela tali pratiche di Findomestic, analogamente a comportamenti vessatori e risposte irrispettose ed oltraggiose sui reclami, possano proseguire;
quali misure urgenti il Governo intenda attivare, per prevenire usi, abusi ed ordinari soprusi recidivi di Findomestic ed altre società finanziarie, nei confronti dei consumatori ed utenti. (4-03185)