Senato della Repubblica - 4-04307 – Interrogazione sui contratti di affitto stipulati dall’ Agenzia delle entrate e la segnalazione dell' ANAC sull' opportunità di comprare gli immobili oggetto della locazione.
Senato della Repubblica - 4-04307 – Interrogazione a risposta scritta presentata il 27 ottobre 2020.
- Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:
l'Agenzia delle entrate è un'agenzia fiscale dipendente dal Ministero dell'economia e delle finanze che svolge le funzioni relative ad accertamenti e controlli fiscali e alla gestione dei tributi; l'ente è stato istituito nel 1999 ed è operativo dal 1° gennaio 2001, a seguito della riorganizzazione dell'amministrazione finanziaria per effetto del decreto legislativo n. 300 del 1999; dal 1° dicembre 2012 l'Agenzia delle entrate ha incorporato l'Agenzia del territorio (articolo 23-quater del decreto-legge n. 95 del 2012); è sottoposta alla vigilanza del Ministero dell'economia, che ha la responsabilità dell'indirizzo politico, ed è dotata di autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria;
l'Agenzia, preposta a garantire gli adempimenti degli obblighi fiscali da parte dei cittadini contribuenti, risulta al momento aver stipulato contratti di affitto per la fruizione in locazione di vari immobili per un costo annuale complessivo di 86 milioni di euro; nella fattispecie, come documentato da un'inchiesta giornalistica del programma televisivo "Fuori dal coro", trasmessa in data 21 ottobre 2020, si farebbe carico di sostenere il pagamento di affitti per diverse strutture private mentre il Ministero dell'economia dispone della titolarità di numerosi palazzi pubblici, lasciati vuoti e inutilizzati, che versano in condizioni di degrado;
risulta inoltre che l'Agenzia delle entrate per l'affitto del centro di gestione documentale (Lazio-uffici centrali), uno spazio di 5 edifici per 50.000 metri quadrati, al cui interno si trovano atti e documenti provenienti da tutta Italia, versa un canone dell'importo complessivo di oltre 5 milioni di euro all'anno; l'Agenzia paga questa cifra dal 2010, quando è stato firmato il primo contratto di affitto per 9 anni; a tal proposito nel 2012 l'Autorità nazionale anticorruzione ha segnalato l'opportunità di "comprare gli immobili oggetto della locazione" ma l'Agenzia ha risposto che ciò non era possibile e non vi era "nessuno spreco"; lo scorso anno tale contratto di affitto è stato rinnovato sino al 2028; in totale questa operazione costerà quindi all'Agenzia circa 90 milioni di euro;
a dir poco paradossali, inspiegabili ed inaccettabili appaiono a tal proposito le scelte dell'Agenzia delle entrate a fronte di circa 84.000 immobili di proprietà dello Stato che risultano ad oggi vuoti, sfitti o non utilizzati, tanto più in un momento di crisi economica epocale in cui lo Stato dovrebbe contenere i costi e perseguire con ogni suo ufficio politiche volte al contenimento, risparmio e razionalizzazione della spesa; non si possono chiedere sacrifici ai cittadini ed imporre il pagamento forzoso delle imposte con asfissianti azioni per il recupero delle somme verso imprese e persone, contribuenti e detentori di partite IVA in difficoltà, mentre lo Stato spreca ingenti risorse, non utilizza e non riqualifica immobili pubblici disponibili ad essere resi funzionali e decide, invece, di pagare affitti esorbitanti per strutture private;
si evidenzia che l'Agenzia per le proprie sedi in affitto versa canoni annuali onerosi, come ad esempio: a Milano 1.131.000 euro; a Cagliari 2.387.000 euro; a Padova 1.187.000 euro; a Venezia 2.112.000 euro e a Firenze 1.576.000 euro,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia in grado di riferire sui fatti esposti e di fornire un elenco dettagliato dei costi attualmente sostenuti dall'Agenzia e se intenda avviare provvedimenti finalizzati ad avviare un piano di modifica o revoca delle locazioni, per favorire la riqualificazione di immobili pubblici dove trasferire e allocare le sedi territoriali dell'Agenzia delle entrate.
(4-04307)