Senato della Repubblica - 4-03563 - Interrogazione sulla mancata erogazione del bonus di 600 euro per tutti gli specializzandi medici e odontoiatri e ai medici in pensione, titolari di partita IVA da parte di ENPAM.
Senato della Repubblica - 4-03563 - Interrogazione a risposta scritta presentata il 28 maggio
- Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Premesso che:
il Governo, con il decreto "Cura Italia" (di cui al decreto-legge n. 18 del 2020) ha stabilito la misura di un sostegno da 600 euro per i lavoratori autonomi, partite Iva senza cassa e professionisti iscritti alle casse private (per questi ultimi solo se a basso reddito o che abbiano subito riduzione o cessazione della propria attività a causa dell'emergenza Coronavirus, in seguito alle disposizioni sulle restrizioni per contenere la diffusione dell'epidemia);
l'ENPAM (Ente nazionale di previdenza e assistenza per i medici e gli odontoiatri), con una delibera assunta dal Consiglio di amministrazione il 26 marzo 2020, ha ottenuto il via libera dei ministeri vigilanti e stabilito di versare con propri fondi un'indennità di mille euro a tutti i medici e odontoiatri, che svolgono la libera professione e che hanno avuto un calo del reddito importante a causa del COVID-19;
hanno potuto fare domanda tutti i professionisti che hanno subito, dopo il 21 febbraio 2020, una riduzione del fatturato di oltre un terzo rispetto all'ultimo trimestre dello scorso anno e secondo quanto stabilito, l'indennità è stata concessa a tutti i liberi professionisti in regola con i contributi previdenziali e per i quali nel 2019 risultino contributi versati su redditi prodotti l'anno precedente;
secondo quanto stabilito, inoltre, dal decreto-legge n. 23 del 2020 "Salva-Imprese" (o "liquidità") sarebbe stato bloccato il bonus di 600 euro per tutti gli specializzandi medici e odontoiatri. L'articolo 34, infatti, riserva il beneficio statale ai soli professionisti iscritti a un solo ente di previdenza e gli specializzandi, oltre ai contributi ENPAM, sono costretti a pagare la gestione separata INPS sulle loro borse;
oltre agli specializzandi, sono rimasti completamente esclusi da ogni bonus i medici in pensione, titolari di partita IVA, che svolgono la libera professione, che continuano a versare i contributi sulla libera professione;
preso atto che molti medici in pensione hanno ottenuto degli incarichi di lavoro autonomo a personale sanitario per fare fronte all'emergenza COVID-19 e che non vengono considerate le disposizioni in materia di incumulabilità tra la pensione e il relativo reddito da lavoro autonomo, a parere dell'interrogante, la norma potrebbe creare molte disparità di trattamento tra coloro che hanno avuto nuovi incarichi e tra i professioni che non sono stati richiamati e che a causa dell'emergenza sanitaria non hanno potuto svolgere la propria attività,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Ministro in indirizzo voglia intraprendere per garantire misure integrative a favore dei pensionati che continuano a versare i contributi sulla libera professione nel periodo dell'emergenza sanitaria ed economica da Coronavirus;
se non ritenga opportuno modificare l'articolo 34 del decreto-legge n. 23 del 2020, al fine di fornire il giusto sostegno agli specializzandi che, oltre a quelli all'ENPAM, versano contributi nella gestione separata INPS sulle loro borse.
(4-03563)