Sentato della Repubblica – 4-04859- Interrogazione sulla Euronews, rete paneuropea che vede l'emittente francese France télévisions e l'italiana RAI ancora oggi rispettivamente il secondo ed il terzo azionista.

Sentato della Repubblica – 4-04859- Interrogazione a risposta scritta presentata il 2 febbraio 2021.

- Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dello sviluppo economico. - Premesso che:

Euronews è la prima rete paneuropea di notizie per diffusione (via satellite e via cavo), con sede a Lione e sorta nel 1993 dall'iniziativa di 19 emittenti pubbliche europee, su forte impulso dell'emittente francese France télévisions e dell'italiana RAI, ancora oggi rispettivamente il secondo ed il terzo azionista;

Euronews provvede a fornire servizi di informazione su scala mondiale, ma secondo una peculiare prospettiva europea, irradiata in 12 lingue (italiano, arabo, francese, greco, inglese, portoghese, russo, spagnolo, tedesco, turco, persiano e ungherese) e con trasmissioni che raggiungono ben 155 Paesi. Nel corso degli anni, la rete ha ricevuto finanziamenti da parte di governi e televisioni nazionali, nonché dall'Unione europea, la quale ancora oggi stanzia annualmente un'importante quantità di risorse in suo favore;

non è un caso, a tal proposito, che proprio Euronews sia stata scelta dall'Unione europea quale supporto nella missione di pubblico servizio per produrre e trasmettere in diverse lingue notizie e programmi sulla UE: almeno il 10 per cento della programmazione, infatti, deve essere dedicato a programmi inerenti alla UE. Nel giugno 2013, Euronews ha ricevuto alla Maison de l'Europe di Parigi il premio dell'iniziativa europea, patrocinato dal Parlamento europeo;

nonostante l'enorme quantità di investimenti pubblici stanziati, negli ultimi tempi gli azionisti pubblici (inclusa la stessa RAI) si sono progressivamente sfilati da questo importante progetto televisivo: a partire dal 2015, invero, azionista di maggioranza è divenuto il gruppo privato Mediaglobe Networks, controllato dal magnate egiziano Naguib Sawiris, che è arrivato a detenere il 53 per cento del capitale azionario;

successivamente il processo di allontanamento da parte dei player europei non si è affatto arrestato: nel 2017, il 25 per cento dell'emittente è stato acquisito dal "gigante" televisivo statunitense NBC, il quale, tuttavia, nel corso del 2020 ha venduto le proprie partecipazioni a Sawiris a causa del mutamento del piano industriale portato avanti dal gruppo Comcast, proprietario sia di NBC sia di Sky. Attualmente, in sintesi, solo il 12 per cento del capitale è detenuto dagli azionisti pubblici europei;

a seguito della vendita delle azioni da parte di NBC, inoltre, è stato attuato un radicale piano di ristrutturazione e di licenziamento di molti dipendenti in esubero (fra giornalisti e tecnici) e sono stati trasformati profondamente gli equilibri interni: le trasmissioni in lingua inglese sono diventate l'asset maggiore ed anche il più costoso, a detrimento invece delle altre lingue europee (e questo è avvenuto proprio in concomitanza con il perfezionamento della Brexit). Una serie di difficoltà finanziarie culminate con la crisi pubblicitaria dovuta alla pandemia, nondimeno, avrebbe successivamente indotto la direzione generale ad un'ulteriore ondata di licenziamenti, che rischierebbe di coinvolgere pesantemente anche la redazione italiana;

il drastico ridimensionamento della redazione di lingua italiana, che prevedrebbe il passaggio da 15 giornalisti a sole 8 unità fra redattori e responsabili di edizione, si porrebbe in controtendenza con quanto previsto, invece, nei confronti delle altre redazioni, le quali si vedrebbero garantito un numero maggiore di giornalisti ed il cui segnale continuerebbe ad essere distribuito via satellite in tutta Europa;

considerato che:

l'équipe italiana di Euronews rappresenta una delle più importanti redazioni italiane all'estero, e svolge altresì un importante ruolo di rappresentanza del nostro Paese all'Europa e ai Paesi riceventi il segnale dell'emittente (si pensi alla Turchia, a tutto il sud del Mediterraneo e parte del Medio Oriente);

se il piano di riorganizzazione divenisse definitivamente operativo, la redazione italiana non sarebbe più nelle condizioni di garantire un servizio di qualità in lingua per emigranti ed espatriati, ed il Paese perderebbe così l'unica voce in lingua italiana non nazionale nel panorama dei media europei in un momento cruciale quale quello attuale in cui vedrà la luce l'avvio del "Next generation EU";

il consorzio europeo delle grandi emittenti pubbliche, azionista di minoranza della società, di cui la RAI è il secondo proprietario dopo France télévisions, non ha ancora preso nessuna posizione in merito a questa decisione;

Euronews gode di una licenza di trasmissione satellitare rilasciata dall'Autorità di regolazione francese,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano doveroso intervenire presso le autorità francesi per sottolineare l'importanza di una collaborazione informativa e mediatica plurilingue e rilanciare, in questo contesto, Euronews;

se non ritengano altresì opportuno sollecitare un'azione da parte della RAI, terzo maggior azionista della rete, affinché promuova una maggiore tutela e valorizzazione, anche in termini economici, della redazione in lingua italiana dell'emittente;

se non intendano valorizzare le professionalità dei giornalisti italiani di Euronews anche alla luce dell'annunciato lancio del canale RAI in lingua inglese, attualmente previsto dal contratto di servizio e non ancora attuato. (4-04859)

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