Senato della Repubblica - 4-04895 – Interrogazione sull'acquisto di Borsa italiana da parte del consorzio franco-olandese Euronext, il cui principale azionista è la Cassa depositi e prestiti francese, cessione ora al vaglio delle autorità di vigilanza.

Senato della Repubblica - 4-04895 – Interrogazione a risposta scritta presentata il 17 febbraio 2021.

 - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:

Borsa italiana S.p.A., società che si occupa della gestione del mercato azionario italiano, con tutte le sue controllate è un'infrastruttura strategica per il Paese che, oltre assicurare stabilità al mercato secondario del debito pubblico italiano, gestisce anche una rete di dati sensibili relativi a titoli di Stato, nonché delle imprese quotate e di migliaia di piccole e medie imprese;

a seguito dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea e del mutato contesto geopolitico di riferimento, il London stock exchange group (LSEG), l'holding che controlla il 100 per cento di Borsa italiana S.p.A., ha deciso di vendere questa società;

il 9 ottobre 2020 è divenuta ufficiale la notizia della conclusione dell'accordo per l'acquisto di Borsa italiana da parte del consorzio franco-olandese, con sede a Parigi, Euronext, il cui principale azionista è la Cassa depositi e prestiti francese, che già possiede la Borsa di Parigi; la cessione è ora al vaglio delle autorità di vigilanza;

per quanto risulta all'interrogante, il Ministro dell'economia e delle finanze Roberto Gualtieri, durante la procedura di vendita di Borsa italiana da parte del LSEG, ha appoggiato in modo palese l'offerta di Euronext, senza valutare le potenzialità delle offerte della borsa tedesca, Deutsche Börse, e della borsa svizzera, SIX Swiss Exchange, e senza offrire spiegazioni convincenti, neppure durante l'audizione presso il COPASIR, come dimostrano i pesanti rilievi nei confronti dell'operazione e del suo ruolo contenuti nella relazione sulla tutela degli asset strategici nazionali nei settori bancario e assicurativo del 5 novembre 2020 (Doc. XXXIV, n. 3);

il piano di Euronext, come emerso nell'assemblea degli azionisti di novembre che ha approvato l'offerta di acquisto di Borsa italiana, a differenza di quanto comunicato in precedenza, è quello di un'integrazione totale di Borsa italiana nel gruppo, con un'assenza di autonomia gestionale per l'Italia e di un piano di sinergie e tagli che avranno gravi conseguenze, puntando ad avere Parigi come esclusivo centro finanziario europeo;

non sono resi noti gli accordi tra Euronext, il Governo italiano e Cassa depositi e prestiti oltre a quelli emersi dalle comunicazioni ufficiali, che prevedono soltanto che sia un italiano a presiedere il consiglio di sorveglianza e che alcune funzioni di staff, come quella finanziaria e di data center, vengano spostate in Italia;

esiste, come sottolineato nella citata relazione del COPASIR, un disegno del sistema economico e politico francese che mira ad acquisire il controllo totale o parziale delle aziende italiane; disegno che trova riscontri anche in due recenti operazioni quali la rinuncia di Fincantieri all'acquisizione dei Cantieri navali francesi e il caso Stellantis, di cui all'interrogazione 4-04857 (del 2 febbraio 2021);

Euronext è tra i soci fondatori di Paris Europlace, l'organismo che vede in prima linea i principali attori dell'economia francese nato per promuovere la piazza finanziaria di Parigi e mantenere la presenza di centri di decisione in Francia per preservarne la sovranità economica;

il recovery plan francese "France relance" punta, infatti, a rinforzare in modo esplicito la sovranità economica e l'indipendenza tecnologica della Francia utilizzando i fondi europei e mantenendo in Francia ricerca e sviluppo in tutti i settori "chiave";

nell'introduzione al piano, il presidente Emmanuel Macron definisce France relance un "acceleratore di sovranità" con programmi di relocalizzazione di beni essenziali, progetti di sviluppo tecnologico, sostegno alla produzione in Francia col quale "la Francia riprende il suo destino economico in mano";

molti media francesi, tra cui il giornale economico "Entreprendre", descrivono l'amministratore delegato di Euronext Stéphane Boujnah come uno tra principali protagonisti di questo progetto, rappresentante di spicco dell'establishment: ha lavorato nel gabinetto dell'ex Ministro delle finanze Dominique Strauss-Kahn ed è stato componente della commissione per la liberazione della crescita istituita da Nicolas Sarkozy, tanto che il quotidiano "Le Monde", nell'inchiesta uscita venerdì 5 febbraio sul ruolo di Emmanuel Macron nel sistema economico, ha citato proprio Boujnah come uno degli uomini chiave;

secondo diversi analisti il Governo francese ha recentemente esteso il "golden power" sino a coprire il 69 per cento delle imprese, una percentuale così elevata da denotare quale sia la volontà politica "protezionistica" e nel contempo "offensiva" messa in atto;

la narrazione dell'operazione di vendita di Borsa italiana, anche da parte del Ministero dell'economia, descrive, invece, Euronext come un attore paneuropeo e federale, mentre emerge sempre di più come questa rientri in una scelta del sistema economico e politico francese di far diventare Parigi la capitale finanziaria europea;

dal comunicato ufficiale sul sito di Cassa depositi e prestiti del 9 ottobre 2020 si legge: "Al via l'ingresso di CDP in Euronext e la contestuale acquisizione di Borsa Italiana, che darà vita a un gruppo leader nel mercato dei capitali europeo. Attraverso l'operazione Cassa Depositi e Prestiti, con Euronext, porta Piazza Affari all'interno di un gruppo paneuropeo con un presidio stabile di investitori italiani";

con questo progetto, si legge ancora, l'Italia "avrà un ruolo di primo piano sia a livello operativo che di governance ". "Attraverso l'acquisizione del 7,3 per cento di Euronext, CDP estenderà il proprio impegno di investitore di lungo periodo a sostegno delle imprese che potranno beneficiare di un mercato dei capitali a guida italiana in una più ampia prospettiva di respiro europeo. La Borsa Italiana e le sue controllate diventeranno centrali nel sistema Euronext, nel quale l'Italia rappresenterà il mercato più rilevante, assumendo un ruolo di riferimento a livello continentale". In realtà gli accordi di governance riconoscono a CDP la possibilità di proporre nomine nel consiglio di sorveglianza e non prevedono la sua partecipazione a scelte gestionali e strategiche che possano garantire la "guida italiana" del gruppo e gli interessi del nostro sistema Paese;

premesso, infine, che, come affermò il 23 aprile 2019 il presidente di CONSOB Paolo Savona in audizione in VI Commissione permanente (Finanze) alla Camera dei deputati nel commentare le pressioni di LSEG, il Governo potrebbe invocare il "golden power" ove non fosse assicurata autonomia operativa e garanzia di crescita a Borsa italiana,

si chiede di sapere:

quale sia il piano di investimenti previsto da Euronext per l'Italia, quale la governance e l'autonomia gestionale per Borsa italiana, quali siano le garanzie sull'utilizzo delle informazioni sulle aziende italiane e se ciò corrisponda a quanto affermato nelle dichiarazioni ufficiali e comunque negli accordi che erano stati definiti sul piano politico e istituzionale;

quali misure siano state adottate, anche nel recovery plan italiano, per preservare la sovranità economica e finanziaria del Paese, tutelare l'autonomia gestionale e operativa di Borsa italiana, preservarne l'integrità e impedire che le attività di Borsa italiana vengano integrate in modo irreversibile nell'ambito degli interessi strategici della Francia.

(4-04895)

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