Senato della Repubblica - 4-03208 - Interrogazione sulla possibile dannosità della tecnologia del 5G.

Senato della Repubblica - 4-03208 - Interrogazione a risposta scritta presentata il 21 aprile 2020.

- Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. - Premesso che:

l'aumento della diffusione dei campi elettromagnetici rappresenta sicuramente un valore per lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia, molto utili al giorno d'oggi, ma con effetti sulla salute sconcertanti;

un riesame dei dati canadesi dell'Interphone, dopo correzione di alcuni bias, ha dimostrato un rischio doppio di glioma (OR 2.2, intervallo di confidenza al 95 per cento 1.3-4.1) in seguito ad utilizzo intenso di cellulari (Momoli et al, 2017);

l'evidenza che radiazioni a radiofrequenza (RF) a determinate potenze creano conseguenze biologiche e sanitarie è schiacciante. Rispetto ai tempi in cui è stato emesso il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003 sui campi a radiofrequenza, le conoscenze scientifiche sui rischi per la salute correlate sono notevolmente aumentate e in continua crescita;

nel 2015 scienziati di 41 Paesi, tra cui l'Italia, hanno comunicato il loro allarme alle Nazioni Unite e all'Organizzazione mondiale della sanità, affermando che "numerose recenti pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato che i campi elettromagnetici colpiscono organismi viventi a livelli molto al di sotto della maggior parte delle linee guida internazionali e nazionali. Più di 10.000 studi scientifici sottoposti a peer review dimostrano danni alla salute umana derivanti dalle radiazioni RF". Questi scienziati hanno rivolto un appello all'Europa per chiedere il blocco della tecnologia 5G, a causa delle crescenti preoccupazioni per l'aumento delle radiazioni da radiofrequenza e dei relativi rischi per la salute cui sono sottoposti i cittadini europei;

ad oggi, grazie ai numerosi comitati che chiedono la moratoria, 257 Comuni d'Italia sono ufficialmente "stop 5G", 120 sindaci hanno emanato ordinanze per bloccare ogni sperimentazione vietando l'installazione di antenne e ripetitori in nome del principio di precauzione e 2 regioni hanno approvato mozioni per la precauzione;

gli effetti biologici indipendenti dagli effetti termici comprendono danni alla barriera emato-encefalica, infertilità (Gye & Park, 2012), disturbi neurocomportamentali (Schoeni et al., 2015; Huber et al., 2005; Barthelemy et al., 2016), danni diretti alle cellule neuronali (Kim et al., 2017; Zhang et al., 2013, 2016), danni al feto e alterazioni del neurosviluppo (Divan et al., 2008; Aldad et al., 2012; Del Vecchio et al., 2009), aumento dello stress ossidativo (Kivrak et al., 2017) e del rischio di malattie neurodegenerative (Zhang et al., 2016), danni al DNA (Phillips et al., 2009), disturbi metabolici e del sistema endocrino (Sangun et al., 2015; Meo et al., 2015; Shahbazi-Gahrouei et al., 2016; Lin et al., 2016), alterazione del ritmo cardiaco (Bortkiewicz et al., 2009);

tutta questa letteratura e molta altra ancora non è citata nel recente rapporto dell'Istituto superiore di sanità (Lagorio et al., 2019), che di fatto afferma che i cellulari non aumentino il rischio di cancro. Ma per un'analisi maggiormente dettagliata si rimanda al capitolo di Di Ciaula "Esposizione a radiofrequenze e cancro: considerazioni sul rapporto ISTISAN 19/11" già pubblicato da ISDE;

considerato che:

sulla dannosità della tecnologia 5G il primo firmatario ha già presentato l'atto di sindacato ispettivo 4-01344, pubblicato il 27 febbraio 2019, nel quale vengono evidenziati gli studi effettuati;

similmente all'interrogazione, lo stesso ha presentato un ordine del giorno al cosiddetto decreto crescita (AS 1354), accolto dal Governo;

in una seconda interrogazione, 4-01991, pubblicata il 18 luglio 2019, egli ha posto in luce la denuncia di un'ecatombe di alberi che intralciano il wireless del 5G;

l'articolo di Benedetta Paravia, pubblicato su "La Stampa" e "Messaggero Veneto" il 6 aprile 2020 dal titolo "Il valore della salute e quello del profitto: il 5G", è stato censurato a seguito di una lettera alla direzione della testata, mistificatoria circa l'effettivo contenuto dell'articolo e poi rimosso. L'articolo denunciava anch'esso l'abbattimento di alberi "nel pieno silenzio di tutti, proprio mentre si combatte contro un virus che ha già mietuto molte vittime. Si stanno abbattendo alberi a Bergamo, a Roma, a Forlì, a Trieste e in molte altre città con le motivazioni ufficiali della sicurezza dei cittadini e della malattia degli alberi, ma le evidenze che l'eliminazione degli alberi sia connessa alle istallazioni delle antenne 5G provengono, tra le altre fonti, dall'ente britannico per la cartografia statale: nelle 46 pagine sulle pianificazioni geo-spaziali del 5G a titolo di manuale d'uso per autorità locali, si invita a valutare come il segnale del 5G possa essere impattato 'identificando tutti gli oggetti significativi in genere con altezza oltre i 4 metri, quali ad esempio statue, monumenti (…), alberi di grandi dimensioni e siepi alte, poiché arbusti, foglie e rami devono essere considerati come bloccanti al pari di materia solida";

anche la principessa saudita Ruba Al Saud, sostenitrice della onlus ANGELS (Associazione nazionale giovani energie latrici di solidarietà), riferendosi al caso dell'autrice, il cui articolo è stato rimosso, ha espresso rammarico parlando da donna e non come rappresentante della famiglia reale saudita. Scrive: "In un paese democratico come l'Italia, una simile ingiustizia contro una donna e sotto gli occhi di tutti è inaccettabile... Le opinioni in democrazia sono tutte diverse ed ognuna merita il dovuto rispetto, soprattutto se espresse in modo equilibrato e su basi scientifiche, così come lo è stato l'articolo di Paravia, che in molti abbiamo letto ed apprezzato",

si chiede di sapere:

se non si intenda indagare sui motivi che hanno determinano la rimozione dell'articolo dai due quotidiani e se non ritenga che ciò costituisca una grave violazione dei diritti di libertà di pensiero e di espressione, garantiti dall'articolo 21 della nostra Costituzione;

se i Ministri in indirizzo non considerino veritieri e degni di attenzione gli esiti degli studi di scienziati di tutto il mondo, fin qui svolti e tuttora in itinere, circa la dannosità della tecnologia del 5G e, pertanto, se non ritengano doveroso provvedere principalmente alla tutela e alla salvaguardia della salute umana e dell'ambiente, valori imprescindibili nonché di rilievo costituzionale, ricordando inoltre che l'articolo 168 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea stabilisce che la responsabilità primaria di proteggere la popolazione dai potenziali effetti nocivi dei campi elettromagnetici appartiene agli Stati membri. (4-03208)

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